lunedì 30 dicembre 2013

What's ahead

Battendo 20-7 i Dolphins nell'ultima partita stagionale, i New York Jets (8-8) hanno evitato di concludere due stagioni di seguito con record perdente, come accaduto nel 1995, hanno vinto due game di seguito per la prima volta in questo 2013 e, soprattutto, hanno distrutto i sogni di playoff di Miami. Tutto questo è stato sufficiente all'owner Woody Johnson ed al general manager John Idzik per confermare l'had coach Rex Ryan anche per il 2014, nonostante tre stagioni consecutive senza presenze ai playoff. E' stato quindi riconosciuto il buon lavoro fatto da Ryan con un roster privo di stars ed il fatto che, diversamente dalle scorse due stagioni, i Jets abbiano finito in crescendo. Sarà ora interessante vedere se i Jets rinnoveranno il contratto di Ryan, che ha ancora un solo anno prima della scadenza. Non rinnovare il contratto dell'head coach potrebbe privarlo di potere nello spogliatoio e significherebbe giocare la prossima stagione sotto l'incudine di centrare i playoff o andarsene. Di contro, prolungare il contratto potrebbe voler dire ripetere la storia del 2013, quando la sicurezza del posto ha prodotto una stagione piena di problemi. Il ritorno di Ryan è comunque un buon segno di continuità. Per la defense soprattutto, dato che Ryan è una delle migliori menti difensive della NFL. Ma anche per la offense, dato che la conferma dell'head coach significa probabilmente il ritorno assicurato per l'offensive coordinator Marty Mornhinweg, che potrà così continuare il lavoro di sviluppo del quarterback Geno Smith, che ha mostrato miglioramenti nella parte finale della stagione. Certamente restano dei dubbi da risolvere, a partire proprio dal resto del coaching staff,  con 7 assistant coaches che hanno il contratto in scadenza e con uno di loro, il linebackers coach Brian VanGorder, che andrà via quasi certamente per diventare defensive coordinator a Notre Dame. Se Ryan non riceverà un prolungamento di contratto, sarà in posizione di debolezza nel momento in cui vorrà cercare di convincere il suo staff a rimanere. Ma la più grande decisione che resta da prendere per i Jets riguarda la posizione di quarterback. Per prima cosa, bisognerà decidere se Smith è un vero  No. 1 o se sarà necessario portare della competizione nel ruolo di quarterback nel prossimo training camp. Probabilmente l'idea migliore sarebbe quella di aggiungere a roster un veterano che sia un valido No. 2 ed una valvola di sicurezza. Il problema è che non ci sono tanti quarterback di questo tipo a disposizione. Cercare Kirk Cousins, come sostenuto da alcuni analisti, significherebbe pagare un prezzo elevato agli Washington Redskins per una trade. Inoltre Cousins esce da questa stagione considerato materiale da starter e potrebbe quindi portare troppa pressione addosso a Smith se i Jets decidessero di continuare con l'ex West Virginia come indiscusso No. 1. Ci sarebbe Matt Schaub, ammesso che venga rilasciato dagli Houston Texans, che ha soltanto 32 anni e potrebbe servire, mentre Jay Cutler rischia di diventare troppo costoso, dovessero i Chicago Bears decidere di lasciarlo partire via free agency. L'idea di scegliere un prospetto al draft, tipo Johnny Manziel, non sembra percorribile, dato che così facendo il team si troverebbe ad utilizzare una prima scelta al draft per un quarterback, una stagione appena dopo aver utilizzato una scelta No. 2 per Smith. Dovranno essere poi rifirmati alcuni free agents, a cominciare dal right tackle Austin Howard e dal kicker Nick Folk e ne andranno valutati altri come il linebacker Calvin Pace e la guardia Willie Colon. Questa offseason non mancheranno i soldi al team, con alcuni veterani come Darrelle Revis, Santonio Holmes e Antonio Cromartie che sranno probabilmente rilasciati.

martedì 24 dicembre 2013

Problema di continuità

Ogni rookie quarterback nella NFL deve fare esperienza ed ogni week della stagione serve a questo. E' quello che ha fatto il rookie quarterback Geno Smith in questa regular season 2013. Indipendentemente dalle sue performances, Smith ha visto ogni settimana nuove defenses, nuovi blitz packages e si è dovuto adattare ad ogni situazione, diversa da game a game. A volte Smith ci è riuscito, come ha fatto domenica nella vittoria per 24-13 sui Browns, mentre altre vole non è stato in grado di adattarsi alle esigenze del game, non aiutando i Jets con il suo gioco. Nel fare questo, Smith ha potuto contare sull'offensive coordinator Marty Mornhinweg e sul quarterbacks coach David Lee. Entrambi sono coach esperti e preparati.  Per questo le insistenti voci su un licenziamento di Rex Ryan al termine di questa stagione potrebbero essere un ulteriore problema per Smith. Ammesso che un eventuale nuovo head coach volesse continuare con Smith sotto il centro, quale sarebbe la fine dei due allenatori? Ci sono probabilità che possano essere rimpiazzati, negando a Smith quella continuità che sarebbe invece utile alla sua crescita. Se Ryan venisse licenziato, al termine della terza stagione consecutiva senza game giocati nella postseason, un nuovo head coach potrebbe portare un nuovo staff. Per Mornhinweg e Lee si tratterebbe di un licenziamento dopo soltanto una stagione con il team. Eppure il duo di allenatori ha fatto un discreto lavoro con Smith, il cui livello inziale di gioco, tutto sommato, è stato abbastanza buono da portare i  Jets a 3-2. Tuttavia, dopo un mese di regular season il gioco di Smith è peggiorato ed i Jets hanno prodotto una striscia da 2-5 con tre sconfitte consecutive dopo il bye week, subite contro Buffalo, Baltimore e Miami. Durante questa striscia negativa il play calling  è stato troppo conservativo, con i suoi allenatori che avevano come obiettivo quello di ridurre i turnovers del quarterback, finendo però per far diventare la offense troppo prevedibile. Nelle ultime tre week, i Jets sono però 2-1, con Smith che ha mostrato qualcosa del suo primo mese non appena Marty Mornhinweg ha dato al quarterback la libertà di correre quando lo riteneva opportuno e lo ha aiutato chiamando più rollouts e read-option. I Jets (7-8) chiuderanno la stagione cercando di annullare le chances di postseason dei Dolphins. Subito dopo, l'owner Woody Johnson ed il general manager John Idzik faranno probabilmente sapere le loro intenzioni con Ryan, cui resta un altro anno di contratto. Smith potrebbe beneficiare di un'altra stagione con Mornhinwege e Lee. Che la stagione di Ryan venga giudicata buona o meno per restare, e Peter King di Sportsillustrated ritiene che lo sia stata, i due allenatori hanno meritato di poter continuare nel 2014. Anche se ci sono certamente altri offensive coordinator o quarterback coach in grado di lavorare bene, cominciare con una certa continuità il lavoro per il 2014 potrebbe essere un toccasana per il team.

mercoledì 18 dicembre 2013

Non così special

E' stata una settimana particolare per gli special teams delle squadre NFL. Il punter dei Bengals, Kevin Huber, si è rotto la mascella e ha subito anche l'incrinazione di una vertebra dopo un colpo, giudicato vizioso dal capo degli arbitri NFL Dean Blandino, ricevuto dal linebacker degli Steelers, Terence Garvin, durante il game perso da Cincinnati per 30-20.  Il colpo non soltanto non è stato sanzionato dagli arbitri in campo, ma ha anche aperto uno spazio nel centro del campo che ha permesso al punt returner degli Steelers, Antonio Brown, di riportare la palla in meta per un 67-yard touchdown. Meglio è andata al kicker di Baltimore, Justin Tucker, nominato AFC Special Teams Player of the Week dopo aver realizzato 6 field goals, incluso quello da 61-yard che ha permesso ai Ravens di battere 18-16 i  Detroit Lions. Tucker era già stato nominato player of the week nello Week 10, quando realizzò il field goal vincente da 46-yard contro Cininnati e nello Week 12, dove Tucker realizzò 4 field goals, incluso uno da 53-yard, contro i New York Jets. Tucker era stato anche nominato AFC Special Teams Player of the Month di novembre. Per un kicker agli onori della cronaca, un altro che perde il posto. L'head coach Sean Payton ha infatti deciso di rilasciare il  kicker Garrett Hartley, che paga i 2 field goals sbagliati nella sconfitta che i New Orleans Saints hanno subito per 27-16 contro i St. Louis Rams domenica. I 2 errori a St. Louis, dalle 36 e dalle 26 yards, hanno portato il totale di Hartley a 6 negli ultimi 14 field-goal tentati.

