martedì 30 novembre 2010

Meno male che Suisham c'è

Il nuovo kicker degli Steelers, Shaun Suisham, entra nel cuore dei fans e dei compagni di team dopo aver chiuso con un 4-4 i suoi field goals nella vittoria l'OT per 19-16 contro i Bills. Suisham ha segnato field goal da 45, 46, 48 e 41 yards. Per il resto, gli special teams degli Steelers hanno lasciato a desiderare, fino a questo momento, nella stagione 2010. A parte la questione del kicker, con Suisham che ha sostituito Jeff Reed, agli Steelers dal 2002 e tagliato in questa stagione dopo aver sbagliato 7 field goals in 9 games, Pittsburgh, nonostante alcuni sensisibili miglioramenti rispetto alla disastrosa scorsa stagione, segnalata da alcuni Ups come l'89-yard kickoff return per un TD di Antonio Brown nello Week 2; fumbles forzati su kickoff return negli Week 2 e Week 9; un punt bloccato sempre nello Week 9; deve ancora migliorare per dimostrare di essere arrivata ad un livello da big team. Nei punts i ritornatori degli Steelers hanno prodotto soltanto 8.1 yards di media e sono soltanto 16° nella lega con 25.3 yards conquistate sui ritorni di kickoff.

Da eroe a problema

Secondo quanto riportato da Rich Cimini di ESPNNewYork.com, i New York Jets sono alla ricerca di un possibile sostituo del kicker Nick Folk. Folk, fondamentale in 2 delle prime 6 partite vinte dai Jets (5 field goals nella vittoria 29-20 contro i Minnesota Vikings), 16-19 nei primi 8 games, ha sbagliato 5 dei suoi ultimi 10 field-goal attempts. Contro i Cincinnati Bengals, Folk è andato a segno da 44 yards, fallendo però un extra point e giocando troppo corti ben 3 kickoffs. Fra i kickers disponibili ci sono Matt Stover, Kris Brown, Jeff Reed e John Carney. I Jets avevano firmato Folk, ex Dallas Cowboys, nell'ultima offseason, dato che il kicker Jay Feely era in procinto di lasciare via free agency.

lunedì 29 novembre 2010

Special teams Packers

Lo special teams coach dei Packers, Shawn Slocum, si è definito 'frustrato' dopo la prova della sua unità, decisiva ai fini della sconfitta 20-17 subita da Green Bay contro gli Atlanta Falcons. A 56 secondi dalla fine del game, sul risultato di 17-17 dopo il pareggio segnato da Green Bay a seguito di un drive da 90 yards in 16 plays, il kickoff del kicker Mason Crosby è stato riportato dal wide receiver dei Falcons, Eric Weems, per 40 yards, prima che venisse fermato dal linebacker Matt Wilhelm con un face mask che ha portato la palla sulle 49-yards dei Packers e settato il drive chiuso con il field goal vincente da 47-yard del kicker dei Falcons, Matt Bryant. In generale tutto il game non è stato buono per gli special teams dei Packers, a partire dai ritorni del cornerback Sam Shields che, a parte uno da 37-yards, ha postato una media di 16.7 yards per ritorno, inferiore alla media NFL da 18.3 yards per ritornatori con un minimo di 10 kickoff returns. Poi ci sono state le penalità ed anche una occasione nella quale c'erano soltanto 10 giocatori in campo in un punt return nel 3° quarto. Già nella scorsa stagione i Packes avevano avuto problemi negli special teams, dato che erano una delle peggiori unità nella NFL a coprire kickoff e punt. Fra i downs di questa stagione anche due field goals bloccati a Crosby; un errore di Crosby su un field goal potenzialmente vincente da 53-yards contro Washington; gli errori del punter Tim Masthay che hanno contribuito alle sconfitte contro Chicago (un ritorno in touchdown del wide receiver Devin Hester) e Miami (brutto punt in OT che ha concesso grande posizione di campo ai Dolphins); 2 fumbles del kickoff returner, il Wr Jordy Nelson, contro Detroit.


Grosso guaio a McDaniels town

L'owner dei Denver Broncos, Pat Bowlen, potrebbe aver perso la pazienza con l'head coach Josh McDaniels. Dopo la multa di $50,000 e l'imbarazzo causato alla franchigia dal caso del videotaping operato dal videographer Steve Scarnecchia nei confronti dei 49ers prima del game dello scorso 31 ottobre, McDaniels aveva bisogno assoluto di vincere contro i St. Louis Rams. Invece i Broncos escono dallo Week 12 con una sconfitta interna per 36-33 e con un record di 3-8. Josh McDaniels è ora 5-16 dalla partenza 6-0 della scorsa stagione. Fra le cose che si imputano a McDaniels a Denver: la trade del running back Peyton Hillis, che è uno dei migliori Rb della NFL questa stagione con i Cleveland Browns; la costruzione di una secondaria disastrosa; lo scarso utilizzo del rookie quarterback Tim Tebow; il fatto che dallo week 5 i Broncos hanno conccesso 238 punti in 7 games, con una media di 34.0 a game. Il quarterback Kyle Orton ha lanciato contro i Rams per 347 yards e 3 touchdown passes, arrivando a 3,370 yards ma questa è forse l'unica buona notizia della stagione dei Broncos. La stampa locale è critica della gestione McDaniels. Ma Pat Bowlen ed il chief operating officer Joe Ellis potrebbero essere restii a licenziare McDaniels, ingaggiato per sostituire il leggendario, a Denver, head coach Mike Shanahan: un allontanamento di McDaniels significherebbe ammettere un grossolano errore di valutazione. Inoltre McDaniels ha ancora uno stipendio di circa $6 milioni nel resto del suo contratto e Bowlen deve anche pagare Shanahan nel 2011. Tuttavia queste considerazioni potrebbero non bastare a salvare McDaniels...




