venerdì 23 marzo 2012

Dentro un Pro Day

Un ragazzo di 21-22 anni lancia un pallone; un altro lo riceve. Un altro ancora solleva alla panca piana...nel mezzo decine di giornalisti e di NFL scouts con taccuini per annotare ogni cosa. Benvenuti ad un tipico pro day.  Qualche decimo di secondo in più o in meno sulle 40-yard, qualche ripetizione in più o in meno su una panca piana con bilanciere da 225 pounds può fare la differenza sulla posizione in cui i giocatori verranno chiamati e , di conseguenza, sui dollari che riceveranno al loro primo contratto NFL. Per lacuni giocatori il pro day è una formalità. Il quarterback di Stanford, Andrew Luck, ha lanciato 25 facili lanci, ma ha fortificato il suo status di probabile scelta No. 1 perché insieme al quarterback coach George Whitfield Jr., che aveva lavorato con Cam Newton la scorsa stagione in vista del draft 2011, aveva preparato 48 tipi di passes di una difficoltà alta per un pro day. Anche Robert Griffin III ha avuto un brillante pro day, compleando 78 su 84 passes con 4 drops dei receivers. Ma per tutti gli altri, specialmente per i nomi non di primo piano, i pro days sono vitali. Alla combine sono circa 350 i giocatori invitati. Così gli altri hanno bisogno dei pro day per entrare fra i 256 che verranno draftati o per convincere i teams almeno a metterli sotto contratto da undrafted prima dei training camps. Gli scouts più attenti guardano tutti i pro days: i vincitori del Super Bowl XLV, i Green Bay Packers, avevano in roster diversi giocatori provenienti dalla poco considerata Western Athletic Conference. Qualche giorno fa, la Utah State University ha ospitato scouts da 15 NFL teams, con 18 giocatori al lavoro. Forse qualcuno di loro verrà draftato, un altro paio firmerà come rookie free agent, gli altri dovranno aspettare. Fra gli scouts presenti, anche Tim Terry, proprio dei Packers, alla ricerca dei prossimi Jarrett Bush, cornerback da Utah State arrivato undrafted nella NFL nel 2006 o Tramon Williams, cornerback da Louisiana Tech, anch'egli undrafted al suo arrivo nei pro, sempre nel 2006. Che valore hanno i risultati dei pro days? Praticamente lo stesso dei risultati della combine, cioè quasi nullo. Ma per molti giocatori, come detto, è un'occasione rara. E' vero infatti che alcuni potenziali picks possono essere invitati dai teams per workout privati, ma a quanti accade? I pro days sono invece il modo con cui i meno conosciuti fra i prospetti pronti per il draft si fanno conoscere dagli scouts NFL. Per prepararsi al giorno, molti prospetti lasciano casa per un periodo. Il linebacker di Texas, Keenan Robinson, si è preparato in California. I pro days sono affari nazionali: ESPN3 ha coperto i pro days della University of Alabama e di Clemson, di Baylor e di Stanford...Spesso gli scouts contattano un uomo all'interno del programma, ad esempio il defensive coordinator Jay Peterson nel caso della University of Miami, come punto di contatto fra loro e lo stesso programma. Questa persona prepara video e risponde alle domande degli scouts sulle caratteristiche dei giocatori, sul loro background e su quel che hanno fatto nel programma.

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