martedì 10 dicembre 2013

Smith Watch

Run, Geno, run...la vittoria dei  New York Jets per 37-27 contro gli Oakland Raiders porta i Jets (6-7) ad un game dai due teams che stanno lottando per la seconda AFC wild-card, cioè Baltimore Ravens e Miami Dolphins. Il rookie quarterback Geno Smith ha dimostrato anche contro i Raiders di saper almeno correre e lo ha fatto per 50 yards, incluso un 8-yard touchdown su una read-option. I Jets sono 4-0 quando Smith segna un rushing touchdown. Intelligente è stato l'offensive coordinator Marty Mornhinweg a chiamare corse prestabilite e rollouts per il proprio quarterback. Per il primo game da un pò di tempo a questa parte, i Jets hanno concesso a Smith la possibilità di correre con continuità. Nel fare questo Smith si è anche esposto: i coaches non hanno apprezzato il suo entrare in contatto con Brandian Ross alla fine di una corsa da 32 yards, invece di finire fuori dal campo come sarebbe stato più logico fare. Ma Smith ha mostrato finalmente qualcosa anche con il braccio, lanciando un 25-yard touchdown pass a Jeremy Kerley nel primo quarto, a conclusione di un drive da 58-yard. Certamente, Smith ha lanciato anche un INT ed un altro passes ha rischiato di fare la stessa fine, ma in generale il rookie ha fatto un buon lavoro nel muoversi fuori del pocket. I Jets, come detto, sono ora a 6-7, lo stesso numero di vittorie ottenute nella scorsa stagione. Se riusciranno a finire 7-9 o meglio, con un roster pineo di rookies, l'head coach Rex Ryan potrebbe guadagnare un rinnovo di contratto. I Raiders non rappresentano un grande banco di prova, ma i Jets non hanno mollato Ryan, ora a 40-37 in quattro e più stagioni.

lunedì 9 dicembre 2013

Vicini alla fine

Una stagione da 3-10 avrebbe di per sé messo Mike Shanahan in discussione come futuro head coach degli Washington Redskins. Ma la sconfitta 45-10 al FedEx contro i Kansas City Chiefs ed un ESPN report secondo cui Shanahan aveva già svuotato il suo ufficio durante i playoffs della scorsa stagione mettono Shanahan nella stessa condizione di Gary Kubiak, l'ex head coach degli Houston Texans che l'owner Bob McNair ha deciso di licenziare durante il viaggio di ritorno seguente la sconfitta contro Jacksonville che aveva portato Kubiak ad una striscia di 11 sconfitte consecutive. Al centro della questione, oltre la pessima stagione dei Redskins, i rapporti fra l'owner Dan Snyder e Shanahan. Lo stesso Shanahan è uscito dal Fed Ex Field alle 5:20 p.m. ET come coach di Washington. Quanto a lungo rimarrà al suo posto è una questione diversa. Snyder deve prendere una decisione. Potrebbe licenziare subito Shanahan e metterlo così in corsa per il posto vacante a Houston. Se Shanahan finisse a Houston, Snyder potrebbe risparmiare il salario dovuto all'head coach per il 2014. Oppure Snyder potrebbe aspettare la fine della stagione e chiedere a Shanahan di licenziare il figlio, l'offensive coordinator Kyle Shanahan, sperando che Mike poi si dimetta. Shanahan rimprovera a Snyder il fatto di aver creato una atmosfera malsana nello spogliatoio a causa dell'eccessiva importanza che l'owner avrebbe dato al quarterback Robert Griffin III a discapito del resto della squadra, creando così malcontento nel team. Ci sono voci secondo le quali Snyder avrebbe regolarmente messo a disposizione le sue guardie del corpo per accompagnare Griffin o il suo autista per portare l'allora findazata ed ora moglie di Griffin alle partite in trasferta. Shanahan ha un anno ancora di contratto. Snyder deciderà di licenziare Shanahan? Le prossime ore potrebbero chiarire la situazione.

venerdì 6 dicembre 2013

Esami per Monte Kiffin

Dicembre non è soltanto il mese in cui il quarterback Tony Romo dovrà dimostrare abilità nel riuscire a portare il suo team ai playoffs ponendo fine agli ultimi fallimenti di una franchigia che si è sbriciolata spesso nell'ultimo mese della regular season. Dicembre sarà soprattutto un sondaggio sul defensive coordinator Monte Kiffin. Quando Kiffin è arrivato nell'ultima offseason, il suo compito era quello di semplificare la defense, ritenuta troppo complessa, di Rob Ryan e di cambiare allineamento passando dalla 3-4 alla 4-3. La volontà era di trasformare la defense dei Cowboys in una riedizione della Tampa 2 utilizzata in passato da Kiffin. In realtà, di quello schema si è visto poco, con Kiffin che ha preferito puntare sulle abilità dei cornerbacks Brandon Carr, Orlando Scandrick e Morris Claiborne favorendo una man-to-man coverage. Come è andata? Se guardiamo alle statistiche, la defense è stata uno dei punti deboli della stagione dei Cowboys visto che, come total defense, Dallas è ultima nella NFL a 4 weeks dalla fine. I Cowboys sono 31° contro i passaggi e 27° contro le corse. Però la defense ha forzato 25 turnovers, meglio dei 13 prodotti allo stesso punto nella scorsa stagione. Come valutare quindi il lavoro di Kiffin? Una defense è valutata in base alle yards concesse o in base ai palloni conquistati e restituiti alla propria offense? Alla fine della stagione il contratto di Kiffin terminerà e l'owner/general manager Jerry Jones dovrà prendere una decisione. Indipendentemente da quello che uno può pensare, questo mese finale di regular season rischia di diventare una audizione per il futuro di Kiffin. Il ritorno del middle linebacker Sean Lee aiuterà.

lunedì 2 dicembre 2013

Rex Ryan deve scegliere

Non parliamo di playoffs. Non ora. Non dopo l'ennesima brutta figura che fa domandare ai media americani se i New York Jets torneranno a vincere un altro game. Nonostante siano soltanto un game dietro Dolphins (6-6) e Baltimore Ravens (6-6) per l'ultima wild-card, dopo 3 sconfitte consecutive, scesi a 5-7, i Jets sembrano collassati nello spazio di 14 giorni e nubi oscure si sono alzate sul futuro dell'head coach Rex Ryan. Non tutta la colpa è di Ryan, ma chi volete che paghi per risultati del genere, con i Jets che hanno la peggior situazione a quarterback dal 2005, dall'epoca di Brooks Bollinger? Che finiscano 5-11 o 6-10, Ryan è nei guai. La sconfitta 23-3 subita contro i Miami Dolphins al MetLife Stadium è stata una delle peggiori performance offerte dai Jets in questo 2013. E pensare che soltanto 3 settimane fa, dopo la vittoria sui New Orleans Saints, i Jets erano 5-4, con speranze di post-season. Ryan era un possibile Coach of the Year dopo aver ricostruito un team che era riuscito ad attraversare apparentemente indenne gli ups and downs di Geno Smith. Ora restano soltanto i downs. Dopo un 4-10 per 29 yards ed un INT, Ryan non ha potuto fare a meno di mettere Smith sulla sideline, con il game a 6-0, dando al backup Matt Simms la sua chance. La prestazione di Smith nel primo tempo è stato abbastanza per convicere Ryan e l'offensive coordinator Marty Mornhinweg a cambiare quarterback. Ma Simms non è riuscito a sfruttare l'opportunità. Che fare ora? Riproporre Smith facendo del finale di stagione una audizione per valutare le sue chances di essere il quarterback del 2014 o provare ancora Simms? O cercare la mossa della disperazione, sperando che David Garrard ritrovi la forma delle passate stagioni? Certo, Ryan merita alcune critiche per come ha gestito la situazione a quarterback, contribuendo all'infortunio dell'ex starter Mark Sanchez in un inutile 4° quarto di un preseason game, ma siamo sicuri che le cose sarebbero andate meglio con l'ex USC sotto il centro? Certamente un Sanchez sano avrebbe potuto dare a Smith il tempo necessario per imparare senza essere costretto ad improvvisarsi subito come starter. Quel che resta ora a Ryan è una no-win situation. Dopo aver mostrato braccio e gambe per una parte della stagione, è presto per cedere su Smith ma il rookie ha forse bisogno bisogno di riposo, di sedersi e di imparare qualcosa dalla sideline, dopo aver dimostrato di non essere ancora totalmente pronto. Neanche Simms sembra pronto, anche se ha braccio, mentre Garrard, 35 anni, ha problemi ad un ginocchio e non ha giocato dal 2010. Dall'altro lato del campo la situazione non è migliore. Le ultime quattro sconfitte dei Jets sono state per 40, 23, 16 e 20 punti. Contro i Dolphins, i Jets hanno permesso alla 28° offense della NFL di mettere insieme 453 total yards. La continuità è un problema. I Jets possono battere Tom Brady e Drew Brees, ma perdono contro Ryan Tannehill? I Jets finiranno la stagione contro Oakland Raiders, Carolina Panthers, Cleveland Browns ed ancora Dolphins. Di quante vittorie avrà bisogno Ryan per salvare il posto?

