sabato 31 dicembre 2011

The Family

Interessante articolo del NY Times su Jordan Rodgers, il redshirt junior quarterback che guiderà Vanderbilt (6-6) contro Cincinnati (9-3) nel Liberty Bowl. Jordan, trasferito da un junior college, è il fratello minore del quarterback dei Packers, Aaron Rodgers. Entrambi prodotti della Pleasant Valley High School di Chico, Calif., entrambi ignorati dai reclutatori dei maggiori programmi. Vedremo se Jordan riuscirà ad affermarsi nella NFL. I Rodgers non sarebbero i primi quarterback fratelli a giocare nella NFL. I nomi di Peyton e Eli Manning sono i più conosciuti ma non i soli. Un altro Jordan, Palmer, è stato un backup del fratello Carson con i Bengals. Entrambi provenienti da Southern California, non hanno mostrato le stesse qualità, con Carson che dei due è sicuramente il migliore. Altri due fratelli che si sono ritrovati nello stesso roster sono stati, nel 1997, Koy e Ty Detmer, con Philadelphia. Ty, un backup di Michael Vick ad Atlanta, è stato anche con i Packers, 49ers, Browns e Lions. Uno pensa che la lista di fratelli - quarterback sia corta e invece a guardarla bene è abbastanza lunga. I Detmer sono stati i primi fratelli a partire entrambi come starter in games NFL, ma i fratelli Huard sono stati i primi a farlo nella stessa domenica. Fu nel 2000, quando Damon Huard giocò con i Dolphins contro i Colts mentre Brock Huard scese in campo con i Seahawks contro i Broncos. L'ultimo starter della edizione 2011 dei Bears, Josh McCown e suo fratello Luke, sono arrivati alla NFL da due college diversi: Josh giocando a Sam Houston State e Luke a Louisiana Tech. Dopo una carriera così così è ora un ottimo analista della ESPN Tim Hasselbeck, fratello del quarterback dei Titans, Matt. A Texas, cerca di seguire le orme del fratello Colt e dei vari  Major Applewhite, Chris Simms e Vince Young il più giovane dei fratelli McCoy attualmente impiegati nel football, Case. Per Colt ed il padre anche un libro: GROWING UP COLT: A Father, A Son, A Life in Football (Barbour Publishing, July 2011). I prossimi in lancio oltre ai Rodgers ed ai McCoy? I Gabbert, con Tyler Gabbert, fratello di Blaine, che questa stagione ha deciso di lasciare Missouri dopo che era diventato chiaro come i Tigers avessero puntato su  James Franklin come starter.

lunedì 26 dicembre 2011

Troppo alto!

La Battaglia di New York ha visto un chiaro vincitore, l'head coach dei Giants, Tom Coughlin e due sconfitti. Il primo, facile a dirsi, è l'head coach dei Jets, Rex Ryan. Il secondo, invece, è il suo offensive coordinator, Brian Schottenheimer. Come fa notare il New York Post,
Brian Schottenheimer potrebbe giocare per il proprio lavoro il prossimo week. I Jets sono, dopo la disfatta contro i Giants, 27° nella NFL in total offense. Quello che ha lasciato sbalorditi critici e fans domenica scorsa è stato il playcalling utilizzato da Schotty2: i Jets hanno provato a lanciare la palla 68 volte, a fronte di appena 25 corse. Il risultato di questi tentativi di lancio è stato disarmante:  il quarterback Mark Sanchez è stato 30 su 59, per 258 yards, con 1 Td e 2 INTs, 5 sacks e 4 scrambles. Tutto questo con un quarterback come appunto Sanchez, che ha diffficoltà sui lanci downfield: prima della partita contro i Giants, Sanchez aveva completato appena il 25.6 percento di passes da più di 20 yards, con anche 4 INTs. Quel che più ha alsciato interdetti, però, è la progressione nella lettura dei receivers da parte del quarterback dei Jets. Molte volte Sanchez ha preferito lanci difficili, anche sotto doppia copertura, ad altri più facili, che però erano a corto yardaggio. Questo dipende da una sua scelta? O è l'offensive coordinator che ha dato al quarterback questo tipo di letture, cioè di privilegiare come opzioni primarie i receivers che permetterebbero un guadagno maggiore rispetto agli altri? Fatto sta che Sanchez ha mancato diversi receivers aperti, preferendo lanci più rischiosi. Il contratto di Schottenheimer dura fino al 2013, ma se i Jets perderanno i playoffs, l'offensive coordiantor potrebbe rischiare il posto. La offense dei Jets era già stata criticata ad inizio stagione per la tendenza a lanciare troppo, mentre Sanchez ha bisogno di un buon running game di supporto. Dopo un periodo di buoni risultati tornando alle corse, Schottenheimer è di nuovo ritornato a far lanciare troppo il proprio quarterback, con i risultati che sappiamo.

venerdì 23 dicembre 2011

NCAA Roundup


Pitt riparte da Paul Chryst, dopo l'abbandono da parte di Todd Graham, partito a sorpresa per ASU. Chryst era da tempo considerato un potenziale head coach ed avrà ora la sua chance a Pittsburgh. Ogni programma alla ricerca di un buon offensive coordinator aveva in lista Chryst, in grado di trasformare la offense di Wisconsin in una delle più produttive della nazione nelle ultime 6 stagioni. Le ultime tre versioni offensive dei Badgers hanno prodotto una media di 39.3 punti  per game ed in questa stagione, con l'innesto del quarterback Russell Wilson,  Wisconsin è esplosa, producendo quasi 45 punti  per game. Con i Panthers, Chryst dovrà fare un lavoro di ricostruzione. La posizione di quarterback ha dato problemi nel 2011, anche se non tutto è colpa di Tino Sunseri. Chryst dovrà adattare la offense al proprio quarterback, cosa non accaduta in questa stagione, dove si è partiti dalla spread. Non dovrebbe essere difficile, anche perché la offense di Chryst non è una vera spread, ma è basata su un forte running game, sempre apprezzato a tutti i livelli nella  Steel City. Inoltre, proprio con Wilson a Wisconsin, Chryst ha dimostrato di poter cambiare il proprio playbook per adattarlo alle qualità dei giocatori disponibili. Il running back Ray Graham ha le potenzialità per avcere successo, sempre che Chryst sia in grado di  migliorare la offensive line. A  Kansas, il nuovo head coach Charlie Weis ha ora due quarterbacks di alto profilo, dopo che l'ex Notre Dame
Dayne Crist e l'ex BYU Jake Heaps hanno annunciato il proprio trasferimento nel Kansas. Tutto questo aumenterà la competizione a quarterback, dove la scorsa stagione Kansas ha avuto problemi con il sophomore Jordan Webb, appena il 63 percento di completi per 13 touchdowns e 12 INTs. Due nuovi coaches in pista, con l'ex assistant head coach e special teams coordinator dei Cougars Tony Levine promosso al ruolo di nuovo allenatore di Houston e con l'ex head coach di New Mexico, Mike Locksley,  nuovo offensive coordinator a Maryland. Infine, la decisione più importante delle ultime ore, quella del quarterback di USC, Matt Barkley, che ha deciso di restate per la sua stagione da senior.

martedì 20 dicembre 2011

Dalla UFL

Jaguars, Dolphins e Chiefs avranno nella prossima stagione un nuovo head coach rispetto a quello con il quale hanno iniziato la stagione. Per Dolphins e Chiefs la possibilità che l'attuale interim head coach, Tom Bowles e Romeo Crennel, diventi la soluzione a medio-lungo termine. Ma anche altri teams sono a rischio cambio: da Philadelphia ai New York Giants, da Arizona fino a St. Louis, San Diego e Tampa Bay. Chi al loro posto? I media sono pieni dei soliti nomi: si va da coaches di esperienza come Brian Billick, Jeff Fisher o Bill Cowher fino a coordinators in rampa di lancio da qualche stagione, come Rob Ryan (Dallas), Cam Cameron (Baltimore) o Kevin Gilbride (New York Giants) passando per chi è alla ricerca di una seconda chance come head coach, (Mike Martz, Bears, Wade Phillips, Houston, o Mike Mularkey, Atlanta). Ma la stagione in corso sta mettendo in evidenza una tendenza, quella di buoni coaches provenienti dalla UFL che sono  riusciti a farsi spazio nella NFL. Gli offensive coordinators Chris Palmer a Tennessee e Jay Gruden a Cincinnati stanno producendo buoni risultati. Gruden addirittura, nonostante una sola stagione di esperienza a livello NFL, è candidato da alcuni media per fare a breve il salto a head coach. Allora, quali altri coaches della UFL potrebbero aspirare a trovare un posto come assistant coach nella NFL? Alcuni nomi potrebbero essere quelli di qualche cavallo di ritorno, come Mike Kruczek, offensive coordinator/quarterbacks coach dei Sacramento Mountains Lions e di Turk Schonert, stessa posizione con i Las Vegas Locomotives. Kruczek ha esperienze come quarterbacks coach e offensive coordinator con Arizona, mentre Schonert è stato quarterbacks coach di Giants, Bucs, Panthers, Bills, Saints e offensive coordiantor a Buffalo. Per quanto riguarda nomi nuovi, ci sarebbe Robert Hunt, assistant offensive line /offensive quality control coach a Omaha, un'esperienza anche nella CFL e di Tim Rattay, ex quarterbacks, fra le altre, dei 49ers, wide receiver/quarterbacks coach  a Las Vegas. Sull'altro lato della linea di scrimmage, Martyn Bailess, defensive coordinator/special teams coordinator dei Mountain Lions, è giovane ma ha già una esperienza come assistant coach con i Texans. Esperto invece Kurt Schotteneimer, special teams coordinator a Virginia e fratello di Marty Schotteneimer, con esperienze varie nella NFL.

lunedì 19 dicembre 2011

Mission accomplished!

