lunedì 13 dicembre 2010

Sul caso di Brian Schottenheimer

Il nome dell'offensive coordinator Brian Schottenheimer è cominciato da tempo a circolare come possibile head coach NFL. Brian Schottenheimer ha una reputazione costruita nel 2006, quando aiutò i modesti Jets a postare un record di 10-6 e a raggiungere i playoff sotto l'allora head coach Eric Mangini. Dopo il licenziamento di Mangini, i Jets affidarono la loro offense a Schottenheimer, che la scorsa stagione è riuscito a far risorgere dalla sua non ottimale stagione da rookie il quarterback Mark Sanchez, arrivando fino all'AFC Championship game. Schottenheimer, soltanto 36 anni, è stato già intervistato per la posizione di head coach da Dolphins e Ravens e, dopo che i Jets hanno decisio di andare con Rex Ryan al posto di Mangini, Schottenheimer ha comunque deciso di restare a lavorare con il nuovo head coach, rifiutando l'offerta per diventare HC a Buffalo. La domanda è: Schottenheimer è pronto per diventare un head coach? Analizziamo la situazione. Una volta conosciuto come pass-happy play-caller con un playbook ricco di pre-snap motions, dalla scorsa stagione Schottenheimer è diventato un run-first coordinator. Questa non è stata una scelta soltanto filosofica, ma anche dettata da alcune situazioni. Nel 2009 infatti il quarterback Mark Sanchez chiese a Schottenheimer di rendere più semplice la sua complicata offense (un sistema fra l'altro a 2 cifre, nelle quali Schottenheimer identifica il numero di running backs e tight ends in ogni play. Un "21" ad esempio è una formazione con 2 running backs ed 1 tight end, cui Schottenheimer aggiunge il nome, college o mascot della scuola del wide receiver che sarà coinvolto nel gioco). Dopo
i molti turnovers di Sanchez, l'head coach Rex Ryan dichiarò di voler avere un ruolo maggiore nel play-calling e per questo i Jets vennero trasformati in una run-heavy offense. Tuttavia, chiamare i plays è ancora responsabilità di Schottenheimer, criticato nel 2010 per essere stato troppo aggressivo con Sanchez, chiamando troppi passes per un rookie, con il risultato di contribuire ai 20 INTs del quarterback. Ma anche in questa stagione l'offensive coordinator è stato spesso al centro delle critiche. Certamente non è facile evitarle in una città dove i media fanno una grande pressione, Ma è anche corretto dire che Schottenheimer ha preso in stagione alcune decisioni discutibili. Tendenzialmente, Schottenheimer sembra a suo agio, producendo buone scelte, quando gioca un playbook semplice, più adatto alle caratteristiche della offense dei Jets. Appena invece decide di complicare le cose, la offense incontra enormi difficioltà. Nello Week 1 in questa stagione, l'OC è stato criticato per non aver chiamato più passaggi downfield nella sconfitta contro Baltimore. Dopo la sconfitta con i Ravens, lo stesso Sanchez ha chiesto a Schottenheimer di semplificare (ancora una volta) il playbook: in quel game, Sanchez aveva 2 opzioni fra cui scegliere in ogni play e doveva decidere la migliore in base a quello che vedeva sulla linea di scrimmage. Troppo per Sanchez, che ha richiesto di avere soltanto una chiamata per gioco. Inoltre, dopo il primo game, una mezza dozzina di plays sono stati elimintati dal playobok di ogni singolo game. Tuttavia, indipendentemente dalla complessità della offense e dalla tendenza a complicare le cose dell'offensive coordinator, restano i problemi anche in relazione ad alcune singole chiamate effettuate in stagione da Schottenheimer. Come contro i Dolphins, quando è stata giocata una Wildcat in un 4°-e-2 contro il team che meglio di tutti conosce questa offense. E' chiaro che Sanchez, il quarterback franchigia, non sta giocando bene, avendo lanciato 1 touchdown e 5 INTs negli ultimi 3 games, dietro una offensive line inguardabile e completando soltanto il 53 percento dei suoi passes in questa stagione, ma anche le scelte di Schottenheimer fanno discutere.

2 commenti:

  1. Considerato il tuo debole per gli special team mi aspettavo un report sul punter dei Dolphins, che mi sembra abbia tenuto la media di 50 yards calciate in 10 tentativi; l'unico che è riuscito ad evitare che il disegno suicida di Chad Henne non andasse in porto, tenendo i Jets lontani dalla end zone...

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  2. Non è un debole, ma equilibrare la poca considerazione che gli special teams hanno. Concordo sul punter di Miami.

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