domenica 29 aprile 2012

La scelta

Una delle scelte che più hanno fatto storcere il naso o, almeno, alzato dei dubbi, in questo Draft 2012 è stata la decisione dei Redskins di draftare il quarterback di Michigan State, Kirk Cousins, con la 7° scelta assoluta del quarto giro. Questa è stata la terza scelta dei Washington in questo Draft, la seconda utilizzata per un quarterback dopo quella spesa per Robert Griffin III. Si sa che per il Redskins trovare un franchise quarterback è di vitale importanza ma a molti analisti è sembrato strano il puntare su Cousins dopo aver già selezionato un potenziale quarterback franchigia in Griffin III. Il team non ha scelto un quarterback da sviluppare in qualche stagione, ma ha puntato su un prodotto da utilizzare subito in Griffin III, affiancato da un prospetto a medio e lungo termine in Cousins. E' chiaro che Griffin è lo  starter e Cousins il backup. Ma perchè scegliere subito Cousins così in alto? Forse non c'è tutta questa fiducia in Griffin III? Forse l'offensive coordiantor Kyle Shanahan vuole due quarterbacks giovani cui insegnare il sistema offensivo sperando che almeno uno dei due lo impari bene? Se Kyle Shanahan  riuscirà a sviluppare Cousins in un buon backup, il team avrà un giocatore in grado di sostituire subito Griffin III nel caso questi abbia problemi. Probabilmente Kyle Shanahan non riteneva che gli altri quarterbacks a disposizione potessero fare altrettanto. Tanto è vero che subito dopo la scelta di Cousins il team ha tagliato l'ex starter Joihn Beck. Ma resta una questione: i Redskins non possono permettersi il lusso di aspettare due quarterbacks contemporaneamente. La prossima stagione potrebbe essere decisiva  per il futuro a Washington dell'head coach Mike Shanahan. Siamo sicuri che l'head coach abbia il tempo di seguire lo sviluppo tanto di Griffin III che di Cousins? E' del medesimo avviso Don Banks di Sportillustrated, che illustra questa stessa perplessità.

venerdì 27 aprile 2012

Tempi duri

Il Giorno 1 del Draft 2012 è in archivio e già i siti americani parlano di vincitori e vinti. I Cleveland Brown del team president Mike Homlgren hanno stupito tutti, scambiando la scelta No. 4 con la No. 3 in una trade con Minnesota che ha spedito ai Vikings anche le scelte No. 118, No. 139 e No. 211 di questo draft. I Browns avevano due scelte nel primo giro e, con la seconda, la No. 22 totale, hanno preso, un pò a sorpresa,  il quarterback di Oklahoma State, Brandon Weeden. Weeden è accurato ed ha un rilascio veloce, oltre ad avere un braccio forte. Deve migliorare contro i blitz e la sua età, 28 anni, lascia qualche perplessità. Di contro, è certamente più maturo mentalmente di altri rookie. E' il quarterback del futuro per i Browns? Certamente si candida ad essere il quarterback del presente. Weeden può prendere tutti i lanci di una West Coast offense e fare le necessarie letture. Cosa significa questa scelta per il quarterback Colt McCoy? Significa che Weeden forse passerà la prima parte della stagione dietro McCoy per acclimatarsi alla NFL, ma se lo starter dovessse avere problemi come nella scorsa stagione, i Bowns contano di avere un backup già pronto per sostituirlo. Insomma, tempi duri per McCoy, che avrà la pressione di un quarterback che potrebbe essere pronto in due mesi a sostituirlo. Chiunque dei due giocherà, troverà dietro il running back Trent Richardson, la 7° scelta, che, se manterrà le attese, dovrebbe dare un notevole contributo in breve tempo.