Che Rex Grossman non sia una superstar, è ovvio. Ma dopo la vittoria sui New York Giants, quello che è sicuro è che Grossman è la miglior opzione disponibile per la offense dei Redskins in questo momento. Come sottolineato dai media americani, con Grossman come quarterback i Redskins sono un team 5-6, ancora accettabile tutto sommato. Contro i Giants, Grossman è stato 15 su 24 per 185 yards, un touchdown e 2 INTs per un passer rating di 65.5. Poco? Certamente, ma dopo i 2 INTs lanciati nei primi 7 passes del game, Grossman è stato 11 su 17 per 151 yards ed un touchdown, con un passer rating a 112.6. Per tutta la carriera Grossman è stato al centro di critiche e polemiche sulla sua abilità di guidare una offense NFL, anche nella stagione 2007, quando riuscì a portare i Bears a giocare il Super Bowl. Anche ora molti fans e media speculano sulla possibilità che resti o meno nel 2012 con i Redskins. Indipendentemente da quello che l'head coach Mike Shanahan deciderà di fare con lui, Grossman ha almeno dimostrato di saper resistere alle critiche e di riuscire a fare il proprio lavoro, che è quello non di vincere le partite ma di gestire la offense, magari con un buon running game di supporto.

venerdì 16 dicembre 2011

L'esperienza

Fra licenziamenti ed head coach a rischio, quasi un terzo delle sideline NFL potrebbero veder cambiare il proprio allenatore nella prossima stagione.  Oltre a Jaguars, Dolphins e Chiefs, anche Colts, Chargers, Giants, Eagles, Vikings, Buccaneers e Rams sono a rischio. Comincia il solito giro di orizzonti di fans e media sui possibili prossimi head coaches per ogni franchigia. Per le franchigie che decidessero di affidarsi ad head coaches esperti, cioè ad allenatori con già una precedente esperienza come head coach nella NFL, i nomi che girano includono Bill Cowher, Jon Gruden e Jeff Fisher, fino ad arrivare agli in apparenza più lontani nomi di Tony Dungy Dennis Green o Marty Schottenheimer. Senza dimenticare improbabili sorprese, come i ritorni nel 2012 come head coaches di Eric Mangini, Steve Mariucci o Herm Edwards, un nome che è circolato di recente e che potrebbe avere un senso è quello di Brian Billick. L'ex coach dei Ravens è stato accostato ai Dolphins, in verità anche per una sua dichiarazione nella quale si dice pronto a valutare una eventuale offerta dalla Florida. Billick è 80-64 con 4 partecipazioni ai playoff in 9 stagioni come head coach dei Ravens (1999-2007) con i quali ha anche vinto il Super Bowl XXXV contro i Giants. Licenziato dopo un 5-11 nel 2007, nonostante il lungo periodo di assenza, cosa che rappresenta l'ostacolo maggiore ad un suo ingaggio, un suo ritorno potrebbe ridare fiducia a città deluse come, appunto, Miami. La concorrenza per Billick è tanta, come sempre in questi casi: si va da altri ex head coaches, come detto, fino ai coordinators in rampa di lancio per finire con attuali head coaches che potrebbero finire da un'altra parte, come fatto da John Fox passato da Carolina a Denver e come potrebbe fare Norv Turner uscendo dai Chargers. Sostenitore della West Coast offense, appresa come offensive coordinator, prima a Stanford e poi con i Vikings, sotto un protetto di Bill Walsh come Dennis Green, Billick potrebbe partire da Matt Moore come quarterback a Miami, con un backup di livello, avendo 'stressato' più volte, in questa stagione, come analista di Fox e NFL Network , la necessità per una franchigia di dotarsi di un backup di livello simile allo starter, citando come esempio negativo il disastro fatto dai Colts senza una valida alternativa a Peyton Manning. L'arrivo di un coach offensivo come Billick avrebbe senso per i Dolphins. Non soltanto perché darebbe al team proprio un aspetto offensivo di cui i Dolphins necessitano ma anche perché Billick potrebbe convincere il defensive coordinator Mike Nolan, autore di un ottimo lavoro a Maimi, a restare. Questo non soltanto in virtù del fatto che Billick è un coach offensivo o perché è un nome che potrebbe far pesare il proprio carisma e prestigio, ma soprattutto perché Nolan è stato defensive coordinator di Baltimore sotto Billick nel periodo 2002-04, con una defense finita nella top-6 in punti e yards concesse in entrambe le ultime due stagioni insime.

giovedì 15 dicembre 2011

Un nuovo coach

E' logico cambiare un head coach durante la stagione? Questa è la domanda che dovrebbero farsi fans, media e dirigenti della NFL prima di prendere decisioni del genere. Probabilmente, indipendenente dai risultati ottenuti dal predecessore, un cambio può essere logico se, con la stagione ormai senza più niente da dire, l'interim coach è qualcuno che ha la prospettiva di diventare il prossimo head coach titolare della franchigia, come accaduto in passato per Jason Garrett o Leslie Frazier. In questo caso, come sottolineato da John Clayton di ESPN.com, i cambi di Jack Del Rio, Todd Haley e Tony Sparano possono rientrare in un certo criterio di logicità. Mel Tucker (Jacksonville), Romeo Crennel (Kansas City) e Todd Bowles (Miami), sono legittimi candidati per assumere la posizione di head coach nella franchigia nella quale si trovano ad operare. Non è detto che questo accada ma, oltre ad una eventualità comunque da non eliminare del tutto, hanno la caratteristica di avere i requisiti per adempiere alle Rooney Rule, che obbliga i teams ad intervistare potenziali head coaches appartenenti a minoranze etniche. Comunque, almeno due di questi interim coaches hanno chances per diventare head coaches, da qualche parte. A Kansas City il general manager Scott Pioli considererà Crennel per la posizione di head coach per la prossima stagione e, se dovesse vincere i prossimi tre games, Crennel sosterrebbe la propria causa. Alla seconda stagione come defensive coordinator dei Chiefs, Crennel è già stato un NFL head coach con i Cleveland Browns dal 2005 al 2008. Ed è stato anche defensive coordinator dei vincenti New England dell'ultima decade. La defense di Kansas City ha giocato bene questa stagione e molto merito va a Crennel. Per quanto riguarda Bowles, alla sua quarta stagione con i Dolphins, dopo un passato con i Cowboys come defensive backs coach, l'owner dei Dolphins, Stephen Ross, ha dichiarato che il nuovo coach sarà "in the mix" e verrà intervistato a fine stagione per la posizione di full-time coach. Anche se Bowles, come Crennel, difficilmente avrà il posto, ha più probabilità dell'ex Browns. E, come detto, queste partite potranno servire a Bowles a diventare un candidato migliore da qualche altra parte. Rispetto a Tucker e Crennel, Bowles ha il vantaggio di guidare un team che sta giocando benino ultimamente e che è 4-2 negli ultimi 6 games. Certamente dovrà partire da una situazione di svatanggio, visto che a quarterback l'attuale starter, Matt Moore, dopo ottime prove, è fuori per infortunio e potrebbe non recuperare per la prima di Bowles. Questo lascia il nuovo head coach soltanto con J.P. Losman e con il No. 3 quarterback Pat Devlin come opzioni sotto il centro. Bowles dovrebbe partire subito installando la sua attitudine da coach senza mezze misure, che non ha problemi a farti giocare o tenerti fuori a seconda che tu serva o meno alla causa.

martedì 13 dicembre 2011

Fuori!

Tony Sparano è fuori, essendo stato licenziato dalla posizione di head coach dei Miami Dolphins. Il movimento, atteso per la fine della stagione, è stato dunque anticipato dall'owner Stephen Ross. Ross sembrerebbe intenzionato ad ingaggiare un head coach di alto profilo, uno come Bill Cowher, Jeff Fisher o Jon Gruden. Possibili target anche Andy Reid, se davvero dovesse lasciare Philadelphia e Tom Coughlin se i Giants dovessero licenziarlo in caso di mancati playoffs. Interessante sarebbe la soluzione Norv Turner se, come sembra, i Chargers dovessero fare a meno di lui al termine della stagione. Da queste colonne parte ancora una volta alto il richiamo a tenere d'occhio l'eventuale ritorno sulla sideline, come head coach, di Mike Martz, un nome che potrebbe riportare entusiasmo in Florida. Qualcuno ha parlato anche dell'offensive coordinator dei Jets, Brian Schottenheimer. Continuano quindi i problemi di Miami che, a parte qualche lampo di Wildcat qua e là,  non è risucita a creare niente di stabile nelle ultime stagioni, vittima di connubi coach-quarterback poco produttivi, da Nick Saban e Joey Harrington a Cam Cameron e Cleo Lemon fino a Sparano e Chad Henne. I sei head coaches succeduti nel tempo a Don Shula hanno combinato un record di 126-127.  Poco per Miami come testimoniato anche dal pubblico, così scarso sugli spalti da ricordare la situazione dei Miami Sharks del film Any Given Sunday. La posizione di Sparano era a rischio fin dalla scorsa offseason quando, dopo una stagione da 7-9, Ross aveva flirtato con l'head coach di Stanford, Jim Harbaugh. La prima mossa che la franchigia dovrà fare, dopo l'ingaggio del nuovo head coach, sarà quella di trovare un valido quarterback. Matt Moore ha mostrato di essere un ottimo backup, forse non una soluzione  a lungo termine ma un quarterback in grado di giocare fino a quando un franchise quarterback non sarà pronto. Il draft 2012 presenta diversi buoni prospetti dietro a Andrew Luck di Stanford, con i vari Robert Griffin III di Baylor, Landry Jones di Oklahoma e Matt Barkley di USC. 

lunedì 12 dicembre 2011

Non è facile

Houston è Texas...ma non Texas A&M. Questo è uno dei motivi che hanno spinto coach Kevin Sumlin a capitalizzare una stagione da 12-1 lasciando i Cougars per gli Aggies, a meno di due settimane dal licenzimaneto di Mike Sherman dopo una deludente stagione 6-6. Il fatto che Houston lasci la Conference USA per la terra dorata della Big East, da dove è possibile guadagnarsi un accesso atomatico, in caso di ottima stagione, ad un bowl BCS, non ha convito Sumlin a restare. La domanda in questi casi è sempre la stessa: riuscirà un head coach proveniente da un medio-piccolo programma ad adattarsi alle maggiori richiste di un grande programma? E Texas A&M è un Big One. Sumlin passa dalla Conference USA alla temibile Southeastern Conference, dove un programma come Arkansas è finito soltanto terzo con un record di 10-2 e in una scuola che ha licenziato i precedenti tre head coaches, Mike Sherman, Dennis Franchione, R.C. Slocum. La ricetta per la SEC è spread offense + defense. Sumlin sa utilizzare la spread ma dovrà dimostrare di potersi dotare di una defense all'altezza della conference.La stagione da 12-1 a Houston ha dato a Sumlin la possibilità di poter scegliere fra diverse opzioini. Respinte per nessun o poco interesse Arizona, UCLA e Arizona State, la scelta di Sumlin è quindi caduta su Texas A&M. Il programma è da ricostruire. L'attuale interim head coach, il defensive coordinator Tim DeRuyter, potrebbe restare, nonostante una stagione 2011 dove gli Aggies hanno patito nella defense. Nella offense, niente più Case Keenum,  45 touchdowns e 5 INTs questa stagione a Houston e sotto con un passing attack che, rispetto alla Conference USA, dovrà vedersela con defense migliori. Di contro, niente più reclute perse per colleges come Texas Tech e Baylor: a Texas A&M, almeno in questo, la vita dovrebbe essere più facile.