Chi va e chi viene

Con l'avvicinarsi della fine della stagione NCAA, come sempre, comincia il carosello dei licenziamenti fra i coaches. Il nome più importante fra i licenziati degli ultimi giorni è quello dell'head coach dei Miami Hurricanes. Miami ha licenziato infatti l'head coach Randy Shannon sabato, poche ore dopo che gli Hurricanes hanno chiuso la stagione 7-5 perdendo contro South Florida 23-20 all'overtime davanti ad un pubblico di soltanto 27,000 persone rispetto ad una capienza di 73,000 del Sun Life Stadium. Shannon aveva ricevuto un prolungamento di contratto per 4 stagioni appena prima l'inizio della campagna 2010. In 4 stagioni, Shannon è 28-22 a Miami. Shannon è stato 5-7 alla sua prima stagione, poi 7-6 e 9-4, senza mai vincere un bowl game o la Coastal Division della ACC. La più lunga striscia vincente di Miami sotto Shannon è stata di 5 games nel 2008, ma con 3 vittorie contro teams che hanno finito la stagione con records perdenti e, sotto Shannon, Miami è 3-4 contro BCS teams della Florida. Gli Hurricanes sono stati inoltre 1-7 fuori casa contro ranked teams dal 2007. Shannon dovrebbe ricevere un buyout di circa $1.5 milioni. Altro giro altra corsa: l'head coach Bill Lynch è stato licenziato da Indiana dopo che gli Hoosiers hanno finito la stagione 5-7. Secondo fonti citate da Joe Schad di ESPN.com, Rickey Bustle non tornerà come head coach della University of Louisiana at Lafayette dopo che i Ragin' Cajuns hanno chiuso la stagione 3-9. Ancora secondo Joe Schad di ESPN.com, l'assistant coach di Florida, Dan McCarney, avrebbe accettato di diventare il prossimo head coach di North Texas : 56-85 in 12 stagioni come head coach con gli Iowa Cyclones dal 1995 al 2006, McCarney prende il posto del licenziato coach Todd Dodge.

sabato 27 novembre 2010

Anche il problema del kicker

Non è certo l'unico ma semmai l'ultimo dei problemi di questa travagliata stagione dei Bengals ma Cincinnati potrebbe ritrovarsi con un nuovo kicker contro i Saints il prossimo 5 dicembre. Dopo che il kicker Aaron Pettrey è stato 1-2 nella sconfitta 26-10 contro i Jets, a contorno di un game che ha visto gli special teams di Cincinnati registrare anche un muffed punt e concedere un kick return per un touchdown, l'head coach Marvin Lewis ha dichiarato che potrebbe vagliare altre opzioni. Pettrey, firmato lo scorso 16 novembre dopo che un infortunio al ginocchio ha chiuso la stagione di Mike Nugent, è 2-4 nei field goals in 2 games con soltanto 1 touchback in 7 kickoffs. I Bengals potrebbero quindi rivolgersi ad un veterano come l'ex Chargers Kris Brown o l'ex Steelers Jeff Reed.

venerdì 26 novembre 2010

Avanti un altro

Il rookie quarterback Jimmy Clausen si allena per cercare di recuperare dalla commozione cerebrale subita ma l'head coach John Fox non è ancora certo che Clausen possa giocare contro Cleveland. Se Clausen recupererà, dovrebbe giocare, altrimenti, con Brian St.Pierre alle prese con il recupero dopo le fatiche del primo game giocato dopo molto tempo, le opzioni rimanenti sono costituite dal rookie Tony Pike e dal practice-squad quarterback Keith Null, l'ultima acquisizione nella posizione di quarterback nella disgraziata stagione dei Panthers. Di sicuro, l'arrivo dell'ennesimo quarterback ha un significato preciso: l'head coach John Fox non si fida di Tony Pike. Null, 6'4, 222 pounds, scelto al 6° giro dai Rams nel 2009, dopo aver lanciato per oltre 9,000 yards nelle sue 2 ultime stagioni a West Texas A&M: 4,134 yards con 41 touchdowns e 14 INTs da junior e 5,097 yards con 48 touchdowns e 15 INTs da senior. Nonostante questi numeri siano stati postati a livello di Division II, nella preseason del 2009 Null convince i coaches dei Rams, guadagnandosi un posto nel roster dietro lo starting quarterback Marc Bulger ed il backup Kyle Boller ed avendo anche la possibilità di giocare, registrando un 61.3% di completi in 4 partenze con 3 touchdowns, 9 INTs e, dietro una debole offensive line, 13 sakcs. Dopo due brevi periodi nella practice squad dei Jaguars, ora per Null la possibilità, forse, di giocare a Carolina.

Thanksgiving Week Special Teams

San Diego ha avuto problemi per tutta la stagione con gli special teams: le cose sono andate diversamente nel Monday Night, grazie ad un big play nel primo quarto con un fake punt del punter Mike Scifres finito con un pass da 28 yards al running back Mike Tolbert. Il kicker dei Cowboys, David Buehler, manca invece un field goal da 59-yards a 31 secondi dalla fine, lasciando ai Saints la vittoria 30-27. Il wide receiver dei Patriots, Julian Edelman, ha un buon ritorno da 28-yard su un punt settando il campo per un'azione da field goal. Il wide receiver Brad Smith dei Jets riporta in touchdown un kickoff da 89-yard operando dietro una wedge formata dall'offensive tackle Rob Turner, dal fullback Tony Richardson, dal fullback John Conner e dal tight end Matt Mulligan. Ma il kicker dei Jets, Nick Folk manca un altro field goal: il 5° negli ultimi 10.

giovedì 25 novembre 2010

Scouting 49ers offense

Secondo quanto riportato dal San Francisco Chronicle, un giocatore dei 49ers avrebbe ammesso che la offense del team non prende gli aggiustamenti necessari. Certamente i 49ers sono una delle peggiori offense della NFL in questa stagione quando si tratta di aggiustarsi a game in corso.Una volta che gli altri teams capiscono cosa i 49ers andranno a fare, San Francisco non riesce a trovare un paino di riserva per sorprendere le defense avversarie. I 49ers sono la seconda peggior offense della lega. Il reparto dell'offensive coordinator Mike Johnson, entrato in carica nello week 4 al posto del licenziato Jimmy Raye, ha anche un altro problema: quello di preservare il quarterback. Troy Smith, 59 passes negli ultimi 2 games, ha subito 11 sacks in questo lasso di tempo. Mike Johnson ha detto che Troy Smith è responsabile di almeno 3 dei 6 sacks subiti contro Tampa Bay. Le defense cominciano ad adeguarsi alla offense costruita da Johnson per sfruttare un quarterback ch preferisce muoversi per lanciare fuori dal pocket, come fa Smith. Altro problema i 3° downs: i 49ers sono stati 0-11 contro i Rams e 3-12 contro Tampa.




martedì 23 novembre 2010

Arrugginito?