venerdì 20 aprile 2012

Developmental quarterbacks

Andrew Luck di Stanford, Robert Griffin III di Baylor...e dopo di loro i vari Ryan Tannehill (Texas A&M), Mark Cousins (MSU), Brock Osweiler (ASU), Brandon Weeden (OSU), forse Nick Foles (AU), Kellen Moore (BSU) e Russell Wilson (UW). Sono questi i Top quarterbacks fra i prospetti del draft 2012. Ma dopo di questi, ci sono altri prospetti interessanti che potrebbero andare fra il 5° ed il 7° giro o firmare come free agent, con qualche possibilità di prendere il roster finale ad agosto e con la possibilità di crearsi una carriera da No. 3 quarterback o almeno da valido backup, sperando poi di svilupparsi in starter prima o poi? Ci sono insomma dei cosiddetti developmental quarterbacks? Non sai mai con questi giocatori: ricordiamo che il quarterback dei Cowboys, Tony Romo, non venne draftato. I primi nomi sono quelli del quarterback di San Diego State, Ryan Lindley e di quello di Tennessee-Chattanooga, B.J. Coleman. Lindley ha speso 4 stagioni dirigendo una wide-open offense con diversi pro concepts ed ha le qualità fisiche per giocare al secondo livello.Coleman, pur provenendo da un piccolo programma della FBS, ha chiuso la stagione da junior passando per 2996 yards, con 26 touchdowns e 13 INTs mentre come senior, pur avendo avuto problemi ad una spalla, ha comunque lanciato per 1527 yards con 9 touchdowns e 9 INTs in 7 games. Ma sorpattutto, oltre le stats, quello che piace di Coleman agli scouts sono la sua fisicità a 6'3', 235 pounds, il suo braccio forte ed i suoi meccanismi di lancio. Nonostante la stazza è mobile e può lanciare fuori dal  pocket. Potete osservare il suo Pro Day per farvi un'idea. Jacoby Harris di UM è stato uno dei più chiaccherati giocatori delle ultime stagioni: sempre sotto il microscopio durante il suo periodo a Miami. Anche con tre stagioni ad alto livello, Harris è visto come uno work in progress che deve migliorare prima di poter diventare un NFL quarterback. Ma Harris ha un buon braccio ed è mobile e alto per vedere i receivers downfield anche se non è sempre preciso in queste situazioni. Dan Persa da Northwestern non ha grande stazza a 6’1' per 210 pounds, ma ha un'ottima motion ed è estremamente preciso con oltre il 70% di completi. Chandler Harnish ha la stazza per essere un quarterback NFL. Proveniente da Northern Illinois, Harnish è un quarterback che può lanciare e correre. Nella sua stagione da senior ha passato per 3,026 yards, con 28 touchdowns e 6 INTs. Ha inoltre corso per almeno 100 yards in 5 games durante la stagione. Zach Collaros da Cincinnati è piccolo ad 5'11' e 1/4, nel 2009 ha registrato 93 su 124 passes per 1,434 yards con10 touchdowns e 2 INTs in 12 games,  4 da titolare. Come starter, 11 games giocati nel 2010, con 225 su 383 per 2,902 e 26 touchdowns a fronte di 14 INTs. Duro, competitivo, abile ad uscire in scramble, manca però di un braccio forte. Dominique Davis, East Carolina, ha buona stazza a 6’3' per 215 pounds ed è accurato con oltre il 65% di completi. Ha prodotto 62 touchdowns nelle ultime due stagioni ma ha avuto problemi di intercetti, con 34. Un altro prospetto su cui lavorare è Austin Davis, da Southern Mississippi. Non grande stazza a 6’2' per 220 pounds, fuori da un programma non di primo piano, Austin Davis è stato comunque uno starter per 4 stagioni, con oltre il  60% di completi, un ottimo TD-to-INT rate ed oltre 1,000 yards guadagnate su corsa. 








martedì 17 aprile 2012

Andare avanti

 Sono passati diversi giorni dal momento in cui Arkansas ha deciso di licenziare il 51-enne head coach Bobby Petrino per la sua relazione inappropriata con la 25enne Jessica Dorrell, impiegata del programma. Non è questa la sede per dibattere sulla questione o su come l'università abbia trattato il coach. Non facciamo gossip. Quello di cui parliamo in questa sede riguarda invece il problema di come i Razorbacks sostituiranno Petrino, 21-5 in due stagioni ad Arkansas. Indipenentemente dal pensiero che ognuno può avere sulla vicenda, quello che nessuno può negare è la capacità di Petrino di allenare a livello di college. Dopo essere stata una delle menti offensive migliori del Paese a Louisville, Petrino ha prodotto ad Arkansas una delle migliori offense della SEC. Chi può sostituirlo? Soluzioni interne sono l'assistant head coach ed attuale interim head coach Taver Johnson ed il defensive coordinator Paul Haynes. Ci sarebbe l'offensive coordinator Paul Petrino, il fratello di Bobby, di ritorno a Fayetteville dopo due stagioni a Illinois, ma ragioni di opportunità lo terranno fuori. Alcuni suggeriscono il nome dell'ex offensive coordinator ed attuale head coach di UAB, Garrick McGee, comunque inesperto. Se si vuole esperienza, ci sono Skip Holtz e Butch Davis, che potrebbe lasciare Tampa Bay e la NFL per tornare subito protagonista al college e che ha dimostrato di saper reclutare nella zona di Miami ed in North Carolina. Un nome che in queste stagioni è stato molto hot nei circoli NCAA è quello dell'head coach di Florida International, Mario Cristobal.  In sole cinque stagioni Cristobal ha costruito dal nulla un programma in grado di vincere il Sun Belt championship, a pari merito con Troy, nel 2010. 