Broncos Tim

Forse ha ragione Mark Kiszla del Denver Post: Tim Tebow ha fatto in modo che i Broncos siano convinti di non poter perdere. Comunque sia, cosa dire dopo che Tebow ha guidato la offense dei Denver Broncos a segnare 13 punti dopo essere rimasta a secco nei primi 57 minuti della partita poi vinta contro i Chicago Bears per 13-10 all'overtime? Dimenticatevi la stagione dei Packers, fino ad ora imbattuti; dimenticatevi le performances dei rookies rivelazione della stagione, da Cam Newton fino all'ultimo arrivato, T.J. Yates; dimenticatevi di Jim Harbaugh e della sua impresa alla guida dei 49ers. Tim Tebow è la storia dell'anno. Come riportato da Chris Mortensen di ESPN.com, i Broncos avrebbero deciso di puntare su Tebow come starting quarterback nel 2012 se l'ex Florida dovesse riuscire a portare il team ai playoffs. Decisione che sembra giusta. La vittoria contro i Bears e la contemporanea sconfitta di Oakland per 46-16 a Green Bay, ha dato Denver il primo posto nella AFC West con un record di 8-5. I Broncos sono ora 7-1 con Tebow come starter ed hanno vinto 6 partite di seguito, delle quali le ultime 5 con Tebow in campo. Ma questi sono numeri visibili a tutti. Quello che forse è meno visibile è comeoi Broncos si siano trasformati. Tutto merito di Tebow? No di certo, basta pensare al lavoro della defense. Ma Tebow è stato fondamentale. I giocatori sanno che anche in svantaggio a poco dal termine, Tebow può guidare la squadra ad un come back. I Broncos sono stati sotto nel 4° quarto in ognuna delle ultime quattro vittorie.Come Mark Sanchez per i Jets, un quarterback non è sempre misurabile dalla sole statistiche. Anche con numeri non eccezionali, cosa dire di un quarterback che produce vittorie e guida un team lontano? 

domenica 11 dicembre 2011

Robert Griffin III 2011

Forse il college football non è uno sport dove poche, grandi, scuole si dividono sempre i premi. Per conferma, chiedere all'ultimo vincitore, a sorpresa, dell'Heisman Troph, il quarterback di Baylor Robert Griffin III.
Griffin ha ricevuto 405 first-place votes e 1,687 punti, battendo il favorito quarterback di Stanford, Andrew Luck, 247 first-place votes e 1,407 punti. Per Luck il comunque ragguardevole primato di essere diventato, insieme ai running backs Charlie Justice di North Carolina (1948-1949) e Darren McFadden di Arkansas (2006-2007) il terzo giocatore a finire secondo nella corsa al premio per due stagioni consecutive. Griffin III ha mostrato di essere non soltanto un runner, 644 yards e 9 TDs realizzati, ma anche un ottimo passer. Griffin conclude così alla grandissima una stagione che lo ha visto completare il 72 percento dei suoi passes per 3,998 yards, con 36 touchdown passes e guidare la piccola Baylor (9-3) ad una delle sue stagioni migliori nella storia del programma. 15° nel ranking, i Bears hanno vinto 9 games per la prima volta in 25 stagioni ed hanno chiuso il mese di novembre con un 4-0, battendo negli ultimi 3 games Oklahoma, Texas Tech e Texas. Alla fine, quando parliamo di college football, la domanda è sempre la stessa: decisione giusta? Dipende da cosa pensiamo dell'Heisman Trophy: premio che deve andare al giocatore di college più talentuoso o al migliore della stagione appena andata in archivio? Nel primo caso, Griffin III è il giocatore di maggior talento della NCAA? Forse, o forse no...nel secondo caso, è certamente quello che maggiormente ha impressionato, anche in relazione alle attese, in questo 2010. Intanto, sul campo, Navy ha battuto Army 27-21 nel 112° game di una delle rivalità più sentite a livello di college.
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venerdì 9 dicembre 2011

Dei ritorni...

Molti ritorni sulla sideline nella prossima stagione del college football. Rich Rodriguez e Urban Meyer saranno in buona compagnia dopo che Kasas ha annunciato l'ingaggio di Charlie Weis come nuovo head coach. Nessuno a Lawrence si aspetta di trasformare subito il programma in un contender per la BCS ma i Jayhawks attendono di tornare ad essere importanti nella Big 12. La precedente esperienza di Weis come head coach, a Notre Dame, non è andata bene, ma se l'ex coordinator dei New England Patriots dovessere postare lo stesso record di 35-27 in 5 stagioni anche in Kansas, sarebbe un eroe. L'ex head coach Mark Mangino è stato altamente considerato dopo essere riuscito a postare un 49-48 in 7 stagioni con Kansas. Dopo l'esperienza non esanlatante a ND, Weis è tornato nella NFL come offensive coordinator dei Kansas City Chiefs nel 2010. E dopo una stagione, il come back verso la NCAA, stavolta in Florida per gestire la offense dell'head coach Will Muschamp. Ma il lavoro di Weis non ha funzionato molto con i Gators. Cosa attendersi da Weis in Kansas? Dopo la parentesi Turner Gill, licenziato dopo due stagioni ed un record di 5-19, nonostante un accordo per 5 stagioni da $10 milioni, il programma vuole progredire ed ha ingaggiato un allenatore più che valido. Se ha imparato dagli errori fatti, soprattutto a ND, Weis è un upgrade per Kansas. Weis tuttavia avrà bisogno di un defensive coordinator di spessore, perché la defense è stata il suo punto debole con gli Irish. Nella offense, Weis troverà talento, dal quarterback Jordan Webb ai running backs Darrian Miller, Brandon Bourbon e Tony Pierson ma avrà bisogno del reclutatore Reggie Mitchell per ricostruire la defense.

mercoledì 7 dicembre 2011

Coaches of the Year

Al termine dell'ennesima stagione di grande college football, una nella quale abbiamo visto, come sempre, di tutto (da improbabili maglie color arcobaleno a Maryland fino allo scandalo di Penn State), diamo qualche giudizio personale sugli head coaches di una regular season, per così dire, ormai in archivio. Il tutto, cercando di restare fuori dall'ovvio. Per quanto riguarda il titolo di Coach of the Year, infatti, questo probabilmente finirà nelle mani di Les Miles, che ha condotto LSU fino al National Championship. Qundi, segnalimo due head coaches che hanno ottenuto risultati imprevisti in due situazioni difficili: Bill Snyder e Lane Kiffin. Snyder ha guidato i Kansas State Wildcats, fuori dei rankings nelle preseason polls, ad un record di10-2. Il 72enne coach, ritiratosi 6 stagioni fa, è tornato da 3 anni sulla sideline ed è diventato l'AP’s Big 12 coach of the year, davanti a Mike Gundy, il coach arrivato ad una vittoria dal portare Oklahoma State alla finale nazionale. Kiffin ha portato i Trojans a 10-2 nonostante nessun obiettivo fosse raggiungibile, essendo USC esclusa dal Pac-12 title game e dai bowl games a causa di penalizzazioni. Ma, forse, il nome da metter ein cima alla lista è quello di Larry Fedora. Fedora, 33-19 come head coach, candidato per succedere a Mike Sherman a Texas A&M ma vicinissimo, sembra, ad accettare il posto a North Carolina, ha guidato Southern Miss alla vittoria contro l'imbattuta Houston nel Conference USA championship game, finendo la stagione 11-2 ed acquisendo il diritto ad un viaggio a Nevada per lo Sheraton Hawaii Bowl. Tutto questo in attesa dei bowl e della prossima stagione, quella dei ritorni di Urban Meyer e Rich Rodriguez e delle acquisizioni da parte delle conferences.

lunedì 5 dicembre 2011

Così è se vi pare...

La Bowl Championship Series ha reso ufficiale domenica che il National Championship sarà un affare interno alla SEC. Avremo quindi un rematch fra LSU e Alabama. Dopo la vittoria 9-6 nello scontro diretto durante la stagione, si erano aperte le speculazioni in merito a possibili rivali per LSU nell'atto conclusivo. Poi, le varie Stanford, Oregon, Boise State e Virginia Tech si sono eliminate da sole. Restavano soltanto gli Oklahoma State Cowboys come legittimi rivali, dopo aver distrutto la No. 10 Oklahoma per 44-10. Ma lo sforzo dei Cowboys non è stato sufficiente ad interrompere l'egemonia stagionale del Sud degli USA. Due delle migliori defense del Paese si troveranno dunque di nuovo a confronto: Alabama ha terminato la stagione come prima squadra del Paese in total defense (195.3 yards per game) e rushing defense (75); i Tigers sono stati la seconda in total defense (252 yards per game) ed hanno guidato la SEC con un margine di turnover di più 22. Piaccia o no, così sarà. Senza un sistema di playoff come nel college basketball, la BCS cerca di mandare i due migliori teams alla finale, che questa stagione verrà disputato il  9 gennaio a New Orleans. Forse per la prima volta nelle ultime stagioni, stavolta il sistema BCS ha centrato l'obiettivo: LSU ed Alabama sono le squadre migliori e meritano di affrontarsi al Mercedes-Benz Louisiana Superdome di New Orleans con il BCS national championship in palio. Alabama (11-1) era la No. 2 sia nella Harris Poll che nella USA Today coaches’ top 25 poll, le due polls votate da uomini in carne ed ossa. La sconfitta già citata di Alabama contro LSU durante la stagione è costata meno di quella subita da Oklahoma State contro Iowa State per 37-31 in un doppio overtime lo scorso 18 novembre. Qualcuno potrà obiettare sul potere della SEC, ma la decisione sembra corretta.Da segnalare infine gli altri games della BCS:  Michigan vs. Virginia Tech nello Sugar Bowl; Clemson vs. West Virginia nell'Orange Bowl; Oregon vs. Wisconsin nel Rose Bowl.

venerdì 2 dicembre 2011

Dove eravamo...