Mentre l'owner dei Titans, Bud Adams, ha dichiarato che l'head coach Jeff Fisher ed il quarterback Vince Young dovranno trovare il modo di convivere perché, sembra, Adams non vuole fare a meno di nessuno dei due (non di Young, almeno...) , il turbolento quarterback di Tennessee è finito nella injured reserve list dopo l'infortunio alla mano patito nella sconfitta contro Washington ed ha quindi chiuso la sua stagione 2010. Indipendentemente dal futuro di Young, i Titans hanno una stagione da concludere e, con il backup Kerry Collins anche lui alle prese con guai fisici al polpaccio, toccherà probabilmente al rookie Rusty Smith guidare Tennessee nel prossimo week. Smith è un quarterback che piace ai Titans: in questa stagione, la 6° scelta da Florida Atlantic ha lavorato molto per migliorare il suo gioco di piedi e la sua tecnica di lancio. Per Smith, 6-5, braccio forte, è una buona occasione per far vedere ai Titans che su di lui possono puntare. Alcune dichiarazioni di Smith a ESPN.com rendono l'idea del lavoro che il rookie sta svolgendo in questa stagione:

"Sto ancora imparando la offense."

“Nella high school ed al college mi affidavo molto alla forza del mio braccio, ora sto cercando di utilizzare di più le gambe, il cui uso toglie pressione al braccio e mi fa guadagnare velocità."

“Al top del mio drop sto cercando di mantenere una base più grande, non tenere i piedi più vicini. E quando lancio il pallone, sto cercando di utilizzare la parte alta del corpo per mettere più velocità sul pallone, in modo che il braccio possa lavorare per fare lanci più precisi. Penso di stare facendo progressi ogni volta che mi alleno.”

lunedì 22 novembre 2010

La pazienza

Con la sconfitta 35-19 contro i Cowboys, i Lions hanno ora registrato 26 sconfitte consecutive in trasferta e sono 2-8 nella stagione e 4-22 nell'era Martin Mayhew-Jim Schwartz. E' vero che l'ex presidente Matt Millen ha lasciato in eredità un roster povero di talento. Ma l'attesa rivoluzione non c'è stata fino ad ora. I Lions sono ancora un team che droppa troppi passes, che commette una quantità spropositata di penalità pre-snap e che perde troppi palloni. Schwartz è inoltre finito nel mirino della critica americana per alcune chiamate giudicate per lo meno discutibili. Ad esempio, nel game perso 24-10 contro i Minnesota Vikings, Jim Schwartz in una situazione di 2nd-down-and-2 sulla linea delle 15-yard di Minnesota a 14 secondi dal termine, invece di giocarsi un timeout per una o forse 2 azioni nella end zone, ha lasciato scorrere il tempo per preparare un field goal di Jason Hanson. I Lions hanno perso durante la stagione il previsto starting quarterback Matthew Stafford, che non si sa quando rientrerà, ma Shaun Hill è stato un buon backup, quindi non è soltanto il gioco del quarterback che è mancato. I Lions hanno bisogno di essere migliori indipendentemente dal poco talento a disposizione e fino ad ora non lo sono stati, commettendo gli errori segnalati. Certamente in Stafford i Lions hanno un quarterback dal quale continuare la loro opera di ricostruzione. Stafford si è dimostrato un quarterback preciso sul corto raggio nei suoi 3 games da starter, con 52 su 76 per 463 yards e 6 touchdowns, per un 110.8 di passer rating in queste situazioni. Secondo ESPN Stats & Information, Stafford ha mostrato grandi qualità contro i blitz: in situazioni di 5 o più pass rushers, il quarterback ha completato 18 su 28 passes per 4 touchdowns. Lavorando essenzialmente come pocket passer, anche se con pochi dati a disposizionei avendo giocato poco, Stafford sembra comunque in crescita continua, dopo i 20 INTs registrati in 10 partenze come rookie la scorsa stagione. Da Stafford e dai tight ends Brandon Pettigrew e Tony Scheffler, molto coinvolti dall'offensive coordinator Scott Linehan e dal rookie defensive tackle Ndamukong Suh dovranno ripartire i Lions nella prossima stagione. Schwartz quindi ha diritto di avere un'altra stagione per cercare di raddrizzare la barca. Anche se la pazienza a Detroit è finita e se ci si asettava un miglioramento un pò più veloce.

domenica 21 novembre 2010

Onside kick

La NFL, si sa, vive spesso di trends. Uno dei più recenti, è stato analizzato nello specifico dal New York Times. Vediamo anche noi di dare un contributo all'analisi di un trend in voga nella NFL 2010: l'utilizzo dell'onside kick come arma di sorpresa. Dopo che l'head coach Sean Payton ha deciso di aprire con un onside kick il secondo tempo del Super Bowl dello scorso febbraio per sorpredere, la moda si è diffusa. In questa stagione, i Rams a Detroit hanno aperto il game con un onside kick ed i Chiefs hanno provato la stessa soluzione a Indianapolis. Dal 2001 ad oggi, fonte ESPN.com, si sono avuti 8 onside kicks per aprire i games, dei quali appena 2 ricoperti dal team che calciava. Il tentativo di Cleveland contro i Jets è stato l'8° onside kick utilizzato durante un game in questa stagione. I teams NFL viaggiano alla media di 14.2 onside kicks a sorpresa nel 2010, il 40 percento in più della media delle ultime 10 stagioni. Soltanto 2 su 8, il 25 percento, sono stati però ricoperto dal kicking team; un sensibile decremento rispetto al dato storico di ricopertura dei kicking teams, che è del 60 percento. Tuttavia, quest'azione dei Saints ha riaperto la questione: quando effettuare l'onside kick? Al Super Bowl, l'utilizzo dell'onside kick da parte dei Saints aveva lo scopo di cercare di portare via il pallone alla offense dei Colts: solitamente una offense ha 12 drives offensivi in ogni game e con Peyton Manning come quarterback questi diventano 12 occasioni nelle quali si può segnare. I Saints hanno quindi cercato di togliere un paio di drives offensivi ai Colts. A Detroit, l'head coach dei Rams, Steve Spagnuolo voleva partire aggressivo e costruire un vantaggio per mettere in difficoltà i Lions. L'onside kick sfrutta il fattore sorpresa: il team che deve conquistare la palla è mentalmente predisposto a correre indietro verso il proprio ritornatore e quindi può perdere quei 2-3 secondi necessari a riaggiustare la mente ed il corpo ad una corsa avanti invece che in dietro. Come fare quindi a difendersi dall'onside kick, tenuto conto che può ormai essere utilizzato in ogni occasione? Mike Westhoff, lo special-teams coach dei Jets, dice agli uomini della front-line del suo return-team players di stare due passi dietro alla posizione tradizionale, non girarsi mai verso il proprio ritornatore e non comminciare a correre verso di lui prima che il pallone venga calciato.