venerdì 13 aprile 2012

Ordinary John

Alzi la mano chi vorrebbe John Brantley nella sua squadra la prossima stagione. Probabilmente non ci si attende molto dal prodotto di Florida. Brantley ha terminato le ultime due stagioni al college con praticamente lo stesso numero di  touchdown passes (20) e di INTs (17), non ha impressionato gli scouts all'East-West Shrine Game ed è visto soltanto come potenziale undrafted free agent da molti analisti. Eppure, Brantley si è allenato con Tom Shaw, il coach che ha avuto sotto le proprie cure anche Michael Vick, Donovan McNabb, i fratelli Manning, Phillip Rivers  e Tom Brady. Ed è stato firmato dall'agente Joel Segal, che rappresenta gente come lo stesso Vick ed il runnung back dei Tennessee Titans, Chris Johnson. Segal ha investito quindi su Brantley. A favore del quale, c'è il fatto di avere un buon lancio e di aver prodotto poche stats nelle ultime stagioni dopo aver speso tempo dentro una option offense che non favoriva le sue abilità di drop-back. Quando Brantley ha avuto la possibilità di giocare sotto l'offensive coordinator Charlie Weis, in una offense più adatta, sono arrivati gli infortuni, dietro una offensive line che ha concesso 35 sacks in due stagioni. Molti affermano che Brantley è molto lontano dall'essere una potenziale star NFL e diversi analisti lo vedono al massimo come un No. 3 quarterback, destinato ad una carriera ai margini dei roster. Ma da qualche parte, uno dovrà pur cominciare...magari partendo da No. 3 e mostrando delle qualità, per diventare starter o almeno un No. 2 da utilizzare quando necessario. Vedremo dove Brantley arriverà. Il braccio e la meccanica di lancio ci sono...

venerdì 6 aprile 2012

Da vedere

Con l'avvio delle spring practices, ci sono molti quarterbacks neo arrivati, prodotti delle high school subito iscritti ai programmi o transfer da junior college, pronti a contribuire o addirittura a vincere un posto da starter. ESPN ha dato un occhio a questi nuovi talenti. Vediamone anche noi alcuni. A Syracuse, Ashton Broyld potrebbe essere utilizzato dall'head coach Doug Marrone come alternativa a Ryan Nassib. Il prodotto della Milford Academy ha lanciato 6 touchdown passes, passato per 427 yards e coprso per altri 6 touchdowns durante il semestre autunnale passato prima di arrivare a Syracuse. Gunner Kiel, una delle reclute più considerate di questa classe, combatterà a Notre Dame con altri tre quarterback per la posizione di starter nel 2012. Tommy Rees, Andrew Hendrix e Everett Golson sono i suoi concorrenti per correre la offense dell'head coach Brian Kelly. Jake Rodrigues da Whitney High, Rocklin, Calif., 2,036 yards lanciate e 26 touchdowns con 5 INTs, 684 yards corse ed altri 15 touchdowns su corsa come senior, è arrivato a Oregon.. Anche se tutti gli occhi sono puntati sui quarterbacks Bryan Bennett e Marcus Mariota per vedere chi sostituirà Darron Thomas come starter, il 6-3 per 210 pounds Rodrigues ha le qualità per impressionare. A Pardue, l'head coach Danny Hope ha dichiarato lo scorso febbraio che tutti e quattro i nuovi arrivati nella posizione di quarterback potranno aspirare a diventare titolare. Bilal Marshall, Robert Gregory, Austin Applebey e Aloys Gray, sono tutti dunque in lizza per diventare starter. Marshall, Gregory, e Gray sono tutti giocatori con caratteristiche per giocare anche in altre posizioni mentre Appleby è un pro-style passer, un 6-5 per 235 pounds in grado di lanciare bene nel pocket, nelle play-action ed anche dalla shotgun.