Quattro partite...quattro games consecutivi nei quali i Denver Broncos erano sfavoriti e quattro vittorie. Denver ha concesso soltanto 15 punti di media a partita in questa striscia. La defense ha giocato benissimo: soltanto il 27.8 percento di conversioni nei terzi downs concesse agli avversari in queste ultime 4 partite. La offense così così...sulla carta. Perché il quarterback ha macinato comunque yards. Perché Tim Tebow sarà anche il più eterodosso fra i quarterback sbarcati sul Pianeta NFL nelle ultime stagioni, però porta vittorie. E Tebow annulla tutto il resto. Nella stagione in cui un rookie quarterback come Andy Dalton rischia di riportare ai playoff i Bengals dopo aver preso il posto di un provato veterano come Carson Palmer e in cui un altro rookie, Cam Newton, sta battendo ogni record in Carolina; nella stagione nella quale dietro il quarterback Matthew Stafford anche i Detroit Lions sono rinati; nella campagna in cui un rookie head coach è riuscito dove molti altri avevano fallito, cioè nel trarre profitto dall'avere Alex Smith come quarterback a San Francisco...siamo ancora  a parlare della sensazione Tim Tebow. Ma il ragazzo non vince e basta. Mostra qualità. Contro i Jets, nello Week 11, Tebow decide il game con un 20-yard touchdown su corsa a 58 secondi dalla fine. Nella vittoria contro Kansas City in Week 10, Tebow diventa il primo quarterback dopo Joe Ferguson con Buffalo nel 1974 a registrare più corse che passes in un game. La NFL ha già provato recentemente ad avere team vincenti con quarterback più bravi a correre che a lanciare ma Tebow sta facendo meglio dei precedenti esperimenti fatti con Michael Vick e Vince Young. Denver è 5-1 con Tebow come starter. Tebow non può correre una tradizionale offense? Nessun problema per ora, i Broncos hanno fatto quello che si dovrebbe fare, adattare la offense alle qualità dei propri giocatori, utilizzando per il loro quarterback una offense che farebbe felici molti head coaches delle high school. A partire dal game contro i Raiders, coach John Fox ed il suo staff hanno inserito nel playbook 8 nuovi giochi, per la maggior parte provenienti dalla read-option offense utilizzata con successo da Tebow alla University of Florida. Certo, ci vuole pazienza da parte dei receivers: contro i Chiefs il wide receiver Eddie Royal ha avuto 0 ricezioni. Il miglior receiving tight end del team, Daniel Fells, ha una sola ricezione in 6 games con Tebow starter...Ryan Leaf? Dannie Wuerrful? JaMarcus Russel? Per ora non abitano qui! Potrà funzionare questa offense sul lungo periodo o finirà come la Wildcat, cioè una offense sorprendente poi studiata ed annullata? Per ora funziona. Run o pass, come ha detto Fox, l'importante è muovere la catena. E già si parla dell'head coach John Fox come Coach of the Year...

martedì 29 novembre 2011

Mama called

Con questa espressione, 'Mama called', coach Bear Bryant spiegò la sua decisione di lasciare Texas A&M, portata alla No. 1 nelle polls del 1957, per andare ad allenare nella sua Alma Mater, Alabama. Bryant è uno dei pochi head coaches ad aver avuto la possibilità di passare da un big program ad un altro nel corso della propria carriera NCAA. Accanto a Bryant, Bernie Bierman, che dopo aver trasformato Tulane in una potenza agli inizi degli anni '30 decise di andare ad allenare nel natio Minnesota vincendo 5 national championships in 10 stagioni. Johnny Majors da Pittsburgh a Tennessee e Doug Dickey da Tennessee a Florida sono altri esempi citati in queste ore. Cosa hanno in comune questi head coaches? Il fatto di aver lasciato un programma vincente per andare ad allenare nella propria Alma Mater. Ora tocca ad Urban Meyer, nativo di Ashtabula, Ohio ed ex assistant coach dei Buckeyes. Un anno fa, Meyer aveva lasciato il posto di head coach di Florida per motivi di salute derivanti dal troppo stress per la posizione. Ora, dopo soltanto una stagione, la voglia di tornare ha prevalso su tutto. Motivazioni per cui lo ha fatto? Chi se ne importa. Quel che conta è che Ohio ha ingaggiato un head coach di primissimo piano, che ha vinto a Bowling Green, Utah e Florida. Meyer riceverà un contratto per 6 stagioni da $4 milioni a stagione più altri $2.4 milioni di bonus. Ora Meyer dovrà concentrarsi sui problemi da risolvere. Riuscirà a imporre in breve il suo sistema offensivo? Meyer ha già vinto 2 national championships in carriera ed ha avuto alle sue dipendenze un Heisman Trophy nel quarterback Tim Tebow. Precendentemente, usando una spread offense con il quarterback  Alex Smith, Meyer aveva guidato gli Utes a 10-2  nella sua prima stagione nello Utah. Come stanno le cose in Ohio? A quarterback, Braxton Miller ha talento e capacità fisiche adatte per correre il sistema di Meyer. Miller è grosso ed ha un braccio potente ed è un buon alteta. Riguardo i receivers, i Buckeyes hanno necessità di aggiungere atletismo e velocità ad un gruppo che ha comuhnque dei giovani interessanti come il vero freshman WR Evan Spencer. Ohio State sta aspettando l'esito delle decisioni della NCAA per le violazioni che sono già costate ai Buckeyes i risultati della stagione 2010 e che potrebbero costringere il programma a perdere alcune scholarships, riducendo le possibilità di reclutamento. Tutto questo a parte, resta da scoprire se Meyer riuscirà comunque a portare i Buckeyes a contendere da subito almeno per il Big Ten title.

lunedì 28 novembre 2011

Fire! Fire! Fire!

Con l'approssimarsi della fine della stagione NCAA, per alcuni programmi già finita, parte il carosello dei licenziamenti dei coaches. Questa domenica, l'athletic director Mike Thomas ha fatto un movimento che era atteso da diverso tempo dai fans di Illinois: il licenziamento dell'head coach Ron Zook, che lascia il programma dopo 7 stagioni condite da più ombre che luci. Zook lascia gli Illini con un record totale di 34-51 e di 18-38 nella Big Ten. Nonostante alcuni risultati ottimi, come l'arrivo al Rose Bowl del 2008 e nonostante il fatto che Illinois sia eleggibile per un invito ad un bowl anche questa stagione dopo un record di 6-6, il programma non ha perdonato a Zook il fatto di aver registrato 4 stagioni perdenti su 7. L'arrivo nella off-season 2009 di due nuovi coordinators -- Vic Koenning per la defense e Paul Petrino per la offense -- aveva aiutato Illinois a postare un record di 7-6 ed una vittoria nel Texas Bowl la scorsa stagione. Invece in questa, dopo una partenza 6-0 ed un giro nella top 20, il team ha chiuso con uno 0-6 la sua stagione. Chi dopo Zook? I media parlano di Steve Addazio, head coach a Temple, ex assistant coach a Notre Dame e Indiana ed ex collaboratore di Urban Meyer a Florida nel 2005 come offensive assistant in due corse al BCS national championship. Altro nome è quello di Paul Chryst, offensive coordinator per Wisconsin e Oregon State. A Memphis lascia Larry Porter, ex assistant coach di Les Miles a LSU, licenziato dopo 2 stagioni da 3-21. UAB licenzia Neil Callaway dopo un record di 18-42 in 5 stagioni. Turner Gill non aveva bisogno di molte vittorie per conservare il posto nel 2012 ma almeno di mostrare di aver reso Kansas competitiva. Invece, Gill viene licenziato dopo appena una vittoria nella Big 12 su 17 games in 2 stagioni. Gill era stato ingaggiato dall'ex athletic director Lew Perkins, ritiratosi a settembre in seguito ad uno scandalo relativo a questioni di biglietti. Il suo successore, Sheahon Zenger, non aveva molte ragioni per continuare a spendere per Gill ed ha preso la decisione che i fans aspettavano. Kansas è ultima nella FBS in total defense, con 516 yards concesse per game ed una media di appena poco inferiore ai 44 punti per subiti game.

Houston, abbiamo un problema!

Il titolo è scontato, ma cosa dire altrimenti? Fuori due. L'head coach coach Gary Kubiak è sempre fiducioso nella possibilità che i Texans raggiungano i playoffs ma Houston dovrà farlo senza lo starter Matt Schaub e senza il backup Matt Leinart. Alla guida del team c'è quindi ora il rookie quarterback T.J. Yates. Con Leinart al comando, i Texans sono stati conservativi nel game vinto 20-13 contro i Jaguars. Con Yates, Houston è stata ancor più conservativa. Yates, scelta del 5° giro da North Carolina, è stato 8-15 per 70 yards ed ha giocato bene. Il difficile viene però ora: Houston dovrà sfidare Falcons, Bengals e Panthers. Senza Leinart e Schaub, con il solo Kellen Clemens come backup, i Texans dovranno comunque firmare un altro quarterback, che potrebbe essere uno fra i vari Jeff Garcia, Brody Croyle o Trent Edwards. Potrebbe uno di questi quarterback diventare starter e superare sia Yates che Clemens? Difficile, visto che i Texans sembrano preferire quarterback che conoscano il sistema. Yates è più atletico di Schaub e Leinart, così i Texans dovrebbero concedere al rookie più lanci fuori dal pocket. Riguardo alla semplificazione del playbook, usuale in questi casi in cui un backup con pochi snap deve sostituire uno starter, i Texans non ne hanno uno complesso, così è difficile dire di quanto ancora potrebbero eventualmente tagliare il proprio. E Yates ha lavorato durante il lockout con Schaub e Dan Orlovsky a Houston.

mercoledì 23 novembre 2011

Fine corsa?

Se i San Diego Chargers dovessero finire fuori dai playoffs, è opinione corrente che il tempo dell'head coach Norv Turner a San Diego possa considerarsi concluso. I Chargers sono reduci da 5 sconfitte consecutive ed hanno visto il loro record  scivolare a 4-6 dopo aver cominciato la stagione 4-1. I media locali chiedono all'owner Dean Spanos di prendere una decisione al termine di questa stagione. Il futuro di Norv Turner sembra legato a quello del GM A.J. Smith. Il doppio cambio non sarebbe una decisione facile da prendere: Norv Turner è comunque l'head coach con la seconda miglior percentuale di vittorie nella storia del team a .608 (45-29) e Smith è l'uomo cui Spanos ha affidato il completo controllo della franchigia. Inoltre il salario di Norv Turner si aggira sui $3 milioni a stagione fino al 2013 mentre Smith avrebbe un accordo da $2 milioni fino al 2014. A Turner viene contestato fra l'altro un cattivo utilizzo dei timeout: contro Chicago, con meno di un minuto da giocare nel primo tempo, i Bears vicini alla goal line e con i Chargers con ancora 2 timeouts, l'head coach ha deciso di conservarsi inspiegabilmente un timeout che invece poteva consentire alla squadra di avere tempo per cercare di segnare altri punti prima dell'intervallo. La squadra non finisce le partite: diversi game sono stati persi nel 4° quarto. Altro problema per il coach è il gioco del quarterback Philip Rivers, uno dei migliori della NFL, che in questa stagione ha però lanciato 17 INTs in 10 games. 

lunedì 14 novembre 2011

La strategia

Che dire? Dopo la vittoria per 22-17 sui Ravens, i Seahawks, alla loro seconda vittoria su un buon team in questa campagna, sono ora  3-6. Seattle ha avuto bisogno di costruire la sua offense sul running game e sul running back Marshawn Lynch. In questa decisione l'head coach Pete Carrol è stato anche aiutato dalla perdita del rookie wide receiver Doug Baldwin e del miglior receiver a roster, Sidney Rice. Ma la strategia di affidarsi meno al quarterback  Tarvaris Jackson e più a Lynch potrebbere essere quella corretta. Per Lynch, 135 rushing yards contro Dallas la scorsa week e 109 contro Baltimore. Queste performances contro due delle top four run defenses nella NFL. Una nota di merito va anche agli special teams, con i Seahawks che hanno ricoperto due fumble su kickoff.