lunedì 25 novembre 2013

Quel quarterback preso al draft

I New York Jets perdono 19-3 contro i Baltimore Ravens dopo l'ennesima prova opaca del proprio quarterback. Il rookie Geno Smith commette altri tre turnovers, portando il suo totale stagionale a 23 e completa soltanto 9 su 22 passes per 127 yards. Dopo il match, l'head coach Rex Ryan ha rifiutato di confermare che Smith resterà lo starter nella prossima partita. Questo non vuol dire che Smith verrà messo sulla sideline. Ma certamente il supporto che il rookie ha al momento fra coaching staff e compagni è ai minimi storici, dopo il solo touchdown pass prodotto, a fronte di 10 INTs, negli ultimi 6 games. I Jets, a 5-6, sono ancora in corsa per la post-season ma hanno dimostrato di voler costruire una offense non basandosi più soltanto sulle qualità di Smith. Contro Baltimore, l'offensive coordinator Marty Mornhinweg ha cercato di muovere il pallone senza un quarterback. Nel primo quarto c'è stato un ricorso massiccio alla Wildcat. I Jets hanno utilizzato la Wildcat in 4 dei primi 11 snaps, compreso un completo di Josh Cribbs da 13-yard allo stesso Smith ed hanno corso un totale di 8 Wildcat plays, dimostrando la volontà di voler ridurre al minimo l'utilizzo di Smith, per paura dei suoi errori. La offense ha prodotto soltanto un touchdown negli ultimi 31 drives com Smith come quarterback. Il problema è che non ci sono alternative. Il backup di Smith è l'inesperto Matt Simms. Affidarsi a Simms potrebbe essere un rischio e Ryan non sta guidando un team partito con l'idea di passare un anno di ricostruzione ma sta giocando per i playoffs e per il proprio futuro. Fatto è che i Jets hanno prodotto soltanto 199 total yards con la offense e sono stati 1-12 in situazioni da terzo down. Smith ha completato, nei primi 54 minuti di partita, soltanto quattro passes per 42 yards. Ha aggiunto altri 2 INTs al suo totale di 18 ed il suo passer rating è stato di 14.7, appena una settimana dopo il minimo di 10.1.  Molti fans vorrebbero Simms ma questo significherebbe anche ammettere di aver sbagliato nello scegliere Smith al draft.

domenica 17 novembre 2013

Comunque vada...

A poche ore dal match contro i Buffalo Bills, indipendentmente da come finirà, Rex Ryan ha reso i New York Jets un team ancora rilevante. I Jets sono infatti playoff contender. Tutto questo, con un rookie quarterback e dopo aver battuto New England Patriots, Atlanta Falcons e New Orleans Saints fra gli altri. Chi avrebbe immaginato un risultato simile dopo la soap opera Tim Tebow e dopo la decisione di Ryan di far giocare il quarterback Mark Sanchez dietro gli offensive linemen di riserva, in un preseason game di nessuna importanza, con il risultato di vedere il proprio starting quarterback infortunato per la stagione? Anche così, con un rookie sotto il centro, i Jets sono 5-4, prima di affrontare una Buffalo a 3-7.L'owner Woody Johnson ed il general manager John Idzik potrebbero quindi pensare all'impensabile...dare un prolungamento di contratto a Ryan. L'head coach, vicino al licenziamento soltanto alcuni mesi fa, è giovane, conosce bene come allenare una defense ed avrà a disposizione una valida defensive line che potrebbe costituire l'ossatura dei Jets per le prossime stagioni. E' abbastanza per prolungare un contratto in scadenza nel 2014? Calma. Anche se alcuni analisti spingono in questa direzione, la stagione deve ancora finire. Riusciranno i Jets a centrare i playoffs? Come valutare la stagione del quarterback Geno Smith, cresciuto sotto la guida dell'offensive coordinator Marty Mornhinweg, ma ancora passibile di errori tipici da rookie? Sicuramente New York è in corsa per una AFC wild card ed ha una seconda parte di stagione che prevede soltanto una sfida con un team -- i Carolina Panthers -- con attualmente un record vincente. Ma è ancora presto per valutare Ryan. Comunque vada, il solo fatto che l'head coach abbia fatto balenare a Johnson e a i media di New York la possibilità di un prolungamento, per come era iniziata la stagione, può essere considerato già un successo.

martedì 5 novembre 2013

Aaron Rodgers fuori per probabili tre settimane

Aaron Rodgers potrebbe restar fuori tre settimane dopo gli iniziali tests seguenti l'infortunio che ha costretto il quarterback dei Green Bay Packers a lasciare il campo durante l'ultimo Monday night, perso 27-20 contro i Chicago Bears. Green Bay (5-3) è ora stata raggiunta da Chicago e dai Detroit Lions al top della NFC North. L'infortunio di Rodgers si aggiunge agli altrettanto pesanti problemi fisici occorsi in stagione al Pro Bowl linebacker Clay Matthews, al wide receiver Randall Cobb ed al tight end Jermichael Finley. Riuscirà Green Bay a sopravvivere senza Rodgers? Difficile dirlo. I Packers dovrebbero prendere spunto dai Pittsburgh Steelers del 1976 e dai New York Giants del 1990, entrambe le squadre senza il loro starting quarterback per lunghi periodi della stagione ma antrambe abili a raggiungere il Super Bowl. Ora, il backup quarterback Seneca Wallace, che non ha vinto un game come starter dal 3 ottobre del 2010, quando portò i Cleveland Browns ad imporsi contro i Cincinnati Bengals, ha dimostrato di essere arrugginito, finendo il game con un 11-19 per 114 yards, con 1 INT e 0 touchdowns. Ma il suo record di 6-15 come starter è stato fatto alla guida di team certamente peggiori dei pur problematici Packers del 2013. Senza Rodgers, i Packers possono infatti ancora contare su un un running game che vede Eddy Lacy come uno dei migliori corridori della NFL da quando è tornato nello Week 5 dopo la commozione cerebrale che lo aveva tenuto fuori fino ad allora. Certamente la offense potrebbe diventare più prevedibile con Wallace, dato che le defense avversarie daranno meno credito all'ex Browns, nel caso in cui questi venisse confermato come quarterback. Inoltre, i prossimi tre avversari dei Packers, cioè Philadelphia Eagles, New York Giants e Minnesota Vikings, non sono così malleabili come invece il loro record totale di 7-18 potrebbe far credere. A parte i Vikings, infatti, sia Eagles che Giants sembrano in crescita. La buona notizia per Green Bay è che due di questi tre games saranno giocati al Lambeau Field.

domenica 3 novembre 2013

Chip Kelly, Pat Shurmur e la offense degli Eagles...

La stagione 2013 era cominciata bene per la offense dei Philadelphia Eagles, il secondo team nella storia NFL a raggiungere 1,000 o più passing yards e 750 o più rushing yards nei primi quattro games della stagione. Ma da quel punto in poi, la offense di Chip Kelly, che doveva 'spaccare' la NFL, ha avuto diversi problemi. Gli Eagles hanno avuto 25 possessi offensivi negli ultimi due games, contro Dallas e New York Giants. Il risultato? Gli Eagles non sono riusciti a segnare neanche un offensive touchdown ed hanno prodotto una media di meno di 4 yards per offensive play in entrambi i games. Di chi la colpa, dei coaches o dei giocatori? La risposta sta nel mezzo. L'infortunio a Michael Vick ha privato Kelly del miglior quarterback a roster per correre il proprio sistema. Tuttavia, l'offensive coordinator Pat Shurmur ha dichiarato che i problemi della offense non sono imputabili alla sola assenza di Vick. Certamente il running back LeSean McCoy è riuscito a correre 116 yards contro Tampa con Nick Foles come quarterback. Ma era contro Tampa...contro i Giants, ad esempio, McCoy ha messo insieme soltanto 48 yards in 15 portate. In quattro degli ultimi cinque games, McCoy ha prodotto meno di 80 rushing yards. Questo running game non aiuta il passing game. La linea dovrebbe bloccare meglio. Dopo otto partite, gli Eagles sono 3-5 e, nelle ultime due sconfitte, la offense ha prodotto una media di 239 total yards e 5.0 points per game, a confronto con le 449.8 yards e 27.7 punti di media segnati nelle prime sei weeks della stagione. Tutti e tre i quarterbacks a roster, Vick, Foles ed il rookie Matt Barkley, si sono alternati sotto il centro e questo ha prodotto instabilità. Ma secondo la stampa americana, anche Kelly ha commesso alcuni errori. Lanciare ripetutamente in situazioni di goal-to-go o sprecare timeouts quando non necessario o non aggiustare il game plan  a metà partita sono alcune fra le leggerezze commesse da Kelly. Contro Dallas, Kelly ha optato per un field goal da 60-yard mentre, nell'ultima partita contro i Giants, ha scelto di giocare un quarto-e-10 con Barkley come quarterback invece di provare un calcio da 50-yard. Tutti questi problemi nella offense sono colpa degli infortuni a quarterback e delle sbagliate esecuzioni dei plays da parte dei giocatori oppure Kelly non ha ancora capito che non ha a disposizione un quarterback e dei giocatori per correre la sua offense nella NFL? Addossare la colpa a Kelly è sin troppo facile. Certamente, come ricordato, Kelly ha commesso delle leggerezze. Ma è sempre un rookie head coach. Se non ci fossero stati gli infortuni a Vick, la offense avrebbe avuto quella continuità che è mancata. Kelly ha ereditato una situazione, a livello di personale, lontana dal suo ideale sistema. La sua up-tempo, hurry-up offense non è interamente sostenibile dal 53-man roster degli Eagles.Se non si vuole gridare al prossimo Bo Pelini o Steve Spurrier, bisogna mettere Kelly nelle condizioni migliori per correre la sua offense, che è anche il motivo per il quale è stato ingaggiato. Kelly non sembra un coach alla Don Shula, capace di alterare il proprio game plan in base al talento a disposizione nel roster, ma il sistema di Kelly può ancora funzionare a livello pro, con un roster adatto. La offense mostrata dagli Eagles negli ultimi due games ha purtroppo visto Foles come largamente responsabile della scarsa produzione. La stagione non è ancora finita e le somme non possono essere già tirate a questo punto. E certamente Kelly ha diritto ad almeno un altro paio di stagioni, nelle quali aggiustare il roster, prima che un giudizio sulla sua esperienza in NFL possa essere tracciato.

giovedì 24 ottobre 2013

Sam Bradford, Brett Favre e i Rams...

Per molti, il quarterback è la posizione più importante nel football. Di solito non si vince senza un buon starting quarterback. Questa stagione, molti teams hanno visto come è difficile vincere anche senza un buon backup. Infortuni e decisioni rischiose su come assemblare i roster hanno portato molte squadre a cercare nuovi quarterbacks, durante la stagione, al di fuori delle proprie organizzazioni. Nonostante i rischi che le nuove offenses ed i sacks portano alla salute dei passers, ben 14 teams hanno iniziato la stagione con soltanto 2 quarterbacks fra i 53 uomini a roster. E ben 15 teams hanno deciso di risparmiare andando con backups che avevano 2 o meno vittorie nel proprio carniere. Gli infortuni stanno mettendo a dura prova queste scelte. I Buffalo Bills hanno aperto la stagione con due rookies, EJ Manuel e Jeff Tuel, come unici quarterbacks nel roster. Manuel si è infortunato al ginocchio e Tuel, un undrafted rookie, ha dimostrato di non essere ancora pronto. Così i Bills sono stati costretti ad aggiungere Thad Lewis dalla practice squad e, poi, a firmare anche Matt Flynn come valvola di sicurezza. I New York Jets, con l'infortunio a Mark Sanchez e con il rookie Geno Smith come starter, sono dovuti ricorrere al veterano David Garrard. Jay Cutler a Chicago, Michael Vick e Nick Foles a Philadelphia sono stati altri casi recenti di quarterbacks infortunati. Brandon Weeden ha subito due infortuni alla guida dei Cleveland Browns. Anche i St. Louis Rams rischiano la stagione, dopo aver perso Sam Bradford nello Week 7. A roster restava soltanto Kellen Clemens come backup. Anche se Clemens conosce bene il sistema dell'offensive coordinator Brian Schottenheimer, i Rams hanno dovuto aggiungere Brady Quinn a roster e Austin Davis nella practice squad. La situazione è talmente disperata che, secondo Adam Schefter di ESPN.com, il team ha contattato Brett Favre chiedendo al 44enne ritirato quarterback se potesse essere interessato a giocare il resto della stagione nei Rams. Fra l'altro Davis, come Favre, ha giocato alla University of Southern Mississippi e ha lo stesso agente in Bus Cook. Questo rumor ripoterà i Rams al centro dell'attenzione dopo che, a seguito dell'infortunio di Bradford, la franchigia era stata accostata ad altri quarterbacks che attirano l'attenzione della stampa, come Tim Tebow e Vince Young. Ma la scelta di Favre avrebbe avuto senso? A questo punto, Favre non sarebbe un grande upgrade rispetto a Clemens, anche se l'ex Green Bay ha giocato sotto Brian Schottenheimer nei New York Jets durante il 2008. Ed è vero che Favre avrebbe portato esperienza al più giovane gruppo di wide receivers della NFL. Ma andiamo, la scelta di Favre sarebbe quella che gli Americani chiamerebbero panic movement. Forse i Rams potevano cercare una trade che portasse qualcuno attualmente più preparato di Davis e Quinn, o forse potevano andare proprio su Tebow e Young...oppure cercare un veterano come backup di Clemens mentre provano l'ex Jets come starter. Quello che sembra scontato è che, per la prima volta dal 2010, i Rams e l'head coach Jeff Fisher dovranno scegliere se andare con un nuovo quarterback o se affidare a Bradford il ruolo di starting quarterback anche nel 2014.