venerdì 19 novembre 2010

Seconda chance

Brian St. Pierre, 5 passes in 8 stagioni nella NFL, è il nuovo starting quarterback dei Carolina Panthers che affronteranno Baltimore. Infortuni e gioco offensivo latitante hanno indotto l'head coach John Fox, vicino al capolinea della sua avventura in Carolina, a puntare sul 30enne St. Pierre, preferito al rookie Tony Pike. Il rookie Jimmy Clausen è alle prese con una commozione cerebrale subita domenica scorsa contro Tampa Bay; Matt Moore è fuori per tutto il resto della stagione causa infortunio alla spalla; Pike, 6° scelta da Cincinnati, 6-12 per 47 yards nel 4° quarto della sconfitta 34-3 contro New Orleans il 7 novembre, non è ritenuto pronto per fare lo starter. Ci sarebbe anche il rookie Armanti Edwards, ex quarterback a Appalachian State, trasformato però in un wide receiver. Così toccherà a St. Pierre, appena un offseason workout con i New England, senza offerte ed un contratto rifiutato da $50,000 per giocare a Omaha nella United Football League. Per Fox non è la prima decisione a sorpresa: nel 2007, con il quarterback Jake Delhomme infortunato, l'head coach decise di non andare con il backup David Carr, preferendo chiamare fuori dal ritiro Vinny Testaverde. Per St. Pierre, buon braccio, intelligente, l'occasione attesa da tempo. Per Carolina invece, scegliere di bypassare Pike significa non provare i giovani che sono stati scelti. Con la stagione ormai andata, a 1-8, Carolina dovrebbe invece mettere alla prova i draft pick di questa stagione, per testarli. Questa era l'occasione buona per provare Pike che invece rischia di ammuffire sulla sideline senza che se ne conosca il valore a livello NFL. Pike ha avuto problemi a cambiare dalla spread offense corsa all'università a Cincinnati alla pro style offense di Carolina. Ma dopo 3 mesi di studio poteva avere una possibilità di dimostrare i miglioramenti fatti.
Invece tocca a St. Pierre. Da lavorare una volta a settimana nella sua vecchia high school, St. John's Preparatory a Danvers, Mass., con i giovani wide receivers, fino alla chiamata di Carolina, prima per la practice squad poi per il first team, il passo per St. Pierre è stato più breve del previsto.


giovedì 18 novembre 2010

Tenerlo o licenziarlo?

In ordine sparso: la vicenda del wide receiver Randy Moss, acquistato e poi velocemente liberato; la saga del quarterback Brett Favre; le storie di giocatori che vorrebbero il suo licenziamento...non è un momento facile per l'head coach Brad Childress. I suoi Vikings, dati in preseason fra i favoriti per il Super Bowl, sono 3-6. La relazione fra il quarterback Favre e Childress si è deteriorata dalla scorsa stagione, quando Childress cercò di mettere sulla sideline Favre nel game contro Carolina. Childress ha anche avuto dei battibecchi con il wide receiver Percy Harvin in allenamento, per poi decidere di tagliare Moss, prima ancora di averlo comunicato all'owner, Zygi Wilf. Eppure, come detto, parliamo di un team costruito per andare a vincere il Super Bowl, con $150 milioni di payroll e con quasi metà dello starting roster invitato al 2009 Pro Bowl. Le aspettative erano alte ma presto si è visto che la stagione 2010 sarebbe stata diversa da quella 2009 e non soltanto per le difficoltà del calendario, meno abbordabile di quello della passata stagione: problemi off-field a parte, Favre non ha ancora trovato la forma del '09 ed ha registrato già 18 turnovers in 9 games; la offensive line non è una sicurezza; la defensive line non produce; la offense è 25° in produzione nella red-zone con 12 touchdowns... che fare allora?Dopo la sconfitta per 27-13 domenica contro Chicago, Wilf ha dichiarato di non voler licenziare Childress a stagione in corso e di aspettarsi una ripresa. Licenziare Childress non è comunque facile...l'head coach è stata una scelta dell'owner Zygi Wilf, quindi un licenziamento sarebbe una sconfitta. Inoltre Childress è sotto contratto fino al 2013. E' probabile allora che Wilf decida di mantenere Childress fino al termine della stagione per poi muoversi altrove. Promuovere ora come interim coach il defensive coordinator Leslie Frazier potrebbe essere prematuro. In postseason ci sarebbe tempo poi per valutare anche le candidature di Bill Cowher, Jon Gruden e Brian Billick.

lunedì 15 novembre 2010

E ora?

Prima Chad Pennington, poi Chad Henne: Miami perde in un solo colpo due quarterbacks, ma riesce lo stesso a vincere contro i Titans per 29-17, grazie alla Wildcat offense ed al No. 3 quarterback, Tyler Thigpen. Miami era avanti 20-17 quando l' offensive coordinator Dan Henning ha deciso di utilizzare Thigpen, che ha chiuso il game con una prova 4-6 per 64 yards ed 1 touchdown. Miami deve ora decidere lo starting quarterback per la partità di giovedì contro i Bears, avendo attualmente disponibile soltanto Thigpen. Con Pennington probabilmente fuori tutto il resto della stagione, Miami dovrà firmare un altro quarterback. Ma chi? Secondo il Miami Herald, i Dolphins potrebbero firmare uno o addirittura due quarterbacks questa settimana e starebbero valutando Patrick Ramsey, JaMarcus Russell e l'ex Denver, Tom Brandstater. Secondo Josina Anderson di Fox31 Sports in Denver, i Dolphins avrebbero già contattato JaMarcus Russell per invitarlo ad una prova. Per Armando Salguero del Maimi Herald, i Dolphins penserebbero anche al veterano Todd Bouman ed a quarterbacks meno testati come Chris Simms, Sean Canfield o Brian St. Pierre.