giovedì 10 novembre 2011

Dove eravamo

Metà stagione in archivio ed i 49ers hanno il secondo miglior record di tutta la NFL sotto l'head coach Jim Harbaugh, alla prima stagione nella lega. Dopo i fallimenti, per vari motivi, dei vari Steve Spurrier, Nick Saban e Bobby Petrino, l'attrazione degli owners NFL verso i college coaches sembrava passata. Invece, i successi di Jim Harbaugh potrebbero rilanciare questa tendenza, specialmente se i 49ers dovessero vincere la division o comunque accedere ai playoff e nonostante le difficolta di Pete Carroll a Seattle. Eppure Harbaugh è partito da una situazione di maggior rischio rispetto ai predecessori: ha preso una franchigia in ricostruzione, con una pre-season ridotta, con un quarterback da ricostruire in Alex Smith e non si è circondato di esperti coordinators, come fatto invece da Bobby Petrino, Steve Spurrier e Nick Saban, preferendo invece un vecchio amico -- pur con esperienza NFL in verità -- come l'ex defensive coordinator di Stanford, Vic Fangio. Harbaugh ha esperienza di NFL come giocatore, essendo stato per 15 stagioni un NFL quarterback, ma questo non basta a giustificare la prefetta transizione dal college ai pro, altrimenti basterebbe affidarsi sempre ad un ex giocatore per far bene. Può aver maggiormente aiutato l'esperienza fatta come scout per gli Oakland Raiders nel periodo 2002-2004, dove Harbaugh si è trovato a contatto con il mondo dei giocatori NFL ma dall'altra parte della sideline, anche se non aveva un ruolo di campo. Sia come sia, il successo di Harbaugh potrebbe riaprire le porte ad alcuni coaches del college verso la NFL. Da Jim Tresel in poi, alcuni nomi potrebbero ritrovarsi sui taccuni dei GM...

martedì 8 novembre 2011

Wind of change

Dopo oltre un anno senza vittorie nella Southeastern Conference, l'head coach di Ole Miss, Houston Nutt, lascerà il programma. Nutt guiderà i Rebels fino al termine di questa stagione, come annunciato dall'athletic director Pete Boone. Mississippi è 2-7 in questa stagione, 0-6 nella SEC. La parabola discendente di Nutt è cominciata nell'opener del 2010, quando Ole Miss ha perso contro Jacksonville State per 49-48 in un doppio overtime, prima sconfitta del programma contro un team di livello Football Championship Subdivision. Fra i molti problemi che Nutt paga c'è quello di non essere riuscito a trovare un quarterback in grado di guidare il programma. Jevan Snead ha avuto troppi alti e bassi e l'arrivo di Jeremiah Masoli non ha funzionato. In questa stagione Ole Miss ha cambiato 3 quarterbacks prima di lanciare Randall Mackey ma la offense ha continuato ad avere problemi. Il sostituto? Ole Miss vuole arrivare al livello di Alabama e LSU. Per fare questo il programma potrebbe guardare alla SEC con il defensive coordinator Kirby Smart di Alabama o con l'offensive coordinator di Auburn, Gus Malzahn oppure ad altri head coach come Kevin Sumlin di Houston.

lunedì 7 novembre 2011

Le critiche a Shanahan

L'head coach dei Redskins, Mike Shanahan, ha fatto partire titolari 3  rookies nella offense -- l'halfback Roy Helu, il wide receiver leonard Hankerson e la  left guard Maurice Hurt -- ottenendo buone risposte: Helu ha corso 41 yards in 10 portate e ricevuto 14 passes per 105 yards, mentre Hankerson ha ricevuto 4 passes per 34 yards. Tuttavia, i Redskins hanno perso 19-11 a San Francisco e, dopo una partenza 3-1, sono ora 3-5. I problemi sembrano andare oltre l'avere John Beck come quarterback. Contro SF, Beck  ha lanciato 47 passes contro soltanto 15 tentativi di corsa. Il divario nel risultato non è masi stato così ampio da giustificare tutto questo. Certamente anche su Beck si ammassano le critiche di stampa e fans dei Redskins, ma Mike Shanahan ha deciso di concere al quarterback almeno un'altra chance domenica contro Miami. In 3 partenze questa stagione, Beck non ha mostrato di essere ancora una risposta per le esigenze degli Washington Redskins a quarterback. Nessuno dei passes di Beck, 30 su 47 per 254 yards, 1 touchdown e 1 INT, è stato più lungo di 17 yards. Questo però è un problema di tutta la offense, che non ha opzioni downfield per il proprio quarterback, costretto quindi a lanciare a backs e tight ends. La offense ha prodotto soltanto 303 yards contro San Francisco e non è andata oltre la linea delle 37 yards avversarie, tranne che in occasione del touchdown pass da 9 yard lanciato da Beck al wide receiver Jabar Gaffney a 1:10 dalla fine. La offensive line è un disastro con Beck sackato 10 volte la scorsa settimana contro i Bills, ma ha mostrato miglioramenti ieri. con un solo sack subito.


domenica 6 novembre 2011

E ora?

La partita del secolo è stata giocata. E pazienza se non c'è stato neanche un touchdown. Forse, a cose fatte, converrebbe derubricare la vittoria della No. 1 LSU per 9-6 all'overtime sulla No. 2 Alabama come game dell'anno o del mese. Una partita decisa dalle defenses e dagli special team e, quindi, dai giocatori meno attesi, come il punter Aussie di LSU, Brad WIng, che sul punteggio di 6-6 ha pantato dalla linea delle 9-yard difensive fino alle 18 di Alabama con 9:00 da giocare. E dal quel momento Alabama non è più stata in grado di crearsi occasioni per segnare. Comunque la si voglia definire, LSU-Alabama è stata certamente una delle partite più seguite da fans e media nelle ultime stagioni. Il kickoff decisivo del kicker Drew Alleman da  25-yard ha deciso il match davanti ai 101,821 spettatori del Bryant-Denny Stadium e forse ha dato anche un indirizzo alla stagione. Non bisogna infatti essere tecnici del BCS per sapere che Alabama si trova ora in una posizione di svantaggio per un eventuale rematch che decida il National Championship. Alabama ha perso di appena 3 punti dalla No. 1 e soltanto perché i suoi kickers, Cade Foster e Jeremy Shelley, hanno sbagliato quattro field goals, da 44, 50, 48 e 52 yards. E, tuttavia, Alabama non è ancora fuori dai giochi. Se LSU e, soprattutto, qualcuno dei teams ancora imbattuti dovessero perdere almeno un game, i Crimson Tide potrebbero rientrare in gioco per la finale nazionale. Mai dire mai nel college football. Anche se Oklahoma State, Stanford e Boise State sono ancora imbattute.

lunedì 31 ottobre 2011

Non ancora

Un giorno è un eroe. Il giorno dopo non vale niente. E' il destino del quarterback con più hype della storia recente del football, Tim Tebow. Per Matt Williamson di ESPN.com, l'esperimento Tebow è fallito dopo che il quarterback ha prodotto 18 su 39 per 172 yards con un INT ed un fumble contro Detroit. E' colpa di Tebow? E' colpa dell'head coach John Fox? E' colpa di John Elway? Kyle Orton non è la risposta a lungo termine dei Broncos. Non lo è neanche Tebow? Chi allora? Brady Quinn? Piano con le critiche a Tebow. Proprio perché i Broncos sono 2-5 dovrebbero dare più tempo a Tebow per poterlo valutare. Il problema è che Fox non ha costruito una offense sulle qualità di Tebow. Tebow non è un pure passer...ma forse lo è Michael Vick?  Tebow non può giocare come Tom Brady, Tebow è Tebow. Secondo Jef Legwold del Denver Post, i Broncos avrebbero già ridotto il loro playbook per adattarsi a Tebow. I Broncos sono stati in shotgun 48 domenica contro le 38 della settimana prima contro i Dolphins. E' abbastanza? Non è possibile cambiare maggiormente il playbook? E' stato fatto tutto per mettere a suo agio Tebow? Probabimente no. Fox potrebbe cambiare ancora quarterback. Un carosello che non aiuta il team. Piuttosto, se Elway ed i Broncos non credono più in Tebow farebbero bene a considerare le opzioni di trade al termine della stagione.

venerdì 28 ottobre 2011

La Pats offense

I NE Patriots sono uno dei team che meglio è riuscito a portare nelle ultime stagioni una qualche versione della spread offense, così in voga nella NCAA, all'interno della NFL. Una delle caratteristiche della offense dei Patriots è quella di utilizzare come forse nessuna le pre-snap motion. Una delle chiavi di queste motion è la posizione del wide receiver Wes Welker. Secondo quanto riportato da ESPN Stat&Info, Welker è stato allineato in situationi di pre-snaps motion nel 37.9 percento come Sl-Wr; nel 29.3 come Sr-Wr; nello 0.8 come Hb; nel 13.6 come L-Wr; nel 18.4 come R-Wr. Risultato? Welker è il receiver No. 1 della NFL con 24 ricezioni esterne ed il No. 2 con 27 ricezioni centrali. Sempre secondo ESPN Stat&Info, in questa stagione i Patriots stanno chiedendo al quarterback Tom Brady di lanciare la palla profonda come mai in passato: dopo le primie 5 weeks della stagione, Brady guidava la NFL in completi e yards in lanci da 11 o più yards downfield. Contro i Dolphins, i Patriots hanno utilizzato molto la no-huddle offenses per costringere Miami a giocare con 5 o più defensive backs contro formazioni a 2 tight-end. La offense continua a produrre nonostante la perdita del centro Dan Koppen, out per tutta la stagione, degnamente sostituito dal backup center Dan Connolly. 

mercoledì 26 ottobre 2011

Cambi

L'analista della FOX ed ex fullback nella NFL, Daryl Johnston, ha centrato una questione interessante in una intervista concessa al San Francisco Chronicle, vale a dire quella delle diverse formazioni utilizzate dai 49ers per il running game nel corso di questa stagione. La squadra dell'head coach Jim Harbaugh e dell'offensive coordinator Greg Roman ha infatti utilizzato diversi pacchetti offensivi. Si sono viste formazioni con 6 offensive linemen e 2 fullbacks; con 3 three tight ends posizionati dallo stesso lato; con giocatori spostati di posizione, come nel caso della nose guard da 330-pound nose, Isaac Sopoaga, utilizzato come uomo offensivo, fullback, da mandare in motion. La base è la capacità dei giocatori di Harbaugh nell'attaccare correttamente le defense avversarie predendo vantaggio da quello che loro fanno, non quindi partendo da giocate standard ma adattandosi alle peculiarità dei rivali. Anche queste novità hanno contribuito al turnaround dei 49ers: da sottolineare come, dal 1990, soltanto 9 altri teams hanno avuto una partenza da 5-1 o o meglio dopo aver iniziato la stagione precedente con una da 1-5 o peggio. 

