lunedì 10 settembre 2012
Growing pains
Partire con un quarterback rookie, è risaputo, presenta molti rischi. Intercetti, fumble, difficoltà a leggere i blitz e la superiore velocità delle defense NFL sono la norma. E, fatta eccezione per i numeri di Robert Griffin III - 19 su 26 per 320 yards e 2 touchdowns- praticamente tutti gli altri rookies hanno avuto un impatto duro con la NFL. Praticamente tutti perchè uno di questi giovanotti avrebbe meritato la copertina insieme a Griffin III, se soltanto fosse stato in grado di guidare Seattle a segnare nell'ultimo drive. Russell Wilson ha invece lanciato 3 incompleti consecutivi a 4-yard dal touchdown nell'ultimo e decisivo drive, che è costato la partita ai Seahawks. Ma questo non deve far dimenticare il resto della partita dove il 5-10 5/8 quarterback, nonostante abbia completato appena 18 su 34 passes per 153 yards con 1 touchdown ed 1 INT, ha mostrato delle qualità. Wilson è partito titolare in una offense che ha scelto 9 corse nei primi 12 second-down plays, dimostrando di confidare più sulla posizione di campo e sulla defense - che ha lasciato Arizona senza un primo down nei primi 6 drives del secondo tempo - che sull'attacco. La scelta di nominare Wilson starter significa comunque che l'head coach Pete Carroll ha fiducia nel rookie scelto al 3° round del draft. Questo non vuol dire che Wilson finirà la stagione come starter, ma certo resta la questione di cosa fare dell'esperto Matt Flynn, progettato come titolare e ad oggi un backup. La norma vorebbe il rookie quarterback sulla sideline almeno all'inizio della stagione per lasciare il posto ad un veterano. Questo non è stato il caso per alcuni rookie in questa prima partita della stagione e non lo è stato neanche nel caso di Wilson. L'altezza del quarterback potrebbe non essere un problema, dato che nelle West Coast offense sono di solito previste numerose play-action e bootlegs, così come l'inesperienza, se Seattle continuerà a giocare con un approccio conserevativo come fatto nella prima partita.
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