martedì 8 ottobre 2013

Elmer Fudd alias Taddeo

Con il rookie EJ Manuel fuori per diverse settimane, causa infortunio al ginocchio destro, i Buffalo Bills faranno partire titolare Thad Lewis come quarterback domenica prossima contro i Cincinnati Bengals, secondo quanto annunciato ieri dall'head coach Doug Marrone. "Può correre, può correre la read option. Può lanciare la palla estremamente bene", il commento di Marrone dopo l'annuncio. I Bills hanno quindi deciso di non far partite titolare l'undrafted rookie Jeff Tuel, il solo quarterback sano rimasto a roster ed il giocatore che ha rimpiazzato Manuel nella sconfitta contro i Cleveland Browns, postando un 8-20 per 80 yards ed 1 INT riportato in touchdown. Lewis, 25enne, è stato acquistato dopo una trade con i Detroit Lions lo scorso 25 agosto. Un ex undrafted free agent prodotto da Duke, Lewis ha giocato l'ultima partita della scorsa stagione per i Browns. Buffalo aveva provato i free-agent quarterbacks Pat White e Dennis Dixon, prima di decidere di andare con Lewis. Ex compagno al college del suo prossimo avversario, il linebacker dei Bengals Vincent Rey, dal 2006 al 2009, Rey e Lewis sono fra i pochi ex Duke a roster nella NFL, insieme al  linebacker dei Titans, Patrick Bailey; alla safety dei Rams, Matt Daniels; al long snapper dei Bears, Patrick Mannelly ed al quarterback dei Falcons, Sean Renfree. Partire con Lewis titolare: è questa la decisione giusta? Sicuramente, la performance di Tuel contro i Browns ha dimostrato che l'ex Washington State non è ancora pronto per essere uno starter. Certo, i piani erano diversi, con i Bills che avevano Kevin Kolb nel training camp e lui sarebbe stato il naturale backup di Manuel. Ma quando Kolb è stato piazzato nella season-ending injured reserve list, i Bills hanno deciso di non acquistare un altro veterano come assicurazione nel caso in cui, come è accaduto, Manuel si fosse infortunato. Per la precisione, dopo l'infortunio a Kolb i Bills hanno immediatamente firmato Matt Leinart e tradato proprio per Lewis. Ma Leinart ha convinto poco e Buffalo ha rilasciato il prodotto di USC quasi subito, dopo che l'ex prima scelta aveva mostrato problemi nel suo unico exhibition game, giocato contro i Detroit Lions. A quel punto, i Bills sono rimasti con Lewis, Manuel e Tuel a roster. Altre soluzioni non hanno convinto. Né White, né Dixon sono sembrate alternative credibili e Josh Freeman, poi firmato dai Minnesota Vikings, era troppo costoso. La soluzione ha senso, se il general manager Doug Whaley, Marrone, il director of player personnel Jim Monos e l'offensive coordinator Nate Hackett hanno ritenuto che nessun altro quarterback disponibile fosse un miglioramento rispetto a Lewis. Vedremo domenica cosa riserverà il campo.

venerdì 27 settembre 2013

Schiano rischia Glennon

E' il primo quarterback a cadere. I Tampa Bay Buccaneers hanno deciso di sostituire il quarterback Josh Freeman con il rookie Mike Glennon, secondo quanto annunciato mercoledì dall'head coach Greg Schiano. Freeman resta al momento nel roster, ma non è improbabile che chieda una trade prima della deadline di ottobre. Il divorzio fra Freeman e Schiano era in corso da tempo. Schiano è da anni un fan di Glennon, fin da quando ha cercato di reclutarlo a Rutgers all'università, prima che Glennon scegliesse North Carolina State. Schiano ha seguito il quarterback e lo ha preso nello scorso draft con una terza scelta. I Bucs avevano perso fiducia in Freeman da molto. L'aver perso 5 delle ultime 6 partite della scorsa stagione non ha aiutato la posizione di Freeman ed il team già in questa offseason ha cercato un altro quarterback, come il veterano Carson Palmer, prima di scegliere di draftare Glennon. I Bucs hanno dato un'ultima chance a Freeman ma il quarterback non è riuscito a completare più del 50 percento dei suoi passes in ognuna delle prime 3 partite di questa regular-season, passando per 2 touchdown e 3 intercetti. Dall'exploit nella stagione 2010, dove ha guidato il team ad un record di 10-6, Freeman è 11-23 (.324) come starter: fra i giocatori con almeno 20 partite da titolare in questo periodo di tempo: soltanto Blaine Gabbert dei Jacksonville Jaguars ha una peggiore percentuale di vittorie (5-20, .200), secondo ESPN Stats & Information. Freeman è poi giocatore del vecchio regime, essendo stato scelto dall'ex head coach Raheem Morris e dal general manager Mark Dominik. Morris è andato, Dominik è ancora qui ma lui e Schiano sembrano aver deciso insieme, con il benestare della proprietà, di puntare su Glennon. Il 6-6, 225-pound Glennon è stato il terzo quarterback preso nel draft e diventerà il terzo rookie quarterback a giocare titolare nella posizione in questo 2013, seguendo EJ Manuel dei Buffalo Bills e Geno Smith dei New York Jets, proprio i due quarterbacks scelti prima di Glennon. Freeman è soltanto uno dei problemi di Schiano in questa stagione, con vari reports che parlano di giocatori scontenti della disciplina militare, da college, che l'head coach sta impiegando a Tampa.  La decisione appare comunque buona anche se rischiosa. Se Freeman non è più il quarterback franchigia, non aveva senso farlo giocare ancora. Meglio provare a vedere se può diventarlo Glennon. Schiano ha ora il suo quarterback. Se lo switch dovesse rivelarsi fallimentare, il prossimo a partire potrebbe però essere proprio l'head coach

lunedì 9 settembre 2013

New quarterbacks watch

Come reagire alla spread offense? Come saranno i nuovi quarterbacks? Cosa riusciranno a fare i nuovi head coaches? Cosa succederà a NY, sponda Jets? Come si adatterà la offense di Chip Kelly nella NFL? La stagione è appena partita  ma il primo week end della nuova regular season ci ha dato già delle risposte, seppur parziali. Lo week 1 è in archivio con 3 safeties chiamate, pareggiando il record NFL stabilito nel 1970, 1993 e 1999. Ed i nuovi quarterbacks hanno fatto vedere buone cose. EJ Manuel merita una B+ per la sua performance, mentre al discusso Geno Smith va una B- per la sua prestazione nella vittoria dei Jets per 18-17 sui Tampa Bay Buccaneers. Il rookie Manuel ha fatto il suo debutto nella sconfitta dei Buffalo Bills per 23-21 contro i New England Patriots, rientrando da un infortunio al ginocchio che ne aveva compromesso la preseason. Manuel ha lanciato 18 su 27 passes per 150 yards ma ha dimostrato di poter essere un quarterback da big plays. Certamente ci sono stati degli errori, come quello che ha portato all'intercetto del cornerback Kyle Arrington, poi mutato dalla decisione arbitrale ed è anche doveroso sottolineare che la maggior parte dei lanci di Manuel sono stati sul corto. Però ci sono stati dei flashes che fanno ben sperare, come i due touchdown passes da 18-yard. Poi c'è Smith. Non è andato male a 24-38 per 256 yards. Secondo ESPN Stats & Information, Smith ha sbagliato soltanto 4 lanci su 38 tentativi, un risultato migliore di quello che ha fino ad oggi prodotto Mark Sanchez.

martedì 6 agosto 2013

Provaci ancora Vince!

E così, Vince Young torna nella NFL dopo aver firmato un contratto da una stagione con i Green Bay Packers a seguito di un provino definito 'impressionante'. I Packers apprezzano la mobilità di Young e lo ritengono in grado di poter preapare la propria defense per i primi due games della regular season, quando Green Bay dovrà affrontare due quarterbacks mobili come Colin Kaepernick e Robert Griffin III. La domanda è: riuscirà Young a continuare ad impressionare Green Bay durante il training camp in modo tale da entrare nel roster finale quando comincerà la stagione ufficiale o rimarrà soltanto un quarterback da practice squad utilizzato per simulare le offenses avversarie? La scorsa stagione Young ha passato l'intera offseason con i Buffalo Bills ma non è riuscito ad entrare a roster, venendo rilasciato ad agosto dopo una pessima prova in preseason contro i Pittsburgh Steelers, nella quale lanciò 2 INTs completando appena 12 su 26 passes per 103 yards. Con i Packers, Young avrà meno di un mese a disposizione per sfidare Graham Harrell e B.J. Coleman come backup. Coleman, una settima scelta nel draft 2012, non ha brillato nello scrimmage, lanciando 2 INTs. Harrell, il primo backup nella scorsa stagione, ha mostrato dei miglioramenti ma non abbastanza da convincere il general manager Ted Thompson e l'head coach Mike McCarthy di poter essere la prima scelta cui affidare i Packers se Aaron Rodgers dovesse infortunarsi. In Young i Packers hanno visto un ex prima scelta con un record vincente da 31-19 come starter, anche se il quarterback manca da un roster NFL dal 2011.