Il ritorno della Wildcat

L'head coach dei Dolphins, Tony Sparano ritrovatosi senza i quarterbacks Chad Henne e Chad Pennington, ritorna ad un utilizzo massiccio della Wildcat offense, guidando Miami alla vittoria 29-17 sui Titans. Sparano ha utilizzato la Wildcat con Ronnie Brown producendo alcuni importanti big plays: con Miami avanti 20-17, Brown ha preso alcuni ottimi e diretti snaps. Dalla Wildcat, Ricky Williams ha prodotto corse da 14 e 23 yards. L'utilizzo della Wildcat ha fatto rimandare ai Dolphins l'utilizzo del No. 3 quarteback Tyler Thigpen.

Special Teams report

Devin Hester e lo special team di Chicago producono 2 kickoff returns per 100 yards, uno da 68-yards e 2 punt returns da 47. Il game plan di ruotare Hester con Danieal Manning come kick returner è stato giustamente modificato quando Hester ha mostrato il suo stato di forma. I Minnesota Vikings non avevano concesso un punt return più lungo di 9 yards questa stagione. Lo special team dei Bears ha dato al team una posizione di partenza media nei drive offensivi dalle 44-yard line. L'head coach dei Cleveland Browns, Eric Mangini ha tenuto competitivi i Browns in questa stagione ed è stato coraggioso contro i Jets, quando ha cercato un onside kick nel primo quarto, consegnando però il pallone ai Jets sulle 42-yard line dei Browns. Matt Prater sbaglia un 58-yard field goal e la rookie safety di Kansas City, Eric Barry, dalla end zone, riporta il pallone sulla 30-yard line di Denver, permettendo al kicker Ryan Succop di segnare un field goal, anche se per andare soltanto sul 35-10 per i Broncos.

domenica 14 novembre 2010

Bray sensazione

Tyler Bray, alla seconda partita da starter, guida i Vols alla vittoria 52-14 su Ole Miss dopo essere diventato il primo quarterback nella storia di Tennessee a lanciare 5 touchdowns in un tempo lo scorso week contro Memphis. Dopo le 323 yards lanciate contro Ole Miss, seconda prestazione consecutiva oltre le 300 yards, Bray è diventato un giocatore che si è fatto notare. Bray, vero freshman da Kingsburg, Cal., a 6-6, ha mostrato in queste prime uscite la capacità di leggere bene la situaizone scegliendo il wide receiver libero cui lanciare, buonissimo tocco, braccio forte e abilità di lanciare in movimento. Certo, due games sono pochi per valutare un giocatore, ma le qualità ci sono. In soltanto 2 games Bray ha già sviluppato grande sincronia con il corpo degli wide receivers di Tennesse pur essendo, come detto, soltanto un freshman. Un problema è la stazza: a 205 pounds, Bray dovrà mettere su peso senza perdere velocità.

venerdì 12 novembre 2010

Avanti il prossimo

Max Wittek è soltanto l'ultimo dei quarterbacks prodotti dalla Mater Dei High. Come i suoi predecessori Matt Leinart e Matt Barkley, Wittek ha deciso di iscriversi a USC e di giocare per i Trojans. E' allievo del famoso quarterback tutor Steve Clarkson di Pasadena, Calif., con il quale si sono allenati anche i due figli di Joe Montana, l'ex backup di USC e starter dei Chiefs Matt Cassel, Josh Freeman, Ben Roethlisberger, Jimmy Clausen e l'ex Heisman Trophy Gino Torretta. Wittek ha completato 113 su 199 passes questa stagione per 1,654 yards, 22 touchdowns e 9 INTs, anche se 4 di questi INTs sono stati lanciati in una sola partita, quella contro i rivali di Servite, il team No. 1 nel Paese. A 6-3 per 205-pound, Wittek corre in 4.6 secondi le 40-yard ed è quindi in grado di conquistare yards sia lanciando che muovendo i piedi. Ottimo braccio, tocco morbido, ha capacità di leggere la situazione trovando il wide receiver cui passare. Se riuscirà a portare queste qualità al livello superiore, USC potrebbe aver trovato l'ennesimo quarterback della sua storia recente.

Incredibili Raiders

Alzi la mano chi lo aveva previsto...eppure, in questa NFL delle delusioni e delle sorprese, un posto al sole lo ha fino ad ora trovato Oakland. E non era affatto scontato quanto l'head coach Tom Cable ha iniziato la stagione dopo aver chiuso la scorsa 5-11 con un roster sulla carta talentuoso. Anche l'inizio di questa prima stagione della nuova era, la prima senza l'immobile quarterback JaMarcus Russell, non era stato facile: il nuovo QB, Jason Campbell, voluto dall'owner Al Davis per dare al team quel vertical game che ama, ha finito per perdere il posto a favore della valvola di sicurezza rappresentata da Bruce Gradkowski. La O-line era così così ed il team è partito 2-4. Ma dopo la vittoria su Kansas City, Oakland è ora 5-4, in linea verso i playoff. Indipendentemente dalla fine, qualcosa sembra essersi mosso nella Baia. Certo, per certi versi restano i soliti, vecchi Raiders, dove l'owner Al Davis la fa da padrone ed impone all'head coach di mettere sulla sideline un recuperato Gradkowski in favore di Campbell, almeno secondo quanto riportato dal Contra Costa Times ( e comunque Campbell ha completato il 57.5 percento dei suoi negli ultimi 3 games per 743 yards, 5 touchdowns, 1 INT ed un passer rating di 104.3, vincendo 3 partite consecutivi come starter) e dove si commettono troppo costose penalità (contro Kansas City 15 per 140 yards. Oakland ha ammassato 36 penalità negli ultimi 3 games). Ma l'intero team è migliorato: in campo la offensive line sta giocando bene e gli wide receivers prendono i palloni. Ed il running back Darren McFadden ha 757 rushing yards, nonostante 2 games saltati per infortunio. Un team non perfetto ma che fino ad ora ha dato tutto quello che aveva. Ed ha prodotto vittorie.


giovedì 11 novembre 2010

Qualcosa si muove

La University of Denver, Texas-San Antonio e Texas State dovrebbero raggiungere la WAC nel 2012-13 per compensare le partenze di Boise State, Fresno State e Nevada verso la Mountain West, secondo quanto riportato da ESPN.com e dal San Josè Mercury News. UTSA e Texas State entrerebbero con tutti gli sports, Denver tutti tranne il football, non giocando al livello della FBS. Senza aggiunte, la WAC si ritroverebbe nel 2012-13 con le sole Hawaii, Louisiana Tech, Idaho, New Mexico State, Utah State e San Jose State. Anche Montana, dalla FCS, potrebbe decidere di salire di livello ed andare nellaWAC. UTSA giocherà all'Alamo Dome, casa dell'Alamo Bowl. Prima di lasciare la Southland Conference, per UTSA sarà necessaria l'approvazione dello University of Texas System Board of Regents.



