giovedì 20 settembre 2012

Non così basso

Scelto al terzo giro del draft, considerato un rischio per l'head coach Pete Carroll e per i Seattle Seahawks, Russell Wilson sta avendo il miglior inizio di stagione fra i numerosi rookie quarterbacks di questo 2012. Dopo  Doug Flutie, ecco un altro quarterback sotto i 6 piedi ad avere un impatto nella NFL. In una lega dove si ritiene che un quarterback debba essere alto almeno 6-2, per vedere il campo oltre i grandi e massicci linemen, Wilson, a 5-10 5/8, è l'eccezione. Iscritto a North Carolina State e rilasciato perché l'head coach Tom O'Brien non voleva che il ragazzo saltasse gli allenamenti di football nella offseason a causa del suo impegno nel baseball, Wilson ha trovato casa a Wisconsin, da dove è partito il viaggio che lo ha portato nella NFL. Primo rookie quarterback, dopo Kyle Orton nel 2005, a partire titolare nello Week 1 senza essere stato scelto nei primi due rounds del draft, Wilson, inizialmente considerato il backup di Matt Flynn, ha sopreso tutti. Secondo l'analista di NFL Network, Michael Lombardi, il segreto di Wilson è il punto di rilascio del pallone, più alto di un quarterback della sua statura. Stessa cosa ha affermato l'ex quarterback Tim Hasselbeck. Secondo un altro analista della ESPN, Trent Dilfer, la forza di Wilson non è nel punto di rilascio del pallone ma nella velocità del rilascio. Fatto è che, secondo le statistiche ESPN, l'altezza non equivale sempre alla capacità di lanciare il pallone oltre i linemen sulla linea di scrimmage: Kevin Kolb di Arizona, un 6-3, ha visto 10 dei suoi 253 tentativi (4.0 percento) respinti dagli uomini di linea avversaria. Joe Flacco, a 6-6, ha visto respingere 7 dei suoi 542 passes, mentre Alex Smith di San Francisco ne ha avuti respinti 12 su 445. Contro Dallas, Wilson ha completato 15 su 20 passes per 151 yards ed 1 touchdown, ed è stato 3-5 per 21 yards quando i Cowboys hanno blitzato con cinque o più uomini. Certamente Seattle ha mostrato fino ad ora un buon running game ed una buona defense, ma Wilson ha fatto la sua parte e, anche se la stagione è appena agli inizi, ha dimostrato che certi cliché non sempre sono veritieri.

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