sabato 3 agosto 2013

I Browns ripartono da Turner

Sulla carta, i Browns sembrano migliorati. Vengono da una stagione 5-11 ma hanno giocato meglio nel finale della scorsa annata. Il problema è la .539 road schedule: in pratica i Browns dovranno affrontare 6 teams con record vincenti: Baltimore, Minnesota, Green Bay, Cincinnati, New England e Pittsburgh...tuttavia, ci sono ragioni per un certo ottimismo. Gran parte del futuro del team dipenderà da come evolverà la offense. Il nuovo owner, Jim Haslam, ha deciso di ripartire da un nuovo head coach in Rob Chudzinski. E Chudzinski ha scelto come offensive coordinator Norv Turner. L'impatto che Turner potrebbe avere come offensive coordinator non deve essere sottostimato. Turner potrebbe non essere stato un grande head coach ma è capace di ribaltare le offenses producendo grandi numeri. La prima cosa che Turner dovrà cercare di fare sarà quella di trarre il meglio da Brandon Weeden  che, anche se non ancora ufficialmente, dovrebbe essere lo starter. I Browns hanno ingaggiato Jason Campbell e Brian Hoyer nella offseason, ma Weeden rimane il favorito. La questione è se Weeden dimostrerà di poter essere lo starting quarterback dei Browns oltre questa stagione.  L'ex head coach Pat Shurmur ha cercato di aiutare Weeden la scorsa campagna imponendo soltanto three-step drops e passaggi sicuri ma il quarterback ha completato appena il 57.4 percento dei suoi passes. Turner utilizzerà più five- and seven-step drops, più adatti alle caratteristiche di Weeden che, venendo fuori da una spread offense utilizzata al college, non è uso a giocare sotto il centro. Inoltre Weeden avrà una migliore chance di produrre ora che il suo braccio forte verrà impiegato in un attacco verticale e non più nella West Coast offense di Shurmur. Ma, soprattutto, Turner cercherà di dotare Weeden di un consistente running game, cosa che è mancata nel 2013 quando il running back Trent Richardson ha corso per soltanto 950 yards.

mercoledì 5 giugno 2013

La via della redenzione

Una notizia scuote la solitamente tranquilla offseason NFL. L'ex scelta No. 1 del draft NFL, il quarterback JaMarcus Russell, avrà un provino con i Chicago Bears venerdì 7 giugno, secondo quanto riportato da ESPN.com. Russell lavorerà insieme ad altri quarterbacks come Trent Edwards e Jordan Palmer, sperando di convincere i Bears ad avere una chance per un suo ritorno nella NFL. Dopo aver perso circa 50 pounds negli scorsi mesi, Russell ha cominciato a ricevere l'interesse di diversi teams, attirati dall'idea di poter vedere da vicino quello che comunque è un talento, anche se fino ad ora inespresso. Questo non significa che i Bears firmeranno Russell o qualche altro quarterbacks. Con tre altri quarterbacks a roster in Jay Cutler, Josh McCown e Matt Blanchard, i Bears stanno valutando l'idea di aggiungerne un quarto in vista del training camp. Certamente, una buona prova potrebbe portare qualcuno dei quarterbacks in prova a firmare per il team e con la fluidità del personale che c'è nella NFL, il nuovo acquisto potrebbe accarezzare l'idea di essere a roster a settembre. Quel che conta è la determinazione di Russell a cercare di ottenere una nuova possibilità, dopo aver sprecato la prima con i Raiders, dove ha ricevuto circa $39 milioni in tre stagioni completando il 52.1 percento dei suoi passes per 18 touchdowns, 23 INTs ed un a passer rating di 65.2. Russell ha dimostrato già buona volontà non soltanto dimagrendo, ma lavorando con l'ex quarterback Jeff Garcia e con l'Hall of Fame running back Marshall Faulk, che lo ha aiutato a migliorare la sua capacità di leggere le defenses. Sicuramente, per un rookie come Marc Trestman, al suo primo anno come head coach dei Bears, ingaggiare Russell potrebbe essere un rischio e potrebbe dar vita ad un circo mediatico non favorevole per la squadra. Ma certamente il tentativo di comeback di Russell rappresenta una bella storia di redenzione come spesso se ne vedono negli sport americani.

domenica 28 aprile 2013

The Ryan Mallet effect

E' quello che John Clayton di ESPN.com ha definito effetto Mallet. E' la tendenza di teams vincenti a scegliere al draft con terze o quarte scelte dei quarterbacks una volta considerati first-rounders. E mentre il futuro dell'ex quarterback di USC, Matt Barkley, potrebbe essere diverso, non così sembra per gli altri. Un top-three pick del draft 2012, convinto dall'head coach Lane Kiffin a restare a USC per la sua stagione da senior con prospettive di Heisman Trophy e national championship, Barkley è finito scelto al quarto giro in questo draft 2013, dopo una stagione che i Trojans hanno finito appena sul 7-6. Tuttavia, pur lasciando disorientati alcuni, a causa delle sue caratteristiche ritenute diverse rispetto a quelle richieste ad un quarterback nel sistema di Chip Kelly, neo head coach di Philadelphia, Barkley potrebbe avere futuro con gli Eagles. Prima di tutto, Philadelphia ha tradato apposta per prenderlo. Poi ci sono gli altri quarterbacks a roster, con Michael Vick che ha ad oggi un solo anno di contratto e con Nick Foles che non è stato draftato da Kelly ma dal precedente regime. Diversa è la situazione di Ryan Nassib. L'ex quarterback di Syracuse era pronosticato come il prossimo starter di Buffalo, dove c'è il suo ex head coach, Doug Marrone. Invece, i Bills hanno optato per EJ Manuel. E così Nassib si trova nello scomodo ruolo di backup di Eli Manning ai Giants, che comunque hanno scambiato le scelte al quarto giro e ceduto la sesta scelta agli Arizona Cardinals per prendere il quarterback da Syracuse, 3,891 yards e 28 touchdowns con almeno 300 yards lanciate in 6 games la scorsa stagione. Landry Jones ha speranze di crescere come backup di Ben Roethlisberger a Pittsburgh, ma in questo momento è anche dietro Bruce Gradkowski. Una situazione diversa rispetto a quella che alcuni analisti pensavano per lui prima del draft. Intanto, trovano casa altri due quarterbacks non draftati: Tyler Bray da Tennessee ha firmato con i Kansas City Chiefs, mentre Jordan Rodgers, 2,539 yards, 15 touchdowns e 5 INTs la scorsa stagione con Vanderbilt, fratello di Aaron Rodgers dei Packers, ha firmato con i Jacksonville Jaguars.

venerdì 26 aprile 2013

I Bills predono un QB nel primo round one, e draftano Manuel

Di tutte le scelte del primo giro del draft 2013, quella che forse ha sorpreso di più è stata la chiamata di Buffalo, con i Bills che hanno cercato di tappare la loro più grande falla draftando il quarterback di Florida State, EJ Manuel, con la 16° scelta totale. Il rookie head coach Doug Marrone ed il general manager Buddy Nix hanno fatto di Manuel il primo quarterback preso in questo draft. Per fare questo, i Bills sono scesi di otto scelte dopo una trade con i St. Louis Rams per predere quella che sperano essere una soluzione a lungo termine nella posizione di quarterback. In questo modo Buffalo ha anche guadagnato ulteriori scelte nel secondo e settimo giro da St. Louis. Manuel ha un record di 25-6 con Florida State come starter in tre stagioni. Ha completato il 66.9 per cento dei suoi passes per 47 touchdowns con 28 INTs. A questi numeri va aggiunto un record di 4-0 nei bowl games giocati con i Seminoles. I Bills hanno una lunga tradizione di pessime scelte al draft nella posizione -- J.P. Losman, Trent Edwards -- o di veterani deludenti -- Ryan Fitzpatrick --  e quindi sperano di aver cambiato direzione con Manuel. Sarà davvero l'ex Florida State la risposta giusta? Prima del draft, Geno Smith di West Virginia e Matt Barkley di USC erano più considerati di lui, quindi ci sarà pressione sopra i Bills e sopra Manuel e continui paragoni con le carriere che gli altri quarterback di questo draft faranno. Soprattutto, ad aggiungere pressione su Buffalo sarà il fatto che i Bills hanno bypassato il quarterback di Syracuse, Ryan Nassib, che aveva giocato per Marrone al college. Forse Marrone non si fida totalmente di Nassib come quarterback NFL? Oppure ha voluto evitare che Nassib arrivasse a Buffalo sotto una pressione ancora maggiore rispetto ad un qualunque altro quarterback, proprio per il fatto di conoscere il sistema dell'head coach? O, ancora, forse Marrone ritiene Manuel semplicemente più forte? Fatto è che Manuel competerà nel training camp con i veterani Kevin Kolb e Tarvaris Jackson. I Bills potrebbero avere una o due stagioni da Kolb e Jackson aspettando che Manuel maturi.