mercoledì 19 ottobre 2011

Palmer ai Raiders

Da giocatore prossimo al ritiro, alla possibilità di tornare ai playoff con un nuovo team. E' questo il destino del quarterback Carson Palmer, tradato dai Cincinnati Bengals agli Oakland Raiders per sostituire l'infortunato Jason Campbell. I Raiders hanno investito molto su Palmer, cedendo una prima scelta del Draft 2012 ed un conditional pick del secondo round del Draft 2013, che potrebbe diventare una prima scelta se Oakland arriverà all'AFC title game nelle prossime due stagioni. Coach Hue Jackson crede molto in Palmer, dopo averlo reclutato a Southern California e dopo essere stato un assistant coach a Cincinnati con lo stesso Palmer. Palmer, 62.9 percento di completi in carriera, viene da un pessimo 2010, dove ha lanciato 20 INTs e dove ha commesso un totale di 23 turnovers. Campbell è stato ottimo per la offense dei Raiders perché è un game manger al quale si chiede soltanto di non commettere errori e non di vincere le partite. Palmer dovrà tornare ai suoi livelli per evitare di ricadere invece proprio in errori che ne hanno condizionato le ultime stagioni. Per sostituire Campbell quindi i Raiders non sono andati né con Kyle Boller né con Terrelle Pryor, gli altri 2 quarterbacks a roster, né con un free agent, come Todd Bouman o Trent Edwards, ma hanno scelto un quarterback di prima scelta come Palmer. Il talento c'è, se funziona Oakland potrà dire la sua in questo 2011.

lunedì 17 ottobre 2011

La pressione! O no?

Cosa vuol dire la pressione NFL su head coaches e coordinators. Se ne sta accorgendo l'head coach dei Dallas Cowboys, Jason Garrett, nel mirino della critica dopo il suo ultraconservativo approccio -- così definito da ESPN.com --  con i Dallas Cowboys avanti di un field goal late contro New England a 3:30 dalla fine. Dopo tre consecutive corse per un totale di -3 yards, Dallas ha pantato, ridando la palla al quarterback Tom Brady che ha guidato il drive vincente della vittoria di  New England per 20-16. I media si sono divisi fra chi ha sostenuto che i Cowboys avrebbero dovuto tenere la palla lontana dalle mani di Tom Brady e chi invece sostiene che soltanto l'esecuzione sbagliata delle chiamate ed il pessimo lavoro della defense in un drive da 80 yards abbiano gettato cattiva luce su chiamate conservative ma giuste fatte da Garrett. La questione resta aperta. Così come resta aperta la domanda se la scelta di Garrett sia dipesa da una mentalità fattasi troppo conservativa o dalla scarsa fiducia nel suo quarterback Tony Romo, non più da tempo un intoccabile rispetto alle critiche di stampa e fans di Dallas. I passaggi di Romo, a parte quello al tight end Jason Witten, sono stati tutti per underneath routes e short passes. I Cowboys non credono più in Romo? Il team ha nel wide receiver Dez  Bryant un'arma importante nelle situazione di goal-to-go. In questa stagione, 2 lanci per Bryant e due touchdown in queste situazioni. Perché i Cowboys non abbiano lanciato per Bryant nella red-zone anche contro i Patriots resta da chiarire.

Ci risiamo!

Il quarterback Rex Grossman è stato sostituito dopo ave rlanciato 4 INTs nella sconfitta subita da Washington per 20-13 contro Philadelphia. Già al secondo intercetto i fans chiamavnao per un cambio. Gli Eagles a quel punto avevano costrtuito un vantaggio di 20-3 ed i Redskins non sono un comeback team. Grazie alla defense sono riusciti a far restare senza punti gli Eagles nel secondo tempo ma ormai i buoi erano scappati dalla stalla. La offense dei Redskins è basata sul running game e sul controllo del tempo, qundi ha bisogno non ha per forza bisogno di un quarterback che vinga le partite ma di uno che controli il game e non lo perda. I Redskins non hanno un quarterback in grado di vincere le partite. Per non perderle, fino ad ora Grossman aveva funzionato. Avevamo sottolineato come i Redskins non avrebbero cambiato il loro quarterback titolare, a meno che le cose non fossero drasticamente peggiorate. Ebbene, ora sono peggiorate, quindi un cambio diventa sempre più probabile. Dopo che Grossman ha lanciato il suo terzo pass alla safety degli Eagles, Kurt Coleman, Shanahan si è rivolto al backup John Beck -- nessuno snap giocato fino a quel momento in un game della regular season NFL dal 30 dicembre 2007 -- ed ha ufficialmente riaperto la controversia a quarterback per Washington. Beck è stato 8-15 per 117 yards, segnaod l'unico touchdown del team con una quarterback draw da 2 yards. Soprattutto, non ha perso palloni. Toccherà quindi ora a Beck? Vedremo la decisione dell'head coach Mike Shanahan. Certamente, Grossman è il quarterback che ha guidato Washington alle sue 3 vittorie in stagione. Beck non è una superstar, ma piace all'offensive coordinator Kyle Shanahan ed è più atletico di Grossman, cosa che potrebbe servire ora che la offensive line ha subito importanit infortuni che potrebbero richiedere un quarterback più mobile pe revitare i sack. Dopo soltanto un game sbagliato, Grossman è passato da hero to zero. Ma così è la vita nello sport USA.

martedì 11 ottobre 2011

E' finita

Stavolta è finita. Il quarterback di South Carolina, Stephen Garcia, è stato allontanato dal programma dopo essere risultato positivo ad un controllo. Garcia chiude la sua carriera con South Carolina con 34 partite da starter, comprese 4 in questa stagione, nella quale è stato poi messo sulla sideline a favore del sophomore Connor Shaw. Finisce così l'avventura di Garcia a South Carolina. Il quarterback era già stato sospeso 5 volte, due soltanto la scorsa primavera ed aveva anche pensato di lasciare il programma di sua iniziativa questa estate, prima che i suoi compagni lo convincessero a rimanere. Il coach Steve Spurrier, l'athletic director Eric Hyman e lo University President Harris Pastides hanno alla fine detto basta. Garcia, un talento, era arrivato nel programma nel 2007 come una delle migliori reclute di tutta la nazione ma non è poi riuscito, a causa dei problemi fuori del campo, a vivere all'altezza delle attese. Con 3,059 yards  e 20 touchdowns nel 2010, Garcia era diventato il 3° quarterback di tutti i tempi a South Carolina in passing yards, completi e touchdowns. Garcia era anch l'attuale SEC career leader in total offense (8,374),completi (589), passing yards (7,597) e passing touchdowns (47). Ma il prodotto di Jefferson High di Tampa Bay, Fl., non è riuscito a tenersi fuori da guai...

lunedì 10 ottobre 2011

Mantenere equilibrio

Un ritorno da 50-yard su kickoff per settare il primo touchdown degli Steelers ed un lancio da 33-yard su un fake punt che ha preparato il loro secondo touchdown ed i Titans sono usciti sconfitti a Pittsburgh per 38-17. Stavolta qualcosa non ha funzionato per i Titans. Il quarterback Matt Hasselbeck è stato 29-49 per for 262 yards con 1 touchdown ed 1 INT per un passer rating di appena 72.0, il suo peggiore fino a questo momento nella stagione. Soprattutto, non ha funzionato l'intera offense, con numerosi drops e problemi di comunicazione fra Hasselbeck ed i suoi receivers. E, come detto, non hanno funzionato gli special teams, nonostante un onside kick ricoperto nel terzo quarto, poi vanificato da l'intercetto subito da Hasselbeck. In questa sorprendente stagione, dove la corta preseason ha finito per avvantaggiare le offense, con i defensive coordinator che sembrano non aver avuto tempo per aggiustarsi agli attacchi avversari, questa sconfitta segna una battuta d'arresto per i Titans. Quanto preoccupante lo vedremo in seguito. Certo le cose vanno viste con equilibrio. All'inizio della stagione, con un nuovo head coach in Mike Munchak, un nuovo starting quarterback ed un roster rinnovato, nessuno pensava che i Titans potessero arrivare al bye week con un record di 3-2.Tennessee non è sembrata una buona squadra come lo era stata nei precedenti tre weeks. Probabimente la verità sta nel mezzo: Tennessee non è una super squadra come mostrato in precedenza ma neanche così male come dimostrato ieri contro gli Steelers.

giovedì 6 ottobre 2011

Funziona?

Quattro settimane nella stagione 2011 ed i media della capitale fanno un primo bilancio dell'inizio di stagione dei Redskins. Punto focale, ancora una volta, la posizione di quarterback. Rex Grossman ha collezionato fino ad ora 3 vittorie, guida il team No.1 della NFC East, ha 6 touchdown passes in 4 games, ha dimostrato di poter lanciare a più receivers e di conoscere il sistema. Di contro, l'ex Florida ha lanciato anche 5 INTs, ha 2 fumbles persi e spesso manca di continuità. La sua percentuale di completi, 58.0 per cento, è la 25 nella lega. Tuttavia, la offense di Washington sta andando bene, essendo la 15° con una media di 356 yards a game (229.3 passing, 126.8 rushing) con una media di 20.8 punti segnati per game. A proposito di Grossman, l'head coach Mike Shanahan ha tenuto a precisare che  "ogni quarterback è giudicato in base alle vittorie ed alle sconfitte". Da questo punto di vista, sul 3-1, il posto di Grossman sembra sicuro. Ma alcuni analisti non escludono che, prima o poi, il backup John Beck possa diventare lo starter. Personalmente ritengo che Grossman resterà lo starter fino a quando la offense continuerà a produrre. Un cambio in situazione diversa potrebbe eavere senso, ma sarebbe rischioso. E' vero che Grossman ha perso la palla 7 volte in 4 games, ma fino a quando sarà in grado di far girare la offense senza commettere una serie impressionante, non accettabile, di errori, un cambiamento sembra fuori luogo. Importante è che la run-heavy offense di Washington continui a funzionare limitando le possibilità di errore di Grossman.

lunedì 19 settembre 2011

Nuova vita?

