lunedì 12 dicembre 2011

Non è facile

Houston è Texas...ma non Texas A&M. Questo è uno dei motivi che hanno spinto coach Kevin Sumlin a capitalizzare una stagione da 12-1 lasciando i Cougars per gli Aggies, a meno di due settimane dal licenzimaneto di Mike Sherman dopo una deludente stagione 6-6. Il fatto che Houston lasci la Conference USA per la terra dorata della Big East, da dove è possibile guadagnarsi un accesso atomatico, in caso di ottima stagione, ad un bowl BCS, non ha convito Sumlin a restare. La domanda in questi casi è sempre la stessa: riuscirà un head coach proveniente da un medio-piccolo programma ad adattarsi alle maggiori richiste di un grande programma? E Texas A&M è un Big One. Sumlin passa dalla Conference USA alla temibile Southeastern Conference, dove un programma come Arkansas è finito soltanto terzo con un record di 10-2 e in una scuola che ha licenziato i precedenti tre head coaches, Mike Sherman, Dennis Franchione, R.C. Slocum. La ricetta per la SEC è spread offense + defense. Sumlin sa utilizzare la spread ma dovrà dimostrare di potersi dotare di una defense all'altezza della conference.La stagione da 12-1 a Houston ha dato a Sumlin la possibilità di poter scegliere fra diverse opzioini. Respinte per nessun o poco interesse Arizona, UCLA e Arizona State, la scelta di Sumlin è quindi caduta su Texas A&M. Il programma è da ricostruire. L'attuale interim head coach, il defensive coordinator Tim DeRuyter, potrebbe restare, nonostante una stagione 2011 dove gli Aggies hanno patito nella defense. Nella offense, niente più Case Keenum,  45 touchdowns e 5 INTs questa stagione a Houston e sotto con un passing attack che, rispetto alla Conference USA, dovrà vedersela con defense migliori. Di contro, niente più reclute perse per colleges come Texas Tech e Baylor: a Texas A&M, almeno in questo, la vita dovrebbe essere più facile.

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