martedì 2 aprile 2013

A.A.A. Cercasi quarterback disperatamente

Comincia la free agency e comincia il turbinio di quarterbacks. ESPN.com riporta la notizia che i Buffalo Bills faranno sostenere un workout privato a Matt Barkley di USC. A questo si aggiunge la notizia di Joe Buscaglia di WGR 550, per il quale i Bills testeranno in forma privata anche un altro quarterback, Ryan Nassib di Syracuse. Queste notizie arrivano pochi giorni dopo che Buffalo ha raggiunto un accordo per due stagioni da $13 milioni con il veterano Kevin Kolb il quale, dato il denaro investito, sarà la prima scelta per il ruolo di starter nel 2013. Proveniente dai Cardinals, in 15 games giocati in Arizona dal 2011 Kolb ha avuto alti e bassi ed è stato sackato ben 57 volte, con una media di 3.8 sacks per game. La linea dei Bills dovrà impegnarsi a far meglio. Poco dopo l'affare Kolb, ecco che i Raiders annunciano l'acquisto del quarterback Matt Flynn dai Seattle Seahawks in cambio di una quinta scelta del draft 2014 e di un'altra da definire in quello 2015. I Raiders sono in ricostruzione ed hanno deciso di affidarsi al 27-enne ex backup dei Packers, team dove lavorava l'attuale general manager di Oakland, Reggie McKenzie. La mossa fa presupporre che i Raiders non siano totalmente convinti del quarterback Terrelle Pryor. Ed apre le porte all'uscita di Carson Palmer. Secondo la stampa americana il piano A dei Raiders era quello di ristrutturare il contratto di Palmer. Ma dopo che il quarterback ha rifiutato di scendere da $13 milioni a $10 milioni, Oakland ha cambiato prospettive. Ora per Palmer si apre una possibilità da $8 milioni con i Cardinals. Se Arizona completerà la trade per Palmer, sarà il quinto movimento in poche settimane nella posizione di quarterback per i Cardinals, dopo il rilascio di Kolb, la firma di Drew Stanton e di Brian Hoyer ed il taglio dell'altro quarterback, John Skelton, che è partito titolare in 17 games per il team nelle ultime tre stagioni. Da parte loro, i Cleveland Browns hanno tradato il backup quarterback Colt McCoy, diventato superfluo dopo la firma del veterano  Jason Campbell come nuovo No. 2 quarterback, ed una sesta scelta ai San Francisco 49ers in cambio di una quinta e di una settima scelta. Nella Bay Area, McCoy competera con Scott Tolzien per la posizione di backup di Colin Kaepernick. Il quarterback Luke McCown ha invece firmato per una stagione con i Saints.

sabato 9 marzo 2013

Quante chances?

Con l'esplosione dei vari Robert Griffin III, Russell Wilson e Colin Kaepernick, una nuova era sembra aprirsi per la posizione di quarterback. Non più puri pocket passers, ma giocatori in grado di guadagnare yards, sia con il braccio che con le gambe. Con l'approssimarsi del draft, aumenta nei media il lavoro di scouting della classe 2013. Indipendentemente dai prospetti in grado di ripetere le prestazioni dei sopra menzionati quarterbacks, c'è un team che potrebbe averne uno già in casa. E Terrelle Pryor sta soltanto aspettando che i Raiders diano lui una possibilità per dimostrare il livello di sviluppo raggiunto. L'occasione arriverà questa offseason. Il general manager dei Raiders, Reggie McKenzie, ha infatti recentemente detto che Pryor avrà la sua possibilità per competere per il posto da titolare con Carson Palmer, il 33enne quarterback cui il team dovrà pagare $13 milioni la prossima stagione. Pryor -- che ha lavorato con tre quarterback coaches come Craig Austin, George Whitfield e Steve Clarkson per migliorare il suo equilibrio quando arretra per lanciare -- non aspettava altro. A parte qualche comparsata, la prima vera partita di Pryor nella scorsa stagione è stato il final game giocato a San Diego al posto dell'infortunato Palmer. In quella occasione, Pryor è stato 13-28 per 150 yards, con 2 touchdowns e 1 INT nella sconfitta 24-21 subita ad opera dei Chargers. Correndo anche per 49 yards ed 1 touchdown Pryor ha confermato di essere in grado di rendersi pericoloso muovendo i piedi. Ma sarà in grado di elevarsi al ruolo di starter permanente? Non che il giocatore non abbia qualità. Come sottolineato dall'head coach dei Raiders, Dennis Allen, Pryor ha velocità da wide receiver, fisico da tight end ed un buon braccio. Sarà in grado di traslare queste qualità in campo ed utilizzarle con continuità? E' ancora presto per dirlo ma intanto gli allenamenti della offseason e dei minicamps potranno aiutare Allen ed il nuovo offensive coordinator Greg Olson a capire quello che possono aspettarsi da Pryor.

sabato 16 febbraio 2013

Cameron di nuovo in pista

L'aver perso il posto quasi a fine stagione con un team, i Ravens, che senza di lui sono volati fino a vincere il Super Bowl non ha danneggiato più di tanto Cam Cameron, ex offensive coordinator di Baltimore. L'head coach di LSU, Les Miles, ha subito approfittato della situazione firmando Cameron che sostituirà Greg Studrawa, offensive coordinator dei Tigers nelle scorse due stagioni, che tornerà al suo vecchio posto di offensive line coach mentre il quarterbacks coach Steve Kragthorpe, offensive coordinator fino alla diagnosi del Parkinson prima della stagione 2011, troverà posto in un ruolo amministrativo nello staff. Prima di perdere il posto in questa stagione, Cameron aveva un résumé di tutto rispetto. Come offensive coordinator, Cameron è stato per cinque stagioni alla guida della potente offense dei San Diego Chargers fra il 2002 ed il 2006, sviluppando giocatori come Drew Brees, LaDainian Tomlinson e Antonio Gates in uno dei più prolifici attacchi della storia recente della NFL. Conosciuto come un quarterback guru, Cameron è considerato l'uomo che ha dato un incredibile aiuto allo sviluppo di Brees e Philip Rivers, di Joe Flacco e di Gus Frerotte, condotto alla sua unica convocazione al Pro Bowl nel 1997 quando era in forza agli Washington Redskins. Oltre a questi quarterbacks nella NFL, Cameron ha lavorato  anche con Elvis Grbac e Todd Collins durante i suoi primi anni come coach a Michigan. Meno buoni i suoi stints come head coach, con un 18-37 in cinque stagioni a Indiana -- dove comunque ha aiutato lo sviluppo del quarterback, poi futuro wide receiver NFL, Antwaan Randle El -- e con i Dolphins, licenziato dopo un record di 1-15. Cameron avrà il compito di rivitalizzare il quarterback di LSU, Zach Mettenberger, uscito forte sul finire della regular season 2012 ma sconfitto nel Chick-fil-A Bowl da Clemson. Per Mettenberger si tratterà di adattarsi al 5° offensive coordinator in cinque stagioni. Nel roster anche pocket passers come Stephen Rivers -- fratello di Philip -- e Hayden Rettig o dual-threat quarterbacks come Brandon Bolden e Anthony Jennings. Cameron ama andare sul profondo e a LSU ritorna tutto il receiving corps back eccetto Russell Shepard. Proveniente dalla Air Coryell/Norv Turner offense, Cameron ha anche seguito strade diverse come ad Indiana, quando si è adattato ad una pro style con qualcosa della option, come sottolineato da Chris Brown of Smart Football. I Tigers sono finiti 10° nella SEC in total offense in questa stagione.

mercoledì 16 gennaio 2013

Quel che McCoy può portare

Fox Sports ha riportato in questi giorni la notizia secondo la quale Arizona voleva intervistare una seconda volta l'offensive coordinator di Denver, Mike McCoy, per la posizione di head coach. I Cardinals sono arrivati tardi. Come riportato per primo da Adam Schefter di ESPN, McCoy è il nuovo head coach dei San Diego Chargers. Uno dei nomi più hot in queste settimane McCoy, oltre che da Arizona, era già stato intervistato da Philadelphia e Chicago. Anche i Jaguars avevano previsto un incontro con il 40enne coordinator, che nella scorsa stagione era stato contattato dai Dolphins prima di essere superato nelle preferenze da Joe Philbin, ex offensive coordinator dei Packers. McCoy ha dimostrato la sua poliedricità con i sistemi offensivi NFL lavorando bene con Tim Tebow  -- e prima ancora con un altro tipo di quarterback come Kyle Orton --  quarterback di una read-option offense run e replicando il successo con un sistema completamente diverso come quello utilizzato da Denver in questa stagione con Peyton Manning come quarterback. McCoy è l'offensive coordinator dei Broncos dal 2009. Dunque la scelta del nuovo general manager Tom Telesco per sostituire Norv Turner, licenziato insieme all'ex GM A.J. Smith lo scorso 31 dicembre, dopo che i Chargers hanno concluso la stagione 7-9, è ricaduta su McCoy. In California, McCoy troverà una squadra da sistemare e non da ricostruire ed avrà a sua disposizione un talento come Philip Rivers nella posizione di quarterback. I Chargers non utilizzeranno la spread-option mentre potremmo vedere alcune tracce utilizzate da Manning ad Indianapolis e poi con i Broncos. L'offensive coordinator Mike McCoy ha infatti 'ascoltato' quello che Manning aveva da dire sulla offense ed ha riportato alcuni concetti visti a Indianapolis con l'ex Colt. La stessa offense potrebbe essere ricalcata per Rivers. In questo sistema, la offense parte dall'utilizzo di un numero limitato di formazioni -- specialmente con tre wide receivers ed un tight end, o con due wide receivers e due tight ends -- al fine di limitare le risposte possibili da parte della defense e rendere più facile al quarterback il compito di leggere i punti deboli della difesa sia in situazione normale che di no-huddle. E' una offense simile a quella installata da Tom Moore durante il periodo trascorso come offensive coordinator dei Colts. In questa offense, un ruolo chiave lo ha il tight-end che a Denver, guarda caso, era un ex Colt, Jacob Tamme. Antonio Gates e Randy McMichael potrebbero svolgere questa funzione a San Diego. Uno dei play Denver maggiormente utilizzati a Denver è quello denominato "Dig" nel quale ci sono due receivers, all'interno di un allineamento 2x2 -- cioè con due ricevitori da un lato e due dall'altro -- che corrono la loro traccia nella stessa direzione, soltanto a due livelli diversi di profondità, dando così al quarterback due bersagli, uno sul medio ed uno sul profondo. I ricevitori dall'altra parte del pallone, sinao essi un receiver ed un tight end o due wide receivers, corrono per la profondità.

martedì 1 gennaio 2013

Lunedì nero

Lunedì nero doveva essere e lunedì nero è stato. Al termine di una delle più convulse giornata nella memoria recente della NFL, una messe di GM ed head coaches sono caduti. Al via della stagione 2013, Bears, Bills, Cardinals, Browns, Chargers, Chiefs e Eagles, si presenteranno con nuovi head coach sulle proprie sidelines. Potrebbero seguire i Jaguars, che hanno allontanato il general manager Gene Smith, mentre i Jets confermano il proprio head coach ma lasciano andare il general manager Mike Tannenbaum. Gli Arizona Cardinals hanno licenziato Ken Whisenhunt dopo sei stagioni nelle quali il coach ha postato un record di 45-51, 4-2 nei playoffs, portando la franchigia ad un Super Bowl . Il rimanente anno di contratto da $5.5 milioni non è stato sufficiente a salvare Whisenhunt dall'operazione di pulizia portata avanti dal presidente Michael Bidwill, figlio dell'owner Bill Bidwill, che dopo aver visto il team partire 4-0 e finire 5-11 perdendo 11 degli ultimi 12 games ha licenziato anche il general manager Rod Graves. Con loro sono stati licenziati anche l'assistant head coach/offensive line coach Russ Grimm, l'offensive coordinator Mike Miller, l'offensive quality control coach Chad Grimm, il quarterbacks coach John McNulty, il wide receivers coach Frank Reich ed il running backs coach Tommie Robinson. Il tight ends coach Freddie Kitchens è stato l'unico offensive coach a non venire licenziato. Michael Bidwill ha dichiarato di aver già contattato Andy Reid, appena licenziato dai Philadelphia Eagles, e l'offensive coordinator dei Denver Broncos, Mike McCoy, per la possibile successione. Anche il defensive coordinator Ray Hortoni è un candidato per il lavoro. Whisenhunt è intanto fra i nomi dai quali dovrà uscire il nuovo head coach dei San Diego Chargers, secondo quanto riportato dal San Diego Union-Tribune. Chargers che hanno licenziato coach Norv Turner, un nrecord totale in carriera di 114-122-1, 56-40 con i Chargers ma appena 24-24 nelle ultime due stagioni ed il general manager A.J. Smith. Il calo delle ultime stagioni ha fatto balenare nella mente del team president Dean Spanos l'idea del licenziamento. Secondo NFL Network, San Diego sarebbe interessata anche all'offensive coordinator dei Colts, Bruce Arians, come possibile successore di Turner. Per quanto riguarda gli Eagles, secondo Howard Eskin di FOX 29 e WIP radio, l'owner Jeffrey Lurie avrebbe cinque nomi nella sua lista iniziale di sostituti di Reid: l'head coach di Penn State Bill O’Brien, l'offensive coordinator dei Falcons Dirk Koetter, l'offensive coordinator dei 49ers Greg Roman, l'offensive coordinator dei Colts Bruce Arians e l'head coach di Oregon Chip Kelly. Chiaramente gli Eagles dovranno aggiungere almeno un altro coach per venire incontro alla Rooney Rule sulle minoranze. A Lovie Smith è costato caro il fatto che i Bears abbiano mancato i playoffs per la quinta volta in sei stagioni, nonostante una partenza 7-1 ad inizio stagione. Chicago ha già chiesto il permesso per intervistare come candidati l'offensive coordinator dei Broncos, Mike McCoy e l'offensive coordinator dei Tampa Bay Buccaneers, Mike Sullivan. Secondo Adam Schefter di ESPN, Cleveland Browns e Buffalo Bills avrebbero giò organizzato un'intervista con l'head coach di Syracuse, Doug Marrone, ex offensive coordinator dei New Orleans Saints. A Cleveland, coach Pat Shurmur è stato licenziato dopo un record di 9-23 in due stagioni con i Browns. A Shurmur non è stata quindi lasciata l'attenuante di aver allenato un roster fra i più giovani dell NFL, anzi è stato licenziato anche il general manager Tom Heckert, nonostante alcuni buoni pezzi draftati come il cornerback Joe Haden, la safety T.J. Ward, il defensive tackle Phil Taylor, il defensive end Jabaal Sheard ed il running back Trent Richardson, oltre al quarterback Brandon Weeden, più una scelta di Mike Holmgren, sul quale le valutazioni sono sospese. Il nuovo owner Jimmy Haslam ed il CEO Joe Banner non hanno escluso nessuna possibilità per quanto riguarda il nome del nuovo head coach, quindi oltre Marrone sono ancora considerati in corsa l'offensive coordinator dei Patriots, Josh McDaniels; l'offensive coordinator dei 49ers, Greg Roman; l'offensive coordinator dei Colts, Bruce Arians; l'offensive coordinator dei Broncos, Mike McCoy; l'offensive coordinator dei Falcons, Dirk Koetter; l'offensive coordinator dei Bengals, Jay Gruden; l'offensive coordinator dei Redskins, Kyle Shanahan; il defensive coordinator dei Jaguars, Mel Tucker ed il defensive coordinator dei bengals, Mike Zimmer. Cambio anche a Buffalo, dove il CEO Russ Brandon e l'owner Ralph Wilson hanno licenziato il coach Chan Gailey, mentre resta in sospeso la posizione del general manager Buddy Nix. Gailey lascia con un record di 16-32 in tre stagioni. I Kansas City Chiefs licenziano coach Romeo Crennel dopo una sola stagione, chiusa sul 2-14 , mentre dovrebbe restare il general manager Scott Pioli. Secondo quanto riportato da Adam Schefter, l'owner Clark Hunt guiderà la ricerca del nuovo coach e soltanto dopo Hunt ed il nuovo coach decideranno il futuro di Pioli. I Chiefs hanno già ricevuto dagli Atlanta Falcons il permesso di intervistare l'offensive coordinator Dirk Koetter. Se Pioli dovesse rimanere, si fanno i nomi del coach di Iowa, Kirk Ferentz e dell'ex assistant coach di New England ed attuale coach di Penn State, Bill O’Brien.