Da una interessante analisi di Paul Kuharsky di ESPN.com, prendo spunto per analizzare una questione tattica che spesso passa in secondo piano. Si tratta del problema relativo al fatto se sia meglio che il quarterback, sulla linea di scrimmage, debba occuparsi anche delle coperture della linea o se invece non debba essere sovraccaricato di lavoro, delegando quindi la chiamata delle coperture della offensive line ad un giocatore della linea, solitamente il centro. In questo secondo caso, il lavoro del centro diventa più complesso del semplice fare lo snap e bloccare qualcuno. Con rookie quarterbacks in giro, il compito del centro, prima dello snap, è quello di leggere la defense e decidere se il blocking plan va bene o deve essere cambiato, rispetto ai movimenti della defense. Ma a volte, nonostante siano dei rookies, ai quarterback viene lo stesso affidato il compito di sistemare la O line. Nei Colts, per esempio, l'offensive coordinator ed interim coach Bruce Arians vuole che il rookie Andrew Luck chiami le coperture la maggior parte delle volte. A Jacksonville invece, non sono né Blaine Gabbert né Chad Henne a chamare le copertura sulla linea di scrimmage dei Jaguars, ma il centro veterano Brad Meester, 13 stagioni nella NFL. Anche a Tennessee non è il quarterback Jake Locker l'uomo incaricato degli assegnamenti della offensive line, ma un uomo di linea. Prima che un infortunio al ginocchio lo bloccasse, l'uomo deputato agli assegnamenti offensivi era la left guard Steve Hutchinson. A Philadelphia, uno dei problemi della stagione è stata la difficoltà con cui Michael Vick legge le defenses avversarie e quindi i corretti allineamenti che safeties e linebackers prendono posizione vicino la linea di scrimmage.
Nelle no-huddle offense, come per i Patriots, ad ogni chiamata del quarterback corrisponde un play e quindi una determinata copertura. Ma il quarterback Tom Brady può cambiare la chiamata iniziale con un audibles e di conseguenza possono mutare gli assegnamenti della linea.
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