L'era Garrett

Quando cominica una nuova avventura con un nuovo head coach è difficile che i giocatori ne parlino male al primo impatto. Non ha fatto eccezione il nuovo head coach dei Dallas Cowboys, Jason Garrett. Garrett alla sua prima pratica nel suo nuovo ruolo ha voluto i giocatori in full pads e pronti al Valley Ranch 45 minuti prima del solito. L'allenamento è stato molto più intenso di quanto fatto fino ad ora con Garrett che ha chiesto maggior velocità e minori pause nel lavoro e con i giocatori che dovevano fare jogging fra le esercitazioni, pratica utilizzata ad esempio dall'head coach dei Redskins, Mike Shanahan e da quello dei Giants, Tom Coughlin. Garrett ha puntualizzato la necessità di prestare maggior attenzione ai turnovers, volendo una defense che ne cerchi di più e, ovviamente, una offense che abbia più cura del pallone. In conferenza stampa Garrett non ha risposto a domande inerenti possibili cambi del lineup.

mercoledì 10 novembre 2010

McDaniels a rischio?

Un head coach nel mirino della critica e forse a rischio è Josh McDaniels, head coach di Denver. La sconfitta per 59-14 subita in casa dai rivali degli Oakland Raiders prima, quella 24-16 contro i derelitti 49ers poi, pone degli interrogativi sulla permanenza di McDaniels all'Invesco Field. La popolarità di McDaniels a Denver è in ribasso dopo gli ultimi risultati. A McDaniels vengono imputate fra le altre cose le scelte fatte nelle sue stagioni a Denver, come le partenze dei vari Jay Cutler e Brandon Marshall, Peyton Hillis e Ryan Torain. McDaniels aveva iniziato la sua avventura a Denver nel 2009 con un record di 6-0; da allora tuttavia i Broncos sono 4-14. Le decisioni di McDaniels nella free agency e nel draft non hanno sempre prodotto buoni risultati: nel 2009, McDaniels ha tradato la scelta No. 1 del draft 2010 per prendere il cornerback Alphonso Smith, che ha avuto problemi come rookie, finendo a Detroit dove sta giocando bene. Lo stesso dicasi per i già citati tagli di Peyton Hillis e Ryan Torain. Altra critica, l'utilizzo del rookie quarterback Tim Tebow. Con Denver a 3-6, forse bisognerebbe pensare ad un maggior utilizzo di Tebow, per testarlo in vista della prossima stagione, indipendentemente dal fatto che venga promosso o meno starter nel 2011 (forse un'altra stagione sulla sideline farebbe bene all'ex Florida, magari con un minutaggio maggiore in campo. Inoltre, dopo che il team ha dato al quarteback Kyle Orton una estensione di contratto per una stagione da $8.8 milioni con $5.5 milioni garantiti, sembra chiaro chi dovrebbe essere lo starting quarterback dei Broncos nel 2011). Certamente gli infortuni hanno falcidiato la stagione di Denver. E la offensive line ha avuto problemi, con numerosi cambi: il right tackle Ryan Harris è finito in panchina per poi tornare starter; il rookie Zane Beadles doveva giocare left guard ma è poi finito right tackle, dopo aver giocato left guard nel training camp per cedere poi il posto a Stanley Daniels e Russ Hochstein durante la stagione. Ed il quarterback Kyle Orton è finito sackato 21 volte. Ma tutta la offense ha problemi: Denver è 22° in situazioni di 3°- down — 36.6 percento — 20° in red-zone scoring (41.3 percento). Denver ha comunque sotto contratto Josh McDaniels fino al 2012 e questo potrebbe scoraggiare l'owner Pat Bowen dal fare dei cambi.

martedì 9 novembre 2010

Scouting Seahawks offense

Contro i Giants, sconfitta 41-7, i Seahawks hanno utilizzato 2 o più more tight ends nella maggior parte dei propri offensive snaps. Un approccio conservativo forse dato dall'utilizzo di un vero e proprio rookie come Whitehurst nella posizione di quarterback. In effetti Whitehurst non ha subito sacks, ma la offense ha prodotto poco, grazie anche al fatto che Whitehurst ha avuto problemi di sincronia con i suoi wide receivers ed ora Seattle è la offense No. 30 della NFL in yards guadagnate. L'approccio conservativo dell'offensive coordinator Jeremy Bates, comunque, ha ovviamente i suoi pregi ed i suoi difetti: mantenetere più uomini a bloccare permette una maggiore protezione del quarterback ma diminuisce le sue opzioni offensive. Nei 23 pass plays giocati contro i Giants, Seattle ha utilizzato un extra blocker in 19 occasioni. Gli infortuni nella offensive line di Seattle hanno forzato Bates a correre più plays in questa stagione con appunto 6 o 7 blockers. Contro i Giant, Whithurst ha provato 23 passes. I Seahawks hanno utilizzato un pass in 7 dei loro primi giochi. Di seguito i primi 3:

2-12-SEA 14 (14:19) 6-C.Whitehurst pass short left to 11-D.Butler to SEA 11 for -3 yards (26-A.Rolle).

Seahawks set: 3 WR, TE , RB. Seahawks con 6 blockers.

3-15-SEA 11 (13:32) 6-C.Whitehurst pass incomplete short middle to 17-M.Williams (24-T.Thomas).

Seahawks set: 3 WR , TE, RB.