Il giorno dopo aver utilizzato il proprio backup quarterback come wide receiver, l'head coach di Denver, John Fox, ha dichiarato: "è un quarterback." Di chi stiamo parlando? Di Tim Tebow, naturalmente. L'uomo da cui ci si attendevano mirabilie sotto il centro, impiegato in una posizione innaturale. In realtà, provare a trasformare un quarterback in un wide receiver non è una novità nella NFL. E Tebow non ha convinto fino ad ora il coaching staff per essere utilizzato come quarterback. Mentre altri team, come i Bengals con Andy Dalton, vanno con dei rookies, Tebow deve ancora aspettare il suo momento. Così la domanda è: potrebbe Tebow essere nuovamente impiegato come wide receiver nei prossimi week? Contro i Bengals, domenica scorsa,  i Broncos avevano soltanto tre wideouts sani, dopo l'infortunio subito dal Pro Bowler Brandon Lloyd. Durante il game, con l'ulteriore infortunio patito da Eddie Royal, i Broncos si sono ritrovati con soltanto Eric Decker, alla prima da starter in carriera e con Matt Willis,  un game da titolare in 4 stagioni NFL. Naturale allora il ricorso a Tebow. Come ha ricordato lo stesso giocatore, Tebow è un quarterback ed è quindi tenuto a conoscere le tracce che un wide receiver deve seguire. Da qui ad eseguirle bene il passo è lungo, ma Tebow se l'è cavata domenica, anche se non ha ricevuto un passaggio. Contro i prossimi rivali, i Titans, Fox potrebbe essere ancora in difficoltà. La soluzione potrebbe essere quella di firmare qualcuno, di promuovere un giocatore dalla practice squad o di recuperare Demaryius Thomas. Oppure di riproporre Tebow. Le controindicazioni sarebbero quelle di esporre a colpi della defense rivale un giocatore sul quale si pensava di dover costruire il futuro. Ma se non fosse più così? Le strade sono quelle di aspettare una trade o di provare una nuova posizione. Running back o, appunto, wide receiver le opzioni.

martedì 13 settembre 2011

Chi ben comincia...

Vittoria è stata,  24-17 contro Minnesota, ma quanti problemi all'inizio! Dopo aver passato tutta l'offseason ed il training camp cercando di migliorare il peggior special team della NFL, San Diego ha aperto la stagione vedendo il wide receiver di Minnesota, Percy Harvin, riportare l'opening kickoff in touchdown dopo una corsa di 103 yards. In più, nella stessa azione, la prima della stagione 2011, i Chargers hanno perso il kicker Nate Kaeding per tutta la stagione ed hanno finito il game con il punter Mike Scifres come place-kicker. Scifres che fra l'altro ha fatto un ottimo lavoro nei kickoffs e che ha anche centrato un field goal da 40-yard che ha portato il risultato sul momentaneo 17-17. Gli special teams sono stati una piaga nella stagione 2010 dei Chargers, finita 9-7 e fuori dai playoffs  per la prima volta in 5 anni. Le prime 3 sconfitte della scorsa stagione sono addebitabili ai clamorosi errori del reparto, che sono costati il posto allo special teams coach Steve Crosby, sostituito da Rich Bisaccia. Pensate un pò cosa deve aver pensato Bisaccia dopo il primo play nel suo nuovo incarico! Se guardiamo al ritorno di Harvin, vediamo che un ruolo base lo ha avuto la safety dei Chargers, Darrell Stuckey, che, mancando un tackle, ha permesso a Harvin di settare la propria velocità, mettendosi così in condizione di superare il coverage team di San Diego. Tornando al kicker, con Kaeding out per il resto della stagione, i Chargers hanno deciso di puntare su Nick Novak. Il veterano Novak, 19 su 30 field goal realizzati nella sua carriera NFL, nella quale ha giocato con tre teams, Washington, Kansas City e Arizona, proviene dalla United Football League, nella quale ha realizzato 15 field goal su 18 tentativi. I Chargers apprezzano la gamba di Novak, che si è allenato recentemente a San Diego State. Novak ha battuto la concorrenza di Shayne Graham (86 percento di field goal realizzati in 10 stagioni NFL) e Dave Rayner (73.3 percento di field goal realizzati in 5 stagioni NFL).

Bills e Chiefs

E' passata un pò inosservata. Fra gli esordi di Donovan McNabb con Minnesota e di Kerry Collins con i Colts come sostituto di Peyton Manning; fra la rivalità Oakland-Denver, che lunedì ha vissuto un nuovo capitolo, la prova eccezionale di Tom Brady, 32 su 48 per 517 yards and 4 TDs contro Miami ed i problemi di Tony Romo, la partita fra Buffalo e Kansas City, vinta dai Bills 41-7 all'Arrowhead Stadium, è rimasta in secondo piano. Eppure anch'essa ha dato qualche segnale. Se, come sempre nel football, è molto presto per dare giudizi prima di metà regular season, è comunque interessante vedere da vicino cosa ha detto questo game. Prima di tutto, il quarterback dei Bills, Ryan Fitzpatrick, 17-25 per 208 yards e 4 touchdowns, ha iniziato la stagione 2011 confermando quanto di buono fatto vedere nel 2010. La tanto attesa offensive line, al centro dei problemi recenti dei Bills, ha fatto il proprio dovere, proteggendo adeguatamente Fitzpatrick e creando spazi per il running back Fred Jackson, che ha corso per 112 yards. Per l'head coach dei Bills, Chan Gailey, una piccola rivincita contro coach Todd Haley, l'uomo che lo aveva licenziato da offensive coordinator dei Chiefs 13 giorni prima della partenza della stagione 2009.
Da parte Chiefs, invece, come se non fosse bastata la sconfitta, lunedì il team ha scoperto di dover fare a meno per tutta la stagione della safety Eric Berry, infortunatosi al ginocchio contro Buffalo.Un problema nel problema, visto come i Bills hanno attaccato, con successo, le safeties avversarie durante tutta la partita. Il quarterback Matt Cassel ha fatto alcuni lanci sbagliati e non è stato supportato a dovere dagli wide receivers Dwayne Bowe e Steve Breaston, 4 ricezioni per 43 yards in due.

mercoledì 7 settembre 2011

Garrard tagliato!

“Luke [McCown] ci dà le migliori chance di vincere, Blaine [Gabbert] sarà il backup e queste sono realmente le due migliori opzioni che abbiamo entrando nello Week 1,” ha dichiarato l'head coach Jack Del Rio. I Jackonsville Jaguars hanno alla fine tagliato il quarterback David Garrard, in una operazione che permetterà alla franchigia di salvare circa $8 milioni di salary cap nel 2011. Nello scontro Garrad - Gabbert ha avuto la meglio Luke McCown, che ha giocato meglio di entrambi in preseason, completando 12 su 18 passes per133 yards, con 2 touchdowns, 0 INT e 0 sacks. La decisione giunge a sorpresa: Garrard, 16,003 yards passing per 89 touchdowns e 54 INTs con un record di 39-37 con i Jaguars, non era stato esente da critiche in questo periodo ma non sembrava sul punto di venir rilasciato. Quello che sorprende è anche il timing con Garrard che ha speso la maggior parte del tempo con la prima squadra in allenamento e nei 3 preseason games fino ad ora giocati: o i  Jaguars hanno deciso all'ultimo oppure hanno perso tempo facendolo giocare. McCown, il nuovo starter, è una quarta scelta dei Cleveland Browns nel draft 2004. Ai Jaguars dal 2009, proveniente da Tampa Bay Bucs, ha giocato 16 games con 7 partenze, 9 touchdowns, 10 INTs ed un 74.8  di passer rating. Buon braccio, adeguato con i piedi, McCown deve migliorare lanciando fuori del pocket e nella precisione sui lanci lunghi. McCown non è una superstar ma può guidare un team. 

martedì 6 settembre 2011

Rex is the man

Alla fine, Mike Shanahan ha scelto. E la scelta non è stata una sorpresa di qua dall'Oceano come lo è invece stata in America, dove molti media davano John Beck come nuovo starter dei Redskins. Invece, l'head coach di Washington ha dichiarato lunedì che sarà Rex Grossman lo starter per il season opener. Tocca quindi all'ex Chicago cercare di dare stabilità in una posizione che ha visto i Redskins utilizzare 20 giocatori nelle ultime 18 stagioni. Grossman, fino ad ora  40 touchdowns passes e 40 INTs lanciati in carriera nella NFL, ha ottenuto il posto per le sue performances in preseason: ha completato il 64 percento dei suoi passes con 2 touchdowns, 1 INT interception ed un  92.3 di passer rating, mentre Beck ha chiuso con il 62 percento di completi per 1 touchdown, 2 INTs ed un 74.7 di passer rating. Ha prevalso anche l'esperienza: Grossman entrerà nella sua terza stagione con questa offense, essendo anche stato un backup degli Houston Texans nel 2009 sotto Kyle Shanahan e avendo giocato 3 games per Mike Shanahan nel 2010. Il poco tempo a disposizione in questa corta preseason ha favorito Grossman...

giovedì 25 agosto 2011

Sulla situazione Tebow

Alla fine, l'head coach dei Denver Broncos, John Fox, come previsto, ha scelto Kyle Orton come starting quarterback. Quello che non ha ancora scelto è il nome del No. 2 quarterback. Ad oggi, sembra che Tim Tebow possa diventare il backup ma di Brady Quinn. Quinn e Tebow si sono divisi gli snaps da backup fino ad ora in questa preseason, dopo che Tebow era il chiaro No. 2 quarterback nella scorsa stagione. Un passo indietro quindi per l'ex Florida. Contro i Bills, Quinn ha completato 10 su 16 passes per 130 yards, giocando con il secondo team, davanti a Tebow. Secondo i media americani, Denver non ha nominato Tebow come primo backup perché non è ritenuto ancora in grado di fare il backup. L'analista NFL Merril Hoge ha detto che Denver dovrebbe tagliare Tebow se non riuscisse ad imbastire una trade con St. Louis, dove lavora come offensive coordinator l'hex head coach di Denver, Josh McDaniels. l'uomo che ha scelto Tebow nello scorso draft. Mike Freeman di CBS Sports.com afferma che alcuni dirigenti di teams  NFL con cui ha parlato hanno dichiarato che Tebow dovrebbe essere tradato. Mike Silver, di Yahoo Sports, ha detto che all'interno dei Broncos c'è chi sostiene che, ad oggi, Tebow dovrebbe essere addirittura il quarterback No. 4 nella chart, dietro anche all'undrafted rookie quarterback Adam Weber, firmato da poco. Sempre secondo il report di Yahoo Sports, soltanto un'offerta da parte di Miami, una 4° scelta nel draft 2012, ritenuta troppo bassa da Denver, avrebbe mantenuto Orton in Colorado. Tebow è impreciso, legge troppo lentamente le difese avversarie...questi i capi d'accusa. John Fox ha dichiarato che Tebow avrà a sua disposizione più snaps di Brady Quinn in almeno uno dei due ultimi preseason games, ma ciò non toglie che la situazione sia da monitorare.