1-10-SEA 29 (10:44) 6-C.Whitehurst pass short right to 11-D.Butler to SEA 30 for 1 yard (59-M.Boley).

Seahawks set: 1 TE , I , 2 WRs.

2-9-SEA 30 (9:55) 6-C.Whitehurst pass incomplete short right to 11-D.Butler.

Seahawks: 3 TEs, WR, Rb

Finisce l'era Phillips

L'owner e general manager dei Dallas Cowboys, Jerry Jones, proclamando la necessità di un 'culture change' al Valley Ranch, ha preso la decisione attesa da molti dopo la batosta 45-7 subita contro Green Bay, vale a dire il licenziamento dell'head coach Wade Phillips. Per Phillips è la fine di questa sua esperienza a Dallas, conclusa con un record di 35-23, 2 titoli della NFC East e la prima vittoria dei Cowboys ai playoff dal 1996. L'attuale record totale di Phillips come head coach è di 83-65. Cosa è andato storto per convincere Jerry Jones, che non aveva mai prima d'ora licenziato un coach in-season, a cambiare l'head coach? Tutto. Gli ultimi 5 games dei Cowboys, durante i quali il rapporto punti subiti - punti fatti recita 179-107, ha agevolato la decisione di Jones di licenziare un Phillips del quale si metteva anche in dubbio, forse non a torto, la capacità di guidare una squadra che sembrava non seguirlo ormai più. Giocatori con la testa altrove, come dimostrato dagli errori commessi in questa stagione, dai tackes mancati, ai muffed punts, ai fumble concessi. Ora tocca all'interim head coach, l'uomo che da sempre Jerry Jones voleva alla guida del suo team, Jason Garrett, offensive coordinator dal 2007. Garrett era l'head coach- in waiting del team e per questo aveva in passato rifiutato offerte per diventare head coach fatte da Atlanta Falcons e Baltimore Ravens dopo la stagione 2007, conclusa dai Cowboys 13-3. Jones lo aveva confermato per $3 milioni in attesa di farne il successore di Phillips. Garrett era stato anche intervistato dai Rams nel 2009 per la posizione di head coach, prima della scelta fatta da St. Louis a favore di Steve Spagnuolo. Garrett, dopo la stagione 2007, non è stato immune da critiche e non è più considerato un genio come lo era allora. I Cowboys sono 10° in total offense questa stagione, 4° in passing offense, ma hanno segnato appena 20.1 punti per game. Tuttavia, sembra che sarà soltanto Garrett a poter perdere il lavoro come head coach della prossima stagione se dovesse far male nelle restanti partite dei Cowboys. Cowboys che comuque, in ottemperanza alla Rooney Rule, dovranno intervistare almeno un candidato di minoranza etnica prima di assegnare definitivamente la posizione per la prossima stagione. Chi sono altri possibili candidati? Tenuto conto del fatto che Jones è un owner che vuole avere l'ultima decisione sulla composizione del roster, fra i candidati possibili nominati dalla stampa americana troviamo Jon Gruden, ex Tampa ed Oakland, che potrebbe restare a fare il commentatore anche nel 2012 ma che, dovesse invece decidere di rientrare, potrebbe avere un'offerta da Jones (e forse anche da Mike Holmgren dei Browns, dipendendo da come finirà la stagione di Cleveland). John Fox è un altro nome buono, un vincente che non chiede il controllo sul personale giocatori, all'ultimo anno di contratto con i Panthers. Altro possibile head coach in scadenza di contratto, è Marvin Lewis dei Bengals. Sempre da Cincinnati è Mike Zimmer, defensive coordinator, già nella stessa posizione a Dallas. Pur lavorando soprattutto in una 4-3 defense, Zimmer è uno dei favoriti di Jones.
Jim Harbaugh, head coach di Stanford, fratello di John Harbaugh, head coach dei Ravens, rappresenterebbe la novità: Jim Harbaugh è l'head coach che ha trasformato Stanford in un programma da top-25.


lunedì 8 novembre 2010

Gloria e follie del kicker

Per i Buffalo Bills, il PAT bloccato del kicker Rina Lindell nel 3° quarto è stato il primo extra point fallito nella sua carrier NFL. Anche i Detroit Lions hanno fallito un extra point quando è stato chiamato a calciare il defensive takle Ndamukong Suh al posto dell'infortunato Jason Hanson, invece del punter Nick Harris. A segno invece per New England il backup improvvistato di Stephen Gostkowski: il wide receiver Wes Welker. Ben 3 games sono stati decisi dai kicker, a dimostrazione che lo special team ha la sua importanza: i Jets hanno vinto grazie ad un field goal di Nick Folk, Minnesota grazie a Ryan Longwell, i Raiders grazie a Sebastian Janikowski.

La prima con Whitehurst

I Seahawks cadono contro i Giants 41-7 e consegnano la testa della NFC East ai Rams che a parità di record hanno vinto contro Seattle 20-3 in questa stagione.
Per Charlie Whitehurst c'era la possibilità di far nascere una controversia contro Matt Hasselbeck a proposito del ruolo di strating quarterback. Whitehusrt ha lanciato il suo primo NFL touchdown pass nel 4° quarto ma la situazione era già compromessa. La pass protection diSeattle ha fatto meglio di quanto previsto considerati gli infortuni nella offensive line e Whitehurst non ha subito sacks anche grazie all'utilizzo di una maggiore copertura data dall'impiego di formazioni a 2 o più tight ends. Nonostante questo, la prova del quarterback non è stata entusiasmante. Whitehurst ha commesso alcuni errori gravi, come i 2 red-zone INTs o l'aver droppato uno snap in una shotgun, chiudendo con 12 su 23 passes per 113 yards ed un 44.3 di quarterback rating. Una prova da rookie per il 28enne quarterback, anche se non ha sorpreso tutti: John Clayton di ESPN.com riporta fonti secondo le quali il quarterback dei Seahawks aveva mostrato difficoltà già in allenamento. Ma il quarterback non è certamente stato l'unica causa della sconfitta, né l'unica nota negativa della offense. Anzi, a sua giustificazione il fatto che abbia ricevuto poco aiuto: i giovani wide receivers non hanno facilitato il compito di Whitehurst e le scelte dell'offensive coordinator Jeremy Bates, come da inizio stagione, sono state questionabili come quando, in situazione di 3° down e 1, Bates ha chiamato un trick play concluso con un pass sbagliato di Whitehurst.

sabato 6 novembre 2010

Punting

Forse qualcuno se lo era dimenticato. Ma che gli special teams siano una parte importante del game lo ha ricordato il recente scontro fra Packers e Jets, nel quale Green Bay ha vinto 9-0 grazie al lavoro del proprio special team. Il punter dei Packers, Tim Masthay, ha postato una media di 41.5 yards in 8 punts, 'concedendo' ai Jets una partenza media di drive offensivi dalle loro 16-yard. Il punter dei Jets, Steve Weatherford, ha anch'egli prodotto ottimi numeri, con 43.2 yards in 5 punts, anche se ha ricevuto maggiori attenzioni per la sua decisione di correre senza successo un fake punt. Nonostante spesso non vengano considerati giocatori di football, gli specialisti del punt lo sono a tutti gli effetti ed hanno la possibilità di determinare gli esiti delle partite, settando lunghe o corte posizioni di partenza per i team avversari e facilitando, sulla carta, il compito delle proprie defenses. Talmente sono importanti che, nelgi ultimi anni, molti di loro sono arrivati da altre esperienze. Basti pensare ai punters di successo provenienti dall'Australia, come Darren Bennet, punter dei Chiargers, uno dei migliori degli anni '90 o Chris Bryan di Tampa o Sav Rocca che gioca con gli Eagles. Kevin Spencer, special teams coach di Arizona, ha ammesso, parlando al Los Angeles Times, come l'immissione di punters australiani abbia alzato il livello qualitativo dei punters NFL. Nel football Australiano puntare è arma essenziale, così gli specialisti che arrivano nella NFL sono allenati ad essere precisi. Una curiosità: dalla Romania viene invece Zoltan Mesko. Qui la sua storia: http://espn.go.com/espnradio/player?rd=1#/podcenter/?id=5768768&autoplay=1&callsign=ESPNRADIO

lunedì 1 novembre 2010

Kiffin center

Il play-calling di Lane Kiffin è stato troppo conservativo nel primo tempo mentre ha prodotto qualcosa nel secondo. Nonstante questo, i Trojans sono stati sconfitti dalla nuova No. 1 Oregon per 53-32. La sconfitta non è un problema eccessivo, dato che Oregon è un team migliore di USC, come dimostrato dalle 222 yards in più conquistate. Il problema è invece che USC non è più il team No. 1 del Paese, il programma in grado di andare a 7 consecutivi BCS Bowl game. I Trojans hanno perso la loro aurea di invincibilità. USC aveva aperto la stagione con aspettative troppo alte. Ora invece i Trojans, a 5-3 e 2-3 nella Pacific 10 e con 3 degli ultimi 5 games in trasferta, devono puntare a restare sopra .500. USC non ha finito una stagione con un record perdente nella conference dal 2000, l'ultima stagione di Paul Hackett come head coach. Mancano ancora 5 games a USC, a partire dal prossimo in casa contro Arizona State, seguito da trasferte a Arizona e Oregon State e dalle attese sfide contro Notre Dame e UCLA. Dopo aver concesso 599 yards ad Oregon, USC è ora 98° nel Paese in total defense e 114° in pass defense. Il Coliseum non è più un fortino inespugnabile ed i fans non accorrono più numerosi come prima: contro Oregon erano 88,726 ma nei prossimi games c'è la possibilità di avere meno di 50,000 spettatori. I Trojans sono ineleggibili per un bowl game a causa delle sanzioni e Kiffin sta cercando di ricostruire il programma. Kiffin deve gestire la seconda stagione consecutiva di ricostruzione per USC e preparare il programma per il 2011. Il suo lavoro è stato buono fino ad ora, tenendo conto che, per le dette sanzioni, USC manca di prondità per competere ad alti livelli, avendo i Trojans soltanto 70 scholarships su cui contare, a fronte delle 85 degli altri programmi. Linemen e linebackers dovranno essere i reparti su cui concentrarsi nel reclutamento: i giocatori del rookie linebackers coach Joe Barry, ad esempio, uno dei punti di forza del programma in passato, sono ora al centro delle critiche, causa partenze e infortuni. Intanto si guarda avanti: l'athletic director Pat Haden ha annunciato i lavori di costruzione per migliorare le facilities del programma, con la costruzione di una nuova palestra e di una nuova casa per tutti i 21 sports di USC.

Mancanza di fiducia

L'head coach Mike Shanahan mette sulla sideline per decisione tecnica il quarterback Donovan McNabb nel 4° quarto e gli Washington Redskins vedono scivolare via la partita contro i Detroit Lions, persa 37-25 anche grazie al touchdown gentilmente concesso a seguito del fumble del backup quarterback Rex Grossman. Per Shanahan, Grossman dava ai Redskins maggiori possibilità di vittoria di McNabb, ritenuto meno a suo agio con la terminologia della two-minute offense di Washington. E' vero che Grossman ha giocato per l'offensive coordinator Kyle Shanahan a Houston, ma così facendo Mike Shanahan ha chiaramente sfiduciato McNabb e lanciato una controversia. Inoltre Grossman è un backup, inattivo per 59 minuti, lanciato a freddo in una partita sul filo del rasoio, con alle spalle fino a ieri soltanto un game chiuso con 3-9 passes e che comunque non ha mai guidato la two-minute offense per i Texans. Sostituire ad 1 minuto e 50 secondi dalla fine, con il team sotto di 6 punti, il quarterback franchigia, acquistato per una 2° scelta al draft, significa anche che Mike Shanahan e McNabb non sono in sintonia. Un giocatore, in forma anonima, ha confermato queste impressioni al Washington Post, aggiungendo che le qualità di McNabb nelle bootleg e nelle play-action non vengono epsresse al meglio nella rigorosa West Coast offense corsa da Kyle Shanahan. Certamente McNabb è stato inconsistente in tutta questa prima parte di stagione con il suo quarterback rating prima del game contro Detroit che era il peggiore della sua carriera come starter NFL. Però, ripetiamo, McNabb è il quarterback su cui si era puntato fino ad ora e non cencedere all'ex Philly la possibilità di portare a termine un come back che oltre alla vittoria avrebbe potuto dare fiducia al giocatore, pone interrogativi sul futuro di McNabb a Washington.