domenica 21 agosto 2011

No Manning per ora

Jim Irsay, owner degli Indianapolis Colts, ha detto al  The Indianapolis Star che esiste la possibilità che il suo team apra la regular season il prossimo 11 settembre a Houston senza il quarterback Payton Manning, alle prese con il lento recupero dopo l'intevento al
collo subito lo scorso 23 maggio. Tutte le opzioni sono aperte, inclusa quella di firmare un veterano se l'head coach Jim Caldwell ed il vice presidente Bill Polian non dovessero ritenere i backup quarterback Curtis Painter e Dan Orlovsky all'altezza. Ed entrambi, contro Washington Redskins e St. Louis Rams, hanno mostrato problemi, registrando insieme un 34.4 di passer rating per un 19 su 43, con 273 yards, 1 touchdown e 4 INTs. La questione generale riguarda comunque la salute di Manning: difficile che Irsay abbia proposto al quarterback un contratto da $90 milioni per 5 stagioni se non fosse stato rassicurato dal dipartimento sanitario della salute del giocatore.Tuttavia, questo problema riporta l'attenzione sulla durabilità di Manning e sul fatto di come i Colts, in queste stagioni, non si siano preoccupati di crescere in casa un backup in grado, un domani, di porenderne il posto, accontendandosi invece di utilizzare vari journeymen, cioè in pratica soluzioni tampone. Le opzioni attuali, come detto, sono limitate a Painter e Orlovsky, quarterback cui a Houston è stato preferito Mat Leinart. C'è chi parla del ritorno di Jim Sorgi o addirittura di Kerry Collins. Adam Schefter e  Todd McShay di ESPN hanno riportato la notizia di un forte interesse dei Colts per Terrelle Pryor. L'ex Ohio State non sembra pronto ma almeno vorrebe dire per i Colts ingaggiare un giocatore sul quale lavorare per il futuro. 

giovedì 18 agosto 2011

Uno o l'altro

Il quarterback John Beck ha saltato il preseason opener dei Redskins per infortunio, aprendo  la strada a Rex Grossman. L'ex Bears ha giocato bene, così molti sono stati portati a ritenere Grossman come il favorito per la posizione di  starting quarterback. Ma l'head coach Mike Shanahan e l'offensive coordinator Kyle Shanahan potrebbero non essere di questo parere. Proprio Kyle ha elogiato le qualità di Beck, paragonandolo in parte a Marc Bulger. Così, anche se Beck non ha un braccio forte, non è da escludere che possa essere lui lo starter dei Redskins. Addirittura si erano sparse voci secondo le quali Shanahan avrebbe voluto Beck anche ai Texans, nel draft in cui a Houston arrivò invece Matt Schaub. Ora, indipendentemente da quale quarterback Shanahan avrebbe preferito in sede di draft è certo che, a Kyle,  Beck piace. Fino ad ora l'ex Dolphins non ha avuto chances per mettersi in mostra, come è accaduto anche a molti suoi colleghi. Come ha sottolineato Dan Graziano di ESPN.com, nonostante il passato legame passato fra Grossman e gli wide  receivers Santana Moss e Jabar Gaffney, questa non sarà la chiave della decisione di Shanahan. Piuttosto l'head coach avrà da preoccuparsi non soltanto di chi sarà lo starting quarterback, ma anche del supporto che offensive line, running back e receivers saranno o meno in grado di  dargli.
 

venerdì 12 agosto 2011

Qbs e backup

Occhi puntati sui quarterbacks nelle prima gare di preseason. Ad Arizona, Kevin Kolb, il quarterback con un contratto da 5 stagioni per $63 milioni, dei quali $21 milioni garantiti, ha completato 4 su 7 passes per 68 yards. In generale ha lanciato la palla bene, velocemente ed ha evitato errori. L'head coach Charlie Whisenhunt ha anche apprezzato la sua velocità nel sistemare la squadra nell'huddle e nell'andare sulla line of scrimmage senza delay of the game. La offense della prima squadra ha mosso bene il pallone dietro Kolb, nonostante soltanto cinque allenamenti fatti insieme. Il No. 3 quarterback dei Raiders, Trent Edwards, ha lanciato un 18-yard touchdown pass al rookie David Ausberry. Entrambi i backup, Edwards appunto e Kyle Boller, hanno mostrato buone cose: Edwards ha completato 9 su 18 passes per 124 yards e Boller 8 su 9 per 56 yards.
Incurante delle critiche ricevute durante il tranining camp, Tim Tebow ha completato 6 su 7 passes for 91 yards contro Dallas, mostrandosi al livello degli ultimi 3 games giocati nella sua stagione da rookie. Blaine Gabbert ha completato 9 su 16 passes per 85 yards ma ha subito anche 3 sacks ed i suoi ricevitori hanno assommato troppi drops.

martedì 9 agosto 2011

Andando nelle controversie: le più interessanti

Si avvicina il kick-off della stagione NCAA e molti programmi devono risolvere la questione di chi sarà lo starting quarterback. A Notre Dame, l'head coach Brian Kelly dovrebbe probabilmente scegliere fra Tommy Rees e Dayne Crist. La questione del quarterback No. 1 a Notre Dame data dalla parte finale della scorsa stagione, quando Rees guidò il team ad un finale 4-0 mentre il vero freshman Crist era fuori per infortunio al ginocchio. Nel mix ci sono anche Andrew Hendrix e Everett Golson ma sembra difficile che Kelly vada con un rookie quarterback. Nella Big East, UConn ha 4 quarterbacks fra i quali scegliere: il freshman Michael Nebrich, il sophomore Michael Box, il redshirt freshman Scott McCummings ed il junior Johnny McEntee: vedremo cosa deciderà l'head coach Paul Pasqualoni. Fino ad ora le depth chart rilasciate non hanno chiarito le idee. A Louisville c'è Will Stein ma si aspetta il vero freshman Teddy Bridgewater, un dual-threat quarterback che potrebbe diventare starter. A Miami, l'head coach Al Golden è chiamato subito ad una decisione difficile all'inizio della sua esperienza con degli Hurricanes desiderosi di cominciare una nuova e vincente era. Golden dovrà scegliere uno starter fra Jacoby Harris e Stephen Morris. Harris è il nome conosciuto:  dalla fine della scorsa stagione ha 6,340 career passing yards, con 50 touchdowns lanciati. Tuttavia, nelle ultime due stagioni Harris ha lanciato anche 32 INTs. Morris è arrivato a gennaio del 2010: ha mostrato alcune incertezze da rookie e dovrà imparare il suo secondo sistema offensivo in due stagioni. Tuttavia ha mostrato qualità. Degli Ohio State Buckeyes e della sostituzione di Terrelle Pryor è stato detto di tutto questa estate. Sono 4 i giocatori in corsa per la posizione: il senior Joe Bauserman, il vero freshman Braxton Miller, il sophomore Kenny Guiton ed il redshirt freshman Tyor Graham. I primi due sembrano i favoriti per contendersi il posto. Bauserman è l'ex backup di Pryor. A LSU Jordan Jefferson è sfidato da Jarrett Lee e dalla novità Zach Mettenberg. Il problema è anche dato dal fatto che al nuovo offensive coordinator,  Steve Kragthorpe, è stato diagnosticato il Parkinson... Kragthorpe ha quindi dovuto rinunciare alla posizione, pur restando come quarterbacks coach. Il juco transfer Mettenberger ha mostrato il potenziale di cui si sapeva, così se Jefferson dovesse avere problemi, dovrebbe entrare Mettenberger. Tuttavia non sono da sottovalutare il talento e l'esperienza di Lee. Ad Alabama da seguire A.J. McCarron contro Phillip Sims, due underclassmen che si contendono la guida di uno dei teams più forti del Paese. Hanno fatto bene  tutti e due fino ad ora e l'head coach Nick Saban ha dichiarato che potrebbe farli giocare entrambi in stagione. A Texas il favorito è Garrett Gilbert , che però ha avuto problemi nel 2010 e che dovrà guardarsi da Case McCoy, il fratello di Colt. Ad UCLA, se sano, Kevin Prince avrà ogni possibilità per diventare starter.  Le alternative sono Richard Brehaut, i cui numeri sono stati migliori di quelli di Prince nel 201o ed il freshman Brett Hundley, uno dei top dual-threat quarterbacks degli ultimi reclutamenti.

martedì 2 agosto 2011

No. 1?

Da quello che riporta il Denver Post seguendo il training camp dei Broncos, Denver non sembrerebbe avere ancoa fiducia nella possibilità di far giocare come starter il quarterback Tim Tebow. Ad oggi, Tebow e Brady Quinn asembrano in competizione per il posto di quarterback No. 2. I Broncos sembrano imfatti puntare ancora su Kyle Orton come quarterback No. 1. Se questa tendenza venisse confermata, l'ipotesi di tradare Orton per partire con Tebow o Quinn verrebbe a saltare. Orton vuole essere titolare e se dovesse farlo a Denver ecco che Miami dovrebbe cercare il proprio starter altrove. Con la trade che ha spinto il quarterback degli Eagles, Kevin Kolb, ad Arizona, le opzioni per Orton sembrano ridotte a quella di restare a Denver o di andare a Miami. A meno che non subentri qualche altra pretendente, come Washington.

venerdì 29 luglio 2011

Kevin Kolb No. 1 ancora

Kevin Kolb torna ad essere uno starting quarterback ancora. L'ormai ex Philadelphia Eagles è stato infatti tradato agli Ariziona Cardinals in cambio del cornerback Dominique Rodgers-Cromartie e di una seconda scelta nel draft 2012. La trade era nell'aria e Kolb diventa il terzo big name fra i quarterback a trovare una sistemazione dopo Donovan McNabb e Matt Hasselbeck. Kolb, 27 anni fra poco, firmerà per 5 stagioni un contratto appena sotto i $64 milioni, con $21 milioni garantiti. Se il prezzo che Arizona ha pagato è troppo alto lo vedremo al termine della stagione. Tuttavia, era chiaro che chi avesse voluto Kolb avrebbe dovuto pagare un certo prezzo: era da tempo che l'ex Eagles veniva indicato da media e addetti ai lavori come il quarterback sul quale puntare per chi volesse vincere. Ora l'head coach Ken Whisenhunt dovrà mettere Kolb nelle condizioni per diventare un quarterback franchigia. Secondo ESPN Stats & Info, ad esempio, Kolb ha completato il 68.8 percento dei suo passes per un 104.5 di rating in situazioni di play-action. Sul valore di Kolb, comunque, ci sono dei dubbi nella stampa americana: se gli Eagles infatti avessero pensato a Kolb come ad una star, probabilmente non lo avrebbero tradato. Ma Kolb, come detto, ha soltanto 26 anni ed ha mostrato qualità. Ora spetta a Whisenhunt, il cui contratto scade nel 2013, dimostrare che Kolb può